STAMPA- Catania è la vittoria dell’orgoglio

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il Catania torna a vincere dopo otto gare «La sciarpa di Mihajlovic ha portato bene!» (MeridioNews)

“Il Catania torna alla vittoria dopo otto turni e tre gare senza fare gol. I tre punti non cambiano la posizione ma restringono il margine salvezza a due lunghezze. Determinante la rete di Calaiò su rigore. L’Avellino gioca meglio e crea tanto, il Catania soffre, riparte e spreca più volte il raddoppio. Significativa la spinta dei tifosi, accorsi numerosi rispondendo all’appello «tutti al Massimino». Giovedì si gioca nuovamente, a Varese

“Il Catania non vinceva da otto turni e non segnava da tre. Le parole di Dario Marcolin, che contro l’Avellino rischiava di dovere rimettere il mandato da allenatore in caso di risultato negativo, qualche minuto prima dell’inizio della partita inquadravano il momento «I tre punti contano più della prestazione». Delle tante indicazioni impartite da Marcolin, nel corso della settimana e della partita, questa è quella che la squadra dimostra di avere meglio recepito e tra le poche che è riuscita a riportare sul campo. Il Catania non brilla anzi soffre l’avversario, tantissimo, però vince e alla fine prende gli applausi della propria gente. Tanti i tifosi rossazzurri che, sospinti anche dall’appello «tutti al Massimino» lanciato da alcuni gruppi della curva nord, hanno sospinto la squadra fino al quinto minuto di recupero concesso da Baracani. A decidere la sfida, come all’andata ma allora a favore dell’Avellino, è una rete su rigore. Baracani, dopo avere negato un tiro dagli undici metri all’Avellino, lo concede per atterramento di Calaiò. Dal dischetto il bomber del Catania non sbaglia. A pochi minuti dall’intervallo, sebbene fosse stato l’Avellino a rendersi più pericoloso nella prima frazione di gioco, il Catania è in vantaggio.

Catania un sussulto d’orgoglio: 1-0 sull’Avellino, ma che sofferenza (Blog Sicilia)

“Finalmente i rossoazzurri tornano alla vittoria e l’1-0 sull’Avellino permette a tutti di tirare un grande sospiro di sollievo. Il Catania cambia pelle e anche testa. Marcolin decide di modificare il modulo tornando a una più solida difesa a 4 e la differenza sin dai primi minuti si vede. Il 4-3-2-1 sperimentato in settimana, riesce a proporre in campo il giusto mix di compattezza e brillantezza, che il gruppo etneo cercava da settimane […]La partita non è bellissima, il Catania sente il peso di un risultato fondamentale per la sopravvivenza sportiva. I rossoazzurri sono anche sfortunati quando a dieci minuti dalla fine Castro calcia un bellissimo diagonale che lambisce il palo. Ma poco importa, per stasera si potranno dormire sogni tranquilli. In attesa domani mattina di iniziare a pensare alla trasferta di giovedì contro il Varese, dove l’unico obiettivo sarà quello di sfatare un tabù vittoria lontano dal Massimino che dura da troppo tempo.

Il Catania sorride dopo due mesi Avellino, è crisi: terzo k.o. di fila (La Gazzetta dello Sport)

“Un bicchiere d’acqua nel deserto non è molto, ma è quanto basta ad evitare di morire assetati. Ecco cosa sono i 3 punti che il Catania ha conquistato contro l’Avellino, ciò che serviva per evitare di essere dichiarati defunti, con l’auspicio di dare un seguito alla vittoria ritrovata dopo 2 mesi di astinenza. Un successo che permette a Marcolin di continuare a rimanere seduto sulla panchina rossazzurra. Il timore di andare incontro ad un esonero forse c’era: «Però sapevo che la società mi è vicina», ha confidato il tecnico rivelando un aneddoto: «Il presidente Pulvirenti in settimana mi ha regalato la sciarpa portafortuna di Mihajlovic» di cui Marcolin fu il secondo proprio a Catania nel 2010. SILENZIO STAMPA Alle parole dell’allenatore siciliano, l’Avellino, alla terza sconfitta consecutiva, risponde con il silenzio stampa. Forse anche in segno di protesta per un rigore, quello che ha deciso la partita, concesso con un po’ di generosità al Catania proprio alla fine del primo tempo, per un contatto in area Fabbro-Calaiò: l’arciere trasforma alla sua maniera timbrando il sedicesimo gol stagionale e affiancando Marchi in cima alla classifica cannonieri. Nel primo tempo solo un’altra emozione, dopo un quarto d’ora di gioco, procurata dal tiro di Arimi da distanza ravvicinata respinta d’istinto dall’ex Terracciano che s’oppone con il piede. Rastelli, a sorpresa lascia fuori il portiere, Gomis ma soprattutto la punta di diamante Castaldo inserito ad inizio ripresa, insieme a Zito, per trasformare il 3-5-2 in un 4-3-3, a volte anche in un 4- 2-4. Il Catania risponde con un 4-1-4-1, lasciando Calaiò come unica punta e Castro (entrato per l’evanescente Maniero) in linea con i centrocampisti. Ed è proprio l’argentino a sfiorare il raddoppio con un bel diagonale che s’infrange sul legno.