STAMPA – Catania-Inter, ricordi e previsioni

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Di Marzio: “Etnei curino fase difensiva (Blog Sicilia)

““Prevedo davvero una buona stagione per entrambe le siciliane. Tanto il Catania in serie A, quanto il Palermo in B potranno certamente centrare i rispettivi obiettivi lavorando sodo”. Questo in estrema sintesi il pensiero di Gianni Di Marzio, il noto osservatore ed ex allenatore proprio di Catania e Palermo, l’uomo che per intenderci scoprì Diego Armando Maradona, sulla stagione calcistica appena cominciata dalle due maggiori squadre isolane. Intercettato telefonicamente nel capoluogo etneo, Di Marzio accetta cortesemente di farsi intervistare e partendo dai rossazzurri, senza tanti giri di parole, afferma che “il Catania deve sempre fare la partita. E’ una squadra molto tecnica, bella da vedere. La fase offensiva riesce a farla bene ma quella difensiva, ad oggi, e per quanto visto a Firenze, francamente un pò meno perchè non ha molti interditori”. Prevede dunque un campionato più ‘sofferto’ per il Catania rispetto alla passata stagione? “No, anzi. Dico solo che il Catania, evidentemente, deve ancora assestarsi nella fase difensiva e portare meno palla. Ma questo assestamento verrà con il tempo e con il sapiente lavoro di mister Maran”. Insomma, come nella vita e non solo nel calcio, qualcosa da migliorare c’è sempre “Ci sarebbe bisogno, secondo me, di maggiore interdizione. Anche il greco, davanti alla difesa, dovrebbe cercare di interdire maggiormente e portare meno palla. Nel calcio ci sono due fasi: la difensiva e l’offensiva. Per me andrebbe migliorata la prima e basterebbe rivedere come sono stati presi i due gol di Firenze. Ci voleva più cattiveria e più mentalità nel rompere il gioco avversario”. Da Lodi a Tachtsidis, il Catania è migliorato? “Non saprei. Lodi è una certezza, il greco no. Tachtsidis è stato inventato in quel ruolo da Zeman e mi sembra più portato alla fase offensiva. Ma la fase difensiva chi la fa? Mi pare un giocatore elegante, con un buon piede ma dovrebbe portare meno palla e magari rubarla anche agli avversari”. Domenica arriva l’Inter, come finirà? Che gara prevede? “Il Catania deve cercare di fare la partita. Se fa la partita, farà una grande gara stando attenti, mi ripeto ancora, anche alla difesa”.

Due serate in gloria aspettando il… tris (La Sicilia 29.08.2013)

Dallo slalom di Martinez, al cucchiaio di Mascara, passando per le perle di Maxi, di Almiron (che da ieri è di nuovo al lavoro con il gruppo) e per il rigore risolutivo di Lodi

” Il 3-1 firmato Sinisa Mihajlovic nel 2010, la ri-Montella di due stagioni fa. L’Inter, agli occhi dei tifosi del Catania, leggendo i precedenti recentissimi, non è più un colosso imbattibile. E lo si intuisce, stagione dopo stagione, specie al momento di preparare il confronto casalingo. Suggestivo quanto vi pare, ma non più impossibile. Certo, sembrava impossibile fare il solletico ai nerazzurri quando, al primo anno dell’era Pulvirenti, in Serie A, sul campo neutro di Cesena una sfida impari terminò sul 5-2 nonostante le prodezze di un super Spinesi e tutto l’impegno di questo mondo di una squadra ferita dagli eventi luttuosi e costretta a giocare le ultime nove partite interne in giro per l’Italia. Oggi il Catania è cresciuto, ha una propria forza, l’identità di una grande squadra che veste i panni del gruppo operaio, modesto, che non gonfia il petto prima di scendere in campo, ma china il capo per perfezionare i pregi e risolvere le lacune. IMPRESA SINISA. Quel 12 marzo 2010, in anticipo serale, con Mourinho trincerato in un box sopra la tribuna stampa, il Catania fu autore di una rimonta portentosa portata a termine negli ultimi 16 minuti del match. Avanti con Milito, l’Inter, subì le reti di Maxi Lopez, il memorabile rigore a cucchiaio di Mascara e la perla in slalom di Martinez, incuneatosi tra Lucio e Julio Cesar. Mihajlovic, imperturbabile, esultò accanto al sottopassaggio consumando una vendetta tremenda da ex. Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Capuano (88′ Potenza); Izco, Biagianti, Ricchiuti (76′ Delvecchio); Martinez, Lopez (84′ Carboni), Mascara. Eccoli i protagonisti di quella serata di gala che il nostro giornale titolò «Capolavoro rossazzurro».


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