STAMPA- «Il Catania mi ha deluso. Lecce…»

Fonte: Mediagol.it
Redazione

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«Lecce, che personalità il Catania mi ha deluso» (Quotidiano di Puglia)

“Al “Cibali” si è preso gli applausi sul palcoscenico nazionale di Mamma Rai. La piccola Virtus capace di mettere sotto giogo il grande Catania, che ha costruito la vittoria sul golletto all’alba della partita. E tutti a dire che Gaetano D’Agostino, che l’anno scorso allenava ancora in serie D e che adesso regala il sogno di un altro finale ai play off alla Virtus di Antonio Magrì, è destinato ad un futuro di primissimo piano, come il collega romano Liverani che guida il Lecce senza la macchia di una sola sconfitta. D’Agostino ha incontrato le due grandi per le quali la C è solo un girone infernale che sa quasi di sfregio alle rispettive storie importanti, a cavallo della lunga pausa invernale del campionato. Sotto l’albero di Natale, il 23 dicembre, seconda giornata di ritorno, al Via del Mare il Lecce, una quaterna pesante; lunedì scorso, ai piedi dell’Etna, il Catania di Lucarelli. E la sconfitta brucia ancora. È l’uomo giusto Gaetano D’Agostino per una foto delle due squadre capace di mettere a fuoco in maniera significativa presente e futuro delle due corazzate del torneo. «Anche se io – dice l’allenatore virtussino – nelle vesti del Catania mi guarderei le spalle dal Trapani che ha realizzato acquisti mirati». E parla della formazione di Lucarelli in questi termini. «Mi sarei aspettato di più dalla squadra etnea. È andata in vantaggio nella fase di avvio della partita, ma poi ha lasciato nelle nostre mani il gioco per almeno settanta minuti. Da una squadra che deve rincorrere una lepre che corre come il Lecce, mi sarei atteso una gestione diversa della gara. Il Catania mi ha dato la sensazione di avere qualcosa in meno del Lecce sul piano della personalità ». E passa in rassegna gli organici delle due formazioni. «Gli undici che vanno in campo sostanzialmente si equivalgono, ma il Lecce è più forte in alcuni reparti, è soprattutto più attrezzato nella zona di centrocampo. Il Catania ha gente di grande qualità ed esperienza come Lodi e Biagianti che hanno giocato in serie A o lo stesso Mazzarani che ha la B sulle spalle, ma nell’insieme non si completano come invece riesce al Lecce. Il centrocampo giallorosso è più dinamico, ha gamba, è più attrezzato per la categoria. Il Lecce ha peraltro varie alternative». Dalla zona cruciale, alla difesa ed all’attacco. «Qui – dice D’Agostino – la situazione mi pare un po’ più bilanciata. Il Lecce tuttavia riesce a spingere meglio sulla fascia, partendo dalle retrovie, gli esterni sono giocatori di ruolo che assicurano una pressione più costante. Nel Catania Aya è un terzino adattato, il Lecce riesce a diventare micidiale soprattutto con Lepore. L’arrivo di Saraniti completa il reparto offensivo. Andrea è l’uomo giusto sui cross di Lepore ed aggiunge una variante importante ad un attacco già forte negli uomini dei quali dispone. Sulle palle alte in area, effettivamente, il Lecce sino ad ora ha contato soprattutto sulla grande forza di Cosenza. Saraniti sarà prezioso soprattutto fuori casa, in gare ostiche come quella di Rende, difficile soprattutto per gli attaccanti. Ho visto la partita di Rende ed il Lecce mi è piaciuto per come ha saputo gestire la gara. Così come, la settimana precedente era stato bravo a riprendersi il risultato contro il Catania. È la forza della sua personalità. Il Lecce inoltre sul proprio terreno imprime un ritmo che il Catania non ha in casa propria». Quanto valgono allora i quattro punti di differenza in classifica? D’Agostino qui risponde alla Catalano di “Quelli della notte”, di arboriana memoria. «Valgono due partite. Diventa determinate nella corsa a due la continuità. Per le decisioni finali si tratterà comunque di attendere le ultime battute del torneo». Le percentuali di vittoria possibili ad oggi? «Direi sessanta Lecce, quaranta Catania».