STAMPA – Catania “modello” nonostante..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Toro, segui il “modello Catania” anche se… (Toro News)

“Qual è il segreto del Catania, che da anni scrive pagine importanti di calcio italiano dando lustro al blasone dell’Elefante? Il suo presidente, Antonino Pulvirenti. Abile imprenditore, poliedrico nell’applicazione in diversi settori dell’economia della stessa filosofia del lavoro e dello sviluppo che ha saputo infondere nel suo Catania, acquistò la società etnea nel lontano 2004. Dall’essere sull’orlo del fallimento a diventare un modello di correttezza, di efficienza sul piano dei bilanci e delle dinamiche di equilibrio la strada è lunga. Ma il Catania è riuscito nella grande impresa, grazie soprattutto ad una fittissima rete di segnalatori e osservatori sparsi a quattro angoli del globo, con una concentrazione particolare in Argentina. Spolli, Bergessio, Lodi, Gomez, Barrientos (che Lo Monaco definì “il calcio”), Rolin, Castro sono solo alcuni degli ottimi giocatori che la dirigenza rossoblù è riuscita a pescare nel mercato argentino. Questo perfetto meccanismo, però, sembra esserci inceppato. In estate, il presidente ha ceduto al tintinnio dei soldi, vendendo sia Gomez (al Metalist, con un guadagno di 4 milioni) e Lodi. I due giocatori che guidarono gli etnei allo storico ottavo posto in campionato. Con i soldi ricavati da questa e altre cessioni, il presidente non ha saputo ri-finanziarizzare la squadra, ovvero comprare giocatori a poco prezzo per ricavarne una cospicua plusvalenza futura sulla vendita e così via. E i risultati in classifica si vedono: penultimo posto, solo due vittorie e ben sette sconfitte, che hanno fatto saltare la testa di Maran. Colpe, lui, ne ha poche: da un giorno all’altro si è trovato senza due giocatori chiave. Qual è, in sostanza, la questione? Giocare per diverso tempo ad alti livelli e poi trovarsi in questa situazione di, la chiamerei, debolezza oppure continuare il processo di crescita economica e calcistica e arrivare, nel giro di pochi anni, a risultati importanti? Questo modello di autofinanziarizzazione può essere la soluzione alla soffocante crisi? Fattostà che, quest’inizio di campionato deludente a parte, il Torino ha molto da imparare dal “modello Catania”. Efficienza, efficacia, programmazione a lungo termine, una rete funzionale di osservatori sforzi economici (vedi il centro sportivo di Torre del Grifo): questo servirebbe al Torino. Purtroppo, però, i soldi hanno potere anche sulle scelte più razionali.

Toro – Catania: duello tra strisce negative (Toro News)

“Questo fine settimana ritorna la Serie A e l’Olimpico ospita una partita a 20 giorni dell’ultimo turno interno contro la Roma. Atteso a Torino, stavolta, è il Catania, compagine che ha vinto lo stesso numero di partite dei granata – appena due, in casa contro Chievo e Udinese – e ha perso tutte le gare disputate lontano dalla Sicilia (6 sconfitte). CATANIA, AVVIO DA INCUBO – La squadra allenata da Luigi De Canio, subentrato dopo l’esonero di Maran all’ottava giornata, ha raccolto appena 9 punti e si è piazzata al penultimo posto della classifica, davanti al solo Chievo fermo a quota 6 lunghezze (e una sola vittoria). Per gli etnei questo inizio di stagione è assolutamente da dimenticare: solo una volta, negli ultimi sette anni (stagione 2005-2006, quando la formazione siciliana salì in serie A), il Catania era partito tanto male. Era il 2009 e alla guida degli etnei c’era Gianluca Atzori.


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