STAMPA – Catania “multinazionale” dell’entusiasmo

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania multinazionale Ma chi parla l’italiano? (La Gazzetta dello Sport)

Duello LegrottaglieBellusci per un posto in difesa Un rebus legato anche a nuovi sviluppi del mercato

“Ne resterà soltanto uno, probabilmente. Un solo italiano tra i titolari della multinazionale Catania. Quattordici argentini, un greco, un ghanese, un uruguaiano, un croato, uno slovacco, un franco senegalese, uno spagnolo compongono un organico in cui c’è anche posto per Frison, Legrottaglie, Bellusci, Capuano, Biagianti, Catellani, Donnarumma. Ma alcuni dei patrioti rossazzurri (Catellani, Donnarumma, lo stesso Biagianti) potrebbero andare via entro la fine del mercato. La roccaforte italiana si materializza al centro della difesa. Accanto al titolarissimo Spolli, potrebbe trovare posto uno tra Bellusci e Legrottaglie. Nel precampionato i due stanno concorrendo lealmente, ma senza esclusione di… interventi. Precisi, puntuali, dettati da vigore agonistico ed esperienza. Maran osserva, ma deve mettere necessariamente pepe alla corsa al posto in squadra, inserendo l’ennesimo straniero, l’uruguaiano Rolin che forte dei suoi 24 anni e dell’ottimo bagaglio tecnico, potrebbe diventare davvero il terzo incomodo. Perché Legrottaglie Con Spolli, Legrottaglie forma una coppia affiatata di centrali. D’impatto l’argentino, abile nel gioco aereo, negli anticipi, molto esperto l’ex nazionale e colonna di Chievo e Juve. Nick, a scadenza di contratto, in estate ha rinnovato e, in barba ai suoi 36 anni, è rimasto uno dei calciatori italiani più in forma, nel reparto difensivo. Regista arretrato, perché di fatto palla al piede riavvia l’azione, elegante nei disimpegni, poco falloso. «Io qui sto benissimo, ho resistito alle tentazioni di mercato – ha sempre spiegato, approfondendo il suo no grazie all’Ajaccio diRavanelli – perché credo nel progetto del Catania. Ho detto che mi piacerebbe finire qui la carriera e poi allenare o aiutare i dirigenti. Catania mi ha accolto a braccia aperte in un periodo in cui nessuno credeva in me, io devo continuare a ripagare con moneta sonante ».

Barrientos ago della bilancia «Miglioriamo sempre di più» (La Sicilia 19.08.2013)

Lanci d’interno, invenzioni da non credere. Solo chi, ieri, ha sfidato caldo, saltato le file d’auto incolonnate verso Torre del Grifo fin dalle 15. Chi ha combattuto strenuamente in famiglia con moglie e figli che chiedevano di restare in riva al mare ferragostano, potrà comprendere. Vedere giocare in quel modo Barrientos, ti riconcilia con il calcio. Altro che amichevoli estive, il Pitu è già in forma campionato. S’abbassa e il 4-3-3 diventa efficace anche nella fase di non possesso. Decide di avanzare di dieci metri e il Catania diventa un 4- 2-3-1 fantasia, con Castro dietro Bergessio e con Barrientos che detta i tempi, con la collaborazione di Tachtsidis. Maran è soddisfatto del suo fantasista. Gli dà – quando le situazioni di gioco lo permettono – la libertà di esprimersi e inventare sul momento. La risposta è spessissimo spettacolare, ma anche tremendamente efficace. Perchè il colpo di tacco a smarcare, al limite dell’area, Bergessio non è un gesto fine a sé stesso, ma una mossa che sorprende gli avversari e che libera un compagno. Perché il tiro da centrocampo che, per poco, non s’insacca (ricordate il gol di Mascara al Palermo?) è un altro tentativo che sa di spettacolare, ma è un rischio calcolato. Ci sono lampi di genio di rara bellezza, c’è soprattutto un tempo di gioco che esalta le caratteristiche offensive del Catania. S’inseriscono i terzini, vanno a rimorchio i centrocampisti, dialogano anche sugli spazi strettissimi gli attaccanti. Avevamo parlato a lungo con Barrientos, in una pausa del ritiro di Novara e Varese. Il concetto, che ci ha ripetuto fino all’inverosimile è stato il seguente: «Mi interessa giocare. Non importa dove, ma una cosa è certa: i meccanismi stanno migliorando giorno dopo giorno. Siamo rimasti grosso modo gli stessi giocatori della stagione passata, i nuovi si stanno inserendo benissimo. Lotteremo contro chiunque ».

Maran: ““In questo gruppo c’è entusiasmo andremo lontano” (La Sicilia 19.08.2013)

“Come grida Rolando. Il pubblico copre le urla. Che, poi, sono consigli dispensati con un volume di voce più elevato perché l’entusiasmo dei tifosi, che ieri hanno piacevolmente asfissiato il Catania, non permetteva a Maran di dialogare con i suoi ragazzi. «Più corti, più corti». E, ancora: «pressiamo, dai. Dai, pressiamo alti». Il Catania funziona, Maran non s’accontenta. E fa bene perché mai e poi mai, il tecnico trentino s’è cullato. Giusto pretendere il massimo. L’impressione, e ci smentisca se pensa il contrario, è che il Catania visto a Torre del Grifo, si avvicina molto alla forma campionato. «Ho visto grande entusiasmo, ho soprattutto avuto conferma di quanto sia elevata l’attenzione, anche in episodi come la partitella in famiglia». Che, con un gruppo così ambizioso, diventa difficile da gestire. «No, diciamo che sul piano fisico si spendono più energie. Si accorciano gli spazi, i tempi morti diventano nulli perché si gioca con la voglia di fare il massimo». Difetti? «Alla fine dei tre tempi ci siamo allungati. Ma c’era stanchezza, c’era il caldo. Al contrario, durante tutto il match ho visto lo spirito giusto». Squadre molto corte. Le aveva «disegnate » così. «Avevo chiesto anche questo e devo ringraziare i ragazzi per l’applicazione ». Resta l’incognita mercato su questo gruppo. Alcuni giocatori sono in partenza. Altri arriveranno. «La società sta valutando alcune cose da qui al 2 settembre. Io alleno e tanto mi basta». Alludevamo a Maxi Lopez. Parte o resta? «Finché Maxi è qui, io ne tengo conto e sono contento. Maxi? Tutti sono importanti ». A parte Peruzzi, che entrerà nei meccanismi più in avanti, ma Freire? Come sta? «Contro la Fiorentina non ci sarà, sta continuando un lavoro differenziato e così sarà ancora per una settimana». Almiron? «Vedremo tra qualche giorno». L’asse Barrientos-Tachtsidis produce gioco e ha la giusta imprevedibilità, anche quando si gioca per vie orizzontali, con il greco che s’inserisce tra le linee. «Stiamo facendo riferimento a due catalizzatori di gioco. Il fatto che questa “catena” sia di qualità è indubbio. Si stanno perfezionando gli automatismi ».


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