STAMPA- Che succede al Catania di Pulvirenti?

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Che cosa succede al Catania di Antonino Pulvirenti? (Tiscali)

“Che cosa succede alla squadra di calcio del Catania? Dopo aver disputato dignitosamente sei campionati di Serie A è iniziata nella stagione 2013/14 una parabola discendente che la dirigenza rossoazzurra non riesce ad arrestare. La buona stella del Presidente Antonino Pulvirenti non brilla più, perché? Di solito quando una squadra retrocede dalla massima divisione poi fatica ad adattarsi al campionato di Serie B ed a volte capita di continuare la discesa nelle categorie inferiori. In alcuni casi al declino sportivo si aggiunge quello finanziario. E’ successo in passato sia al Palermo che al Messina. Allora la domanda che devono porsi i tifosi del Catania è: saprà il presidente Pulvirenti impedire questo decadimento sportivo e finanziario? […]Poi inizia la discesa. Lo scorso anno la debacle con la retrocessione in Serie B ed ora un lento ed inesorabile declino. Maurizio Pellegrino, Giuseppe Sannino, il ritorno di Maurizio Pellegrino ed ora Dario Marcolin, quattro cambi di allenatore in pochi mesi, che cosa succede al Catania di Antonino Pulvirenti? La dirigenza è in difficoltà e non riesce a sbrogliare la matassa. All’origine c’è, oltre ai continui cambi di allenatore, un gruppo di calciatori non all’altezza della situazione. Negli ultimi due anni sono stati tesserati giocatori che hanno abbassato notevolmente il livello tecnico della squadra. Troppi stranieri e tra questi tanti argentini molti dei quali non sono altro che dei mediocri ‘mercenari del calcio’. Ora è urgente e necessario porvi rimedio. La sessione di mercato di gennaio è l’occasione giusta per farlo ma questa volta il presidente ed i suoi collaboratori non possono più sbagliare.