STAMPA- Contestazione? Il Catania non si nasconde

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, petardi e fumogeni. Il club: Non ci nascondiamo (Tuttosport)

“Un gruppo di tifosi ha contestato la squadra di Di Canio durante l’allenamento a porte aperte

” Il Catania è stato contestato a Torre del Grifo da circa 30 tifosi che hanno lanciato in campo petardi e fumogeni durante il primo allenamento a porte aperte da due mesi a questa parte. Attimi di tensione, cori e insulti, ma la squadra è riuscita comunque a concludere l’allenamento senza problemi, disputando anche una partitella in famiglia. Il club ha diramato una nota ufficiale: «Allenamento a porte aperte in un momento difficile, correndo il rischio di andare incontro alla contestazione di alcuni sostenitori delusi dai risultati in campionato ma con la consapevolezza di poter mettere in mostra la massima volontà di migliorare ed una grande serietà nel lavoro quotidiano: nonostante l’ultimo posto in classifica, la squadra ha scelto di accogliere i tifosi a Torre del Grifo e la società ha disposto di conseguenza che la seduta odierna si svolgesse a porte aperte, per la prima volta dopo più di due mesi. Lavorando in silenzio ma con la massima determinazione, nonostante i fischi e l’espressione del malumore di un gruppo di tifosi, giocatori e tecnici hanno rinunciato alla comodità dell’isolamento ed hanno lanciato un messaggio importante: non vogliamo nasconderci, siamo qui, coscienti delle difficoltà e pronti a dare tutto quel che possiamo dare e ancora di più per risolvere una situazione complessa».

È caos a Catania «Tutti mercenari» (La Gazzetta dello Sport)

“Contestazione ultrà sul Catania. Duecento dei quasi 2 mila tifosi che hanno seguito l’allenamento a porte aperte della squadra, a Torre del Grifo, hanno lanciato petardi all’esterno della struttura e fumogeni anche all’interno del campo. Tutto è durato un’ora abbondante, ma il lavoro di De Canio è proseguito e mai c’è stato il rischio di interrompere l’allenamento, mentre le forze dell’ordine controllavano che nessuno invadesse il campo. Per un’ora gli ultrà hanno lanciato anche invettive contro i giocatori definendoli «mercenari», senza attributi e invitandoli a onorare la maglia. L’ultimo posto e le prestazioni deludenti sono stati contestati anche dagli altri tifosi in maniera meno veemente. Cori di incitamento nei confronti di Frison, unico rossazzurro acclamato ieri, perché Andujar da una parte del pubblico viene considerato non all’altezza. Comunicato In serata, la società etnea ha diffuso un comunicato in cui ha chiarito che l’apertura delle porte è stata condivisa anche dai giocatori che la settimana precedente avevano anche chiesto di andare in ritiro, in sede, prima del Milan: «Non vogliamo nasconderci, siamo qui, coscienti delle difficoltà e pronti a dare tutto quel che possiamo dare e ancora di più in modo da risolvere una situazione complessa»

Catania, gli ultrà contestano la squadra (La Gazzetta dello Sport)

Contestato il Catania durante l’allenamento a porte aperte di oggi pomeriggio. Duecento ultrà, tra i quasi duemila spettatori che hanno preso posto in tribuna, hanno lanciato fumogeni in campo, anche un bidone piccolo che serve per la racconta differenziata, esposto uno striscione di scherno nei confronti dei giocatori, più volte ripresi con cori irripetibili. Incoraggiamenti soltanto per il portiere di riserva Frison, che il pubblico vorrebbe titolare al posto di Andujar. Nessun contatti fisico, in ogni caso De Canio ha potuto portare avanti il lavoro sul campo nonostante gli improperi. La partitella in famiglia a porte aperte termina 3-1 con i gol di Castro, Monzon, Lopez, Leto. De Canio ha provato un 4-1-4-1 con Guarente davanti alla difesa. Ancora fermi Bellusci, Izco, Almiron. In serata, una nota della società, pubblicata sul sito ufficiale, ha riferito di una scelta, quella di aprire le porte ai tifosi in un momento difficile e di prevedibile contestazione “condivisa dalla squadra. Non vogliamo nasconderci, siamo qui, coscienti delle difficoltà e pronti a dare tutto quel che possiamo dare e ancora di più per risolvere una situazione complessa”.

Catania, attimi di tensione: tifosi contestano la squadra (Corriere dello Sport)

“Un gruppo di 30 persone, prima della seduta, ha atteso i giocatori all’ingresso del parcheggio. Poi i petardi in campo durante l’allenamento

“Catania contestato da alcuni tifosi al primo allenamento a porte aperte di Gigi De Canio. Nell’impianto sportivo di Torre del Grifo ci sono stati cori e fischi contro la squadra e sono stati lanciati in campo petardi e fumogeni. Un gruppo di 30 persone, prima della seduta, ha atteso i giocatori all’ingresso del parcheggio. L’allenamento, in vista della gara di domenica a Genova con la Sampdoria, si è svolto regolarmente Sulla contestazione dei tifosi a Torre del Grifo il Catania ha diffuso una nota sul proprio sito spiegando di avere avere disposto un “allenamento a porte aperte in un momento difficile, correndo il rischio di andare incontro alla contestazione di alcuni sostenitori delusi dai risultati in campionato, ma con la consapevolezza di poter mettere in mostra la massima volontà di migliorare ed una grande serietà nel lavoro quotidiano” “Nonostante l’ultimo posto in classifica – spiega la società etnea – la squadra ha scelto di accogliere i tifosi a Torre del Grifo e la società ha disposto di conseguenza che la seduta odierna si svolgesse a porte aperte, per la prima volta dopo più di due mesi. Lavorando in silenzio ma con la massima determinazione, nonostante i fischi e l’espressione del malumore di un gruppo di tifosi, giocatori e tecnici hanno rinunciato alla comodità dell’isolamento e – conclude la nota del Catania – hanno lanciato un messaggio importante: ‘non vogliamo nasconderci, siamo qui, coscienti delle difficoltà e pronti a dare tutto quel che possiamo dare e ancora di più per risolvere una situazione complessa”.


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