STAMPA- Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

De Giorgio senza paura «Il Frosinone vede la A? Crotone pronto al colpo» (La Gazzetta dello Sport)

“Contro il Varese ha giocato gli ultimi 20 minuti, i più difficili e complicati da gestire in una gara che il Crotone vinceva ma nella quale stava soffrendo terribilmente. L’esperienza di Pietro De Giorgio ha dunque permesso ai rossoblù di pilotare la gara grazie anche al suo «saper tenere palla» che in molte occasioni diventa un’ancora di salvezza per tutti. E adesso De Giorgio, giunto alla sua 26a presenza e con due reti all’attivo in questo campionato, si rimette a disposizione di Drago per la gara di Frosinone visto che lui il Matusa lo conosce bene per averci giocato un anno e mezzo e collezionato 31 presenze con la maglia dei ciociari esattamente dieci anni fa in serie C1. E conosce anche bene l’ambiente in cui sabato prossimo il Crotone si giocherà la serie B, così come gli avversari si giocheranno la serie A. TRASCORSI GIALLAZZURRI «Abbiamo rimesso a posto la classifica con la vittoria di domenica scorsa ma adesso dobbiamo assolutamente ripartire e guardare alla prossima gara di Frosinone che per me rappresenta una bella tappa della mia carriera – ricorda De Giorgio . Ma non dimentichiamo che sabato sia noi che loro ci giochiamo tanto e visto che a noi mancano ancora punti importanti per evitare di essere coinvolti nel mischione generale all’ultima giornata, quello che ci proponiamo è di vincere e tirarci fuori dai guai prima possibile. Anche perché nessuno di noi si vuol giocare lo scontro salvezza in casa contro l’Entella e proveremo a farlo prima. Sappiamo però di contro che il Frosinone sta preparando la festa promozione».

Daì, l’ultimo sprint «Questo Trapani chiude in bellezza» (La Gazzetta dello Sport)

“Èstata una giornata particolare ieri per Nino Daì. Ma lo è stata anche per migliaia di trapanesi nei quali il ricordo di quel 12 maggio del 2013, giorno della storica promozione del Trapani in serie B, è ancora vivissimo. Daì di quella promozione è stato uno degli artefici principali, uno dei pochi di quella squadra che, ancora con la maglia granata addosso, la serie B dopo averla conquistata adesso sono impegnati a difenderla. EMOZIONE «Quel ricordo – dice senza celare l’emozione – lo porterò sempre nel mio cuore. Adesso, però, è un’altra storia. È la seconda stagione in B e vogliamo concluderla nel migliore dei modi ». In questo finale di campionato, da quando Perticone si è fatto male, Cosmi lo ha «riciclato» a terzino destro e lui, che ha sempre giocato a sinistra, sta recitando con puntiglio il nuovo compito. «Cosmi mi ha dato fiducia, cosa che mi mancava da un po’ di tempo. Averla ricevuta da un allenatore così importante per me è un grande onore. Sto cercando di ripagarla, pertanto, mettendoci il massimo impegno ».

Spinelli, 30 anni da presidente «Fatemi lasciare» (La Gazzetta dello Sport)

“«Belin, trent’anni sono tanti… E’ arrivato il momento di farmi da parte. Voglio vivere il calcio da tifoso, andando a vedere il Genoa. Ha visto come gioca?». Sì presidente, tutti gli anni in questo periodo dice così e poi… «…E poi non riesco mai a vendere il Livorno. Lo voglio lasciare a gente seria, questa è una bella piazza. Ora un avvocato (Morini, ndr) mi ha chiesto un mandato per vendere a gente di Dubai, speriamo bene. Magari a Livorno sono stufi di vedere questo presidente». Aldo Spinelli, era maggio 1985 e iniziò la sua avventura al Genoa. Un ricordo su tutti? «Liverpool. Quella vittoria è stata il sogno di una vita. Skuhravy, Aguilera, Eranio…». E l’incubo? «La retrocessione di Firenze nello spareggio col Padova, poi fallito, davanti a 20.000 tifosi». Con il Livorno invece l’avventura è iniziata nel 1999. «Siamo andati tre volte e in A e ho portato la squadra in Uefa». Il momento più brutto invece non può che essere Morosini… «Un dolore che va oltre al calcio, tutta l’Italia ha sofferto».