STAMPA – Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Dezi rilancia «Ora 4 gare al massimo» (La Gazzetta dello Sport)

“Quella di sabato per il Crotone è stata una vittoria che va al di là dei tre punti guadagnati ad Avellino. Mentre i rossoblù sono già tornati al lavoro in vista del prossimo impegno casalingo, il centrocampista Jacopo Dezi preferisce tornare sul successo del Partenio – Lombardi. «Avevamo bisogno di un risultato importante e questa vittoria è arrivata al momento opportuno. Una vittoria che ci dà morale perché siamo scesi in campo con la voglia matta di vincere e portare il massimo dei punti a casa anche sapendo che non sarebbe stato facile. Ce l’abbiamo fatta – ricorda il 22enne nazionale Under 21 – ma adesso è già tempo di pensare alla prossima gara casalinga contro la Pro Vercelli». A quattro gare dalla fine del girone di andata, i rossoblù sperano di poter trovare continuità nei risultati per chiudere nel migliore dei modi la prima parte del campionato

Euforia Gomis «Una stagione incredibile» (La Gazzetta dello Sport)

“Nel duello tutto senegalese tra Baba Thiam e Lys Gomis è stato il primo ad avere la meglio con il gol di testa che sabato aveva portato la Virtus Lanciano sul 2-1. «Bravo, stai andando a mille, gli ho detto in senegalese, però alla fine il più contento ero io» dice il portiere granata, soddisfatto per il risultato di parità ottenuto dal Trapani. «Abbiamo conquistato un buon punto su un campo difficile contro una squadra forte, reagendo bene dopo la loro rimonta. Finalmente siamo tornati a fare punti in trasferta. Una cosa che ci pesava perché in casa dimostriamo sempre di essere una squadra forte. Non riuscivamo a capire come mai non riuscissimo a dimostrarlo anche in trasferta. Sabato invece abbiamo offerto una bella prova di carattere». Ieri sera, intanto, un gran numero di tifosi si è radunato al Provinciale per applaudire la quadra mentre si allenava sotto i riflettori

Nicola fa il parafulmine «I cazzotti? Dateli a me» (La Gazzetta dello Sport)

“U na botta di fiducia e di sano ottimismo. Davide Nicola è un tecnico di azione. Non rimane fermo a guardare il malato, cerca di guarirlo ogni giorno con le medicine che ritiene più efficaci: con i fatti sul campo, ma anche lanciando messaggi chiari all’intero ambiente biancorosso. «Mi esporrò sempre, quando le cose non vanno bene. Nei miei primi ventuno giorni baresi la squadra ha cambiato atteggiamento. Ora è più veloce, aggressiva, propositiva. Certo, dobbiamo migliorare sotto tanti altri punti di vista. Ma sono soddisfatto dell’approccio al lavoro dei ragazzi, della voglia di crescere che mi stanno dimostrando». LUCE ACCESA La strategia del tecnico ha logica e senso: deve ottimizzare il processo di crescita nelle ultime 4 gare dell’anno, fino alla sosta. All’orizzonte biancorosso ci sono ben tre scontri diretti: con Cittadella, Latina e Brescia (oltre alla sfida con lo Spezia dell’ex Guido Angelozzi). Il Bari non può perdere altro terreno, concedere ulteriori vantaggi agli attuali rivali in classifica. E allora, opportunamente, Nicola serra le fila puntando forte sui suoi uomini. «Non sono d’accordo con chi sostiene che il Bari sia spento. La luce è accesa, eccome! Che nessuno tocchi i miei giocatori. Non sono assolutamente convinto che qualcuno dei miei non sputi sangue sul campo. Vedo ogni giorno un gruppo di ragazzi estremamente seri, che sta cercando di assimilare le mie idee improntate su un calcio proteso nella metà campo avversaria. Il punto è cambiare la mentalità, attraverso il lavoro e facendo tesoro anche delle critiche costruttive». «Ma ora, tutti insieme – incalza Davide Nicola – dobbiamo credere che si possa costruire qualcosa di positivo. L’obiettivo è far divertire la gente. Vi assicuro che ognuno di noi, dal presidente al sottoscritto fino ai giocatori, pagherebbe per regalare soddisfazioni ai tifosi. Ma occorre tempo e lavoro. Io, però, sono sicuro che ce la faremo. Chiedo solo fiducia».


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