STAMPA- Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Boscaglia fiducioso «È tornato il Trapani» (La Gazzetta dello Sport)

“«Affrontiamo la Virtus Entella con la certezza di essere una squadra che, quando sta bene ed è concentrata, può giocarsela con tutti, così come ha fatto venerdì con la prima in classifica». Una certezza quella di Roberto Boscaglia avvalorata, oltre che dalla prestazione offerta contro il Carpi, dai riscontri che il tecnico granata ha avuto in questi giorni durante gli allenamenti e all’interno dello spogliatoio. «Siamo tranquilli e sereni – dice infatti visibilmente sollevato –. Abbiamo solo attraversato un momento non dei migliori, ma la squadra si è ritrovata, sta bene, sappiamo di avere lo smalto dei giorni migliori. Da questo periodo un po’ difficile che abbiamo attraversato abbiamo acquisito la consapevolezza che bisogna giocare sempre a mille, essere sempre concentrati, senza farsi distrarre da fattori esterni, come il mercato in corso o qualche critica».

«Varese, non mollare L’esempio è Neto» (La Gazzetta dello Sport)

“A 36 anni, compiuti da un mese e dieci giorni, nessuno sembra poter fermare Neto Pereira: neppure la frattura da stress alla base del quinto metatarso del piede sinistro per cui il brasiliano dovrà essere operato la settimana prossima e che richiederà almeno un mese di stop. In attesa dell’intervento, il capitano ha chiesto di giocare la partita di oggi con il Livorno: nella scarpa avrà una speciale protezione realizzata in alluminio che gli consentirà di essere titolare. Stefano Bettinelli apprezza lo spirito di sacrificio del giocatore, che ben riassume quello del Varese: «Ci sono due modi di comportarsi davanti alle difficoltà: piangersi addosso o reagire. Tutti i miei giocatori sanno percorrere questa seconda strada, a partire da Neto che è il leader dello spogliatoio. Il capitano vive il pallone con la gioia dei ragazzini, in modo frizzante e spensierato. Lui è il calcio stesso».

D’Angelo, che capitano «Io laureato in Avellino» (La Gazzetta dello Sport)

“L e bandiere nel calcio sono merce rara, ancora più difficile vivere con la stessa maglia un percorso che va dalla Serie D alla B. Non per Angelo D’Angelo, 30 anni, centrocampista e capitano, l’unico a esserci riuscito nell’Avellino attuale. D’Angelo è sbarcato in Irpinia nel dicembre del 2009, nell’anno più difficile, quello della ripartenza dopo il fallimento. «L’amore con la società e i tifosi non finirà mai, non mi vedo con altre maglie. Anche se sono arrivato tardi nel calcio che conta, sono nato qui e ad Avellino vorrò concludere la carriera»

Brescia, un piede nel futuro «Spazzeremo via i debiti» (La Gazzetta dello Sport)

“Oggi è atteso in tribuna a Lanciano. «Probabilmente ci sarò», conferma Rinaldo Sagramola, il nuovo che avanza per un Brescia che volta pagina. Anzi, l’ha già voltata. Perché è vero che «le firme ancora non ci sono», ma è altrettanto assodato che «il cerchio è chiuso, siamo in dirittura d’arrivo, non dovrebbero esserci problemi». Parole dell’ex dirigente di Sampdoria, Palermo e Vicenza, che del dopo-Corioni sarà l’amministratore delegato. Figura di riferimento per conto di Profida Italia, la società che oltre al capitale (e a un accordo commerciale con Infront) porterà in dote un piano di ristrutturazione e rilancio già benedetto da Ubi Banca, sponsor e creditore del club.

Spezia con dieci stranieri per azzannare il Carpi Bjelica ora deve svoltare (La Gazzetta dello Sport)

“L’eventualità è concreta: lo Spezia, oggi a Carpi, potrebbe far partire titolari 10 stranieri su 11. Soltanto il difensore Piccolo, che tra l’altro prima di arrivare in Liguria si è fatto cinque stagioni coi romeni del Cluj, è nato in Italia. Il tecnico croato Bjelica, dopo i 2 k.o. di fila, è pronto ad affidarsi a quel gruppo multietnico per fare risultato sul campo della capolista: due argentini (Chichizola e Valentini), cinque croati (Datkovic, Milos, Brezovec, Canadjija e Situm), due spagnoli (De Las Cuevas e Luna) e un brasiliano (Nenè). Due soli i punti raccolti nel ritorno dallo Spezia. «Analizzando le gare – dichiara Bjelica – ci è mancata solo un po’ di fortuna. Non finalizziamo le occasioni che ci capitano, ma subiamo gol al primo lampo avversario».