STAMPA- CT in vacanza, emozione Calapai

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Calapai, che esordio «È un nuovo inizio» (La Sicilia)

“La fine diventa un inizio, un ottimo inizio. Luca Calapai, certo, la serata di chiusura della stagione 2011-12 mai più la dimenticherà. Il terzino destro della Primavera rossazzurra, validissima «palestra» guidata dal tecnico Giovanni Pulvirenti, ha esordito in Serie A. Per un ragazzo di 18 anni è il massimo della vita vissuta, inseguendo una palla e mille sogni: «Ma non voglio vivere ricordando questa pur intensa emozione». Calapai transita dalla zona interviste, defilato, timido, testa bassa. Fermarlo diventa un problema, ma non perché adesso il ragazzo è carico come molti calciatori navigati, che vogliono evitare i cronisti. Prevale la timidezza, atteggiamento che in campo mai e poi mai abbiamo ravvisato nei minuti giocati (11’ più 4’ di recupero) contro i friulani. «Sono di Messina, quartiere Annunziata, a cinque minuti dal centro storico. Ho cominciato a giocare lì, poi sono passato al Club Fc Messina. Sono a Catania da tre anni e mezzo». L’esordio in A è stato sfiorato a Roma, certificato in casa. «Più bello così. A Roma avevano chiamato la sostituzione, ma l’arbitro ha fischiato prima che potessi mettere piede in campo». Deluso? «No, ho continuato a lavorare, aspettando l’occasione. Al Massimino ho provato emozione vera, ma da oggi tutto deve scivolare nel dimenticatoio». Due interventi esatti, una buona personalità mostrata a beneficio del pubblico, che l’ha applaudita. «E di questo dico grazie a tutti. Quando sono entrato, ho avvertito l’entusiasmo della tifoseria. Spero che ci siano altri momenti così».

Marchese: «Il ko è frutto dei meriti dei friulani» (La Sicilia)

“Bellusci: «Il finale di campionato non è stato bello. Sono soddisfatto della mia stagione: volevo giocare trentotto partite, ci sono andato proprio vicino»

“Settemila paganti, novemila abbonati e una moltitudine di laziali, napoletani e interisti. Neppure il Maracanà ristrutturato sarebbe bastato a contenere tutti i sostenitori del Catania nella serata che chiudeva il campionato. Ai tifosi – per così dire – istituzionali, andavano idealmente aggiunti tutti coloro i quali speravano in una vittoria degli etnei per riaprire in extremis i giochi nella corsa per il terzo e ultimo posto utile per la Champions League. Da una parte l’Udinese, dall’altra il resto d’Italia. O quasi. Avere un esercito di simpatizzanti, anche solo per una notte, a spingerti però non basta se, poi, ti mancano alcuni riferimenti chiave (Lodi, Barrientos, Bergessio) e devi anche misurarti con il bomber (media-gol alla mano) più spietato d’Italia. Sfuma quota 51 e con essa la possibilità di diventare il Catania migliore di sempre. Giovanni Marchese prova a farsene una ragione: «Ci spiace aver chiuso il campionato così. Abbiamo cercato di dare il massimo, ma l’Udinese s’è dimostrata un’ottima squadra. Il risultato finale è frutto dei meriti dei friulani, più che di eventuali demeriti nostri. Ce la siamo giocata alla pari, però le cose non sono andate per il verso giusto. Se magari il rigore di Gomez fosse entrato, l’incontro avrebbe preso una piega diversa. Il 2-0 di Fabbrini, poi, è giunto proprio nel momento in cui stavamo cercando di forzare i tempi».

Gilardino scaccia l’incubo (Tuttosport)

“Per fortuna del Genoa (e delle coronarie di Preziosi) i gol sono arrivati a inizio ripresa così da oggi, raggiunta lagognata salvezza, il Genoa penserà alla rifondazione, lennesima dellera Preziosi che per la prima volta si è trovato al centro della contestazione (??Preziosi infame?? il cadeau mostrato dai loggionisti presenti fuori Marassi) e che dovrà ritrovare proprio il feeling con larea più intransigente del tifo attraverso un mercato convincente (proprio per questo è vicino lingaggio di Lo Monaco, fresco di divorzio col Catania). Aria di profondo rinnovamento pure a Palermo: oggi Perinetti incontrerà Mezzaroma per chiudere il rapporto con il Siena e approdare alla corte di Zamparini dove porterà in dote Sannino come allenatore.

GRAZIE LO STESSO (La Sicilia)

“Il Catania non centra il record di punti assoluto. Fa festa solo l’Udinese che va in Champions Montella-Roma, c’è feeling, ma Pulvirenti non ci sta

Catania in vacanza (La Sicilia)

“Difficoltà nel fare girare subito il pallone Rigore sprecato, Udinese in Champions

“Salutiamoci così, senza rancore. E senza badare alla prestazione e al risultato finale dell’ultima fatica. Fatica… Il Catania edizione 2011-12 ci ha abituato a ben altre prestazioni. Magari concretate con rimonte che sembravano improbabili. E va bene che l’Udinese era pressata e, soprattutto, galvanizzata dal miraggio di una Champions diventata, con pieno merito, realtà già al minuto 18 del primo tempo (di Fabbrini il 2-0 finale). Ok, non certo brillante la fine di una stagione che, però, è stata da record, come i 48 punti guadagnati con sudore, lavoro sporco e spettacolo puro dagli eroi di Montella. GLI ASSENTI. Bergessio e Barrientos sono acciaccati, Lodi squalificato, Catellani e Ricchiuti non riescono a incidere su una partita in cui la velocità avrebbe dovuto rappresentare l’elemento portante del progetto tattico. Il 3-5-1-1 dell’Udinese poggia tutto, o quasi, sull’estro di Totò Di Natale, che si fa applaudire per il gol, difficilissimo da realizzare: esterno dalla linea di fondo, palla che rimbalza quasi fosse telecomandata da uno di quegli aggeggi dei videogames. Del resto, Totò, quando fa vedere ai figli le partite di Federer dice: «Roger fa con le mani quel che riesce a creare papà con i piedi». E abbiamo detto tutto su una frase che, vi assicuriamo, non è un’invenzione. NEANCHE IL TEMPO DI… Di Natale, buonasera e mille grazie per il regalo iniziale. Appena 35 secondi di partita e Totò scappa verso la porta: è in beata solitudine o quasi, perché lo scatto di Legrottaglie, generoso, viene vanificato da una scivolata (o da uno scivolone) del centrale rossazzurro. A tu per tu con Carrizo, il cannoniere infallibile dell’Udinese s’emoziona e spedisce a lato. Il pubblico ringrazia. Ma erano le scarpette che, dopo 12 minuti, il principe dei friulani va a sostituire sotto il naso di Guidolin.

Il capolavoro è dellUdinese! (Tuttosport)

“LUdinese si prende i 3 punti e il sogno di disputare per il secondo anno di fila i preliminari di Champions league diviene realtà. La squadra di Guidolin conclude, infatti, al terzo posto, migliorando il piazzamento (quarto posto) della scorsa stagione. Il Catania conclude il suo campionato, comunque positivo, allungando a 5 gare la sua striscia di gare senza vittoria (3 sconfitte e 2 pareggi) […] Per Di Natale è il gol n. 23 in campionato. Le sue reti hanno fruttato allUdinese 32 punti, il 50% del fatturato complessivo! Il Catania potrebbe pareggiare al 38 quando Benatia atterra Catellani proprio sul limite dellarea: De Marco è vicinissimo e decreta il rigore tra le proteste degli ospiti. Assente il rigorista Lodi, sul dischetto va il Papu , Gomez, che conclude malamente sul fondo. Handanovic, per la verità, aveva intuito la traiettoria del tiro dellargentino.

Guidolin: Sono felice, ma anche stanco. Forse mi fermo un anno (Il Corriere dello Sport)

“«Guidolin, buona Champions…» . Alla faccia di chi diceva che il rapporto fra il tecnico dei friulani, ex del Palermo, e la gente di Catania fosse più che conflittuale. L’allenatore bianconero si gira verso la tribuna, riscuote l’applauso e ricambia mandando baci all’indirizzo della gente di Sicilia e, in particolar modo, di coloro i quali hanno voluto rivolgergli questo singolare augurio. «Sono molto felice – dirà poi in sala stampa – perchè abbiamo raggiunto un altro traguardo storico alla fine di un campionato lottato. Ringrazio i giocatori e la società, sono molto contento di quello che abbiamo fatto: nessuno se l’aspettava, forse questo risultato è più bello dell’anno scorso»

Di Natale-magia Vale la Champions (Il Corriere dello Sport)

“E finita come tutti prevedevano: lUdinese al preliminare di Champions, per la terza volta, per il secondo anno consecutivo. Lepilogo più prevedibile e anche più giusto perché nel momento finale della stagione, i ragazzi di Guidolin hanno tirato fuori una continuità (di prestazioni e di risultati) che le altre concorrenti (Napoli, Inter e Lazio) oggettivamente non hanno avuto. Le quattro vittorie consecutive con le quali i friulani hanno raddrizzato una stagione che sembravano aver compromesso in casa contro lInter non sono frutto del caso. Tanto per cominciare, una condizione atletica ritrovata dopo aver giocato molto e per un lasso di tempo molto ampio. Poi le correzioni che Guidolin, anche rivedendo alcune sue convinzioni, ha apportato (la posizione di Pinzi, linserimento in pianta stabile di Fabbrini come trequartista). Il Catania ieri ha fatto oggettivamente poco dando limpressione di una squadra che ha staccato la spina nel momento in cui ha raggiunto una comoda posizione di classifica, come testimoniano le ultime cinque partite senza vittoria. Montella ha lattenuante di non aver potuto schierare la squadra migliore e senza Lodi, Barrientos e Bergessio le potenzialità dei siciliani diminuiscono in misura consistente. Ma lultimo atto casalingo meritava qualcosa di più di questa mesta prestazione ravvivata solo nellultima mezzora con lingresso in campo di Suazo al posto di Ricchiuti.

Il solito Di Natale, che la festa cominci (Repubblica)

Guidolin vince 2-0 e centra i preliminari Champions: “Ma forse smetto”

“Persi Inler, Sanchez e Zapata il tecnico è riuscito nel miracolo. A Catania torna Marino

“Al “Massimino” di Catania sarebbe bastato un punto per la certezza della Champions. Invece i friulani ne hanno portati a casa tre. Vincendo con personalità e approfittando della serata svogliata del Catania che ha anche sbagliato un rigore con Gomez. Con Di Natale, in rete al 13’ della ripresa con un delizioso tocco di esterno destro sull’uscita del portiere, per il 2-0 di Fabbrini. Al fischio finale niente t-shirt celebrative come era successo lo scorso anno. Sono invece arrivati gli applausi del pubblico catanese all’indirizzo di Guidolin. Il tecnico non ha cantato e ballato come la prima volta e se lo ha fatto è stato nel chiuso degli spogliatoi. E chissà cosa avrà fatto invece negli spogliatoi Montella che, dopo l’ottimo campionato con il Catania, è pronto a firmare un contratto biennale con la Roma. «Ma per il momento queste sono solo voci. La mia intenzione è di rispettare il contratto».

Udinese in Champions, Guidolin: «Potrei fermarmi» (Il Corriere della Sera)

“Superato 0 il Catania, Di Natale porta la sua squadra ai preliminari di Coppa per il secondo anno con un grande gol

“un’abitudine: l’Udinese conquista i preliminari di Champions League per il secondo anno consecutivo (il terzo dopo l’avventura di Spalletti nel 2005) e dimostra che ciò che accadde dodici mesi fa non fu casuale. A Catania — contro una delle rivelazioni del campionato, ieri però inguardabile sia per la tattica scelta da Montella alla sua probabile partita d’addio, che per la tecnica (Gomez ha ciabattato fuori il rigore del possibile 1-1) che per la grinta, fino allo 0-2 insufficiente pure per una partita in spiaggia — le bastava un pareggio. Da squadra forte ematura, l’Udinese si è presa la vittoria. Netta, indiscutibile e timbrata, come giusto, dal suo leader assoluto, Antonio Di Natale. Il gol decisivo al 19’ è stato una perla che—evento inaudito in Italia—ha fatto applaudire ammirati persino i tifosi catanesi. Ma che cos’altro si poteva fare davanti a tanta grazia? Scattato a ritmo di danza su una perfetta imbucata di Domizzi, preso il tempo allo stordito Bellusci, il bomber ha saltato Carrizo in uscita e, quasi dalla linea di fondo, là dove un giocatore qualunque avrebbe sfiatato il pallone sull’esterno della rete o chissà dove, lui lo ha accarezzato con l’esterno destro mettendolo in rete. Un capolavoro Di Natale- style che ha cancellato il clamoroso errore compiuto dopo 30’’ (palla fuori a porta vuota), gli ha fatto toccare quota 23 gol (80 negli ultimi tre campionati) e ha fissato a 32 (su 64 totali) i punti conquistati grazie a lui.

Quelle assenze determinanti (La Sicilia)

“I rossazzurri soffrivano l’assenza di Lodi a centrocampo e, in avanti, quelle di Barrientos e Bergessio ma, va sottolineato, a prescindere da chi sia sceso in campo, un digiuno di vittorie durato ben dieci partite. Non condivisibile la scelta iniziale di Montella di affidare il compito di play a Seymour piuttosto che ad Almiron: il cileno è troppo “morbido“ e non adatto a quel ruolo sia in fase di interdizione che di impostazione. Fin dal fischio d’inizio l’Udinese faceva partita e passava in vantaggio con uno straordinario gol di Totò Di Natale, da posizione impossibile, con la punta esterna del piede destro, che valeva da solo il prezzo del biglietto. Il Catania provava a reagire, giocando di rimessa, ma non riusciva a spingere sugli esterni perché Basta e Pasquale presidiavano le fasce laterali di competenza con grande autorità. I rossazzurri tentavano di penetrare centralmente ma soffrivano il pressing dell’Udinese e l’assenza di Bergessio . In una delle rare occasioni in cui avevano la meglio, Marchese riusciva a guadagnarsi un rigore, l’undicesimo collezionato quest’anno, maldestramente sprecato da Gomez, partito male già nella rincorsa.

Il terzo è Di Natale (La Gazzetta dello Sport)

“Il sigillo con un eurogol Udinese in Champions

“Un errore poi il gioiello numero 23 del cannoniere bianconero Fabbrini fa 2-0 contro un Catania ormai formato balneare

“TotòACatania è deflagrata l’estate. Tutti al mare per i primi bagni. Il Cibali si è adeguato. Mai visto un Massimino così balneare, così rilassato. Venticinque secondi di cronometro e Legrottaglie si è impappinato. Via libera per Di Natale, che però a porta spalancata ha messo fuori. Pochi minuti dopo si è capito il motivo di cotanto sbaglio: le scarpe nuove. Mai presentarsi a un matrimonio con un paio di mocassini appena acquistati, mai collaudare scarpe da calcio in partita importante. Ti fanno male i piedi, sogni una bacinella d’acqua tiepida. Così Totò si è avvicinato alla panchina e ha calzato l’usato sicuro. Poi è rivolato verso la porta di Carrizo, stavolta con le gomme giuste. Sul lancio «pirlesco» di Domizzi ha bruciato Bellusci, aggirato il portiere in uscita, evitato Spolli e appoggiato in rete d’esterno, dalla linea di fondo. Gol bellissimo, che speriamo di rivedere all’Europeo.

Guidolin come Pep «Sono tanto stanco Chissàsecontinuo» (La Gazzetta dello Sport)

“Il tecnico riporta i friulani in Champions, ma con le sue parole gela tutti: «Non so se con la mia salute mi potrò permettere un’altra stagione così, se sarò pronto per luglio»

“«Eh già, io sono ancora qua». Totò Di Natale ama citare i versi di Vasco Rossi. Ora gli tocca ripetersi. Perché l’Udinese è ancora al preliminare di Champions League,mastavolta da terza, dietro Juve e Milan e davanti a Lazio, Napoli, Inter, Roma. E qui interviene il patron Gianpaolo Pozzo: «Ogni anno i voti sono i soliti, ci snobbano tutti, ma ci siamo abituati. Delle tre qualificazioni questa è la più bella, la più sofferta, la più sentita. Il trionfo di una città di provincia di 98 mila abitanti, di un club che spende il 15 per cento rispetto a chi sta davanti e a chi sta dietro. E poi un tecnico come Guidolin, uno staff eccellente, una squadra che va applaudita tutta e quindi Totò. Lui può stare a Udine finché campa. Ha dato tanto e noi gli dobbiamo una certa riconoscenza ».


Be the first to comment on "STAMPA- CT in vacanza, emozione Calapai"

Leave a comment