STAMPA – Da Raciti a Esposito: “Basta violenza”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il dolore di Insigne e Grava ai funerali di Ciro (Positano News)

“Dopo la solidarieta’ espressa da un tifoso della Roma ai piedi dell’obitorio giovedì mattina-«fatemi abbracciare la madre di Ciro»- ieri Scampia si è trasformata in un mega centro per ultrà feriti, per tifosi divisi da una passione ma oggi vicini nel dolore, nell’abbraccio alla famiglia. Centinaia le testimonianze d’affetto piovute da ogni angolo della penisola ma anche dalla Germania-i tifosi del Dortumund ormai hanno dato vita ad una vero e proprio gemellaggio con i napoletani- e dal nord Italia. I tifosi del Brescia hanno regalato una corona di fiori. Quelli di Palermo e Catania hanno sepolto sotto un mare di sciarpe colorate il feretro del giovane tifoso.Alla manifestazione hanno aderito,con striscioni piazzati in ogni angolo della Regione anche i tifosi del Benevento e della Salernitana. Immagini lontane dagli allarmismi e dalle preoccupazioni che fanno forse ancora più male quando la mente va alle tragedie, agli scontri, alla rabbia di chi- in nome del pallone sembra pronto a tutto, anche a sparare.

Da Raciti a Esposito, quelle piazze diverse unite dallo stesso messaggio: basta vittime (La Gazzetta dello Sport)

“Due piazze. Ventimila persone a Catania, 20mila persone a Scampia, 7 anni e 142 giorni dopo. Due vittime innocenti. Due mondi lontani, ma in perenne contrasto. Uno aveva l’uniforme, due pentagoni dorati come distintivo, era uno «sbirro». Si chiamava Filippo Raciti ed è morto nella notte del derby Catania-Palermo il 2 febbraio 2007. L’altro era solo un tifoso del Napoli, ma soprattutto «un ragazzo, non un ultrà», per dirla con le parole della fidanzata Simona: un proiettile sparatogli il 3 maggio se l’è portato via in fondo a 53 giorni di agonia. Due tragedie e una domanda che si prende tutte le piazze d’Italia: c’è ancora bisogno di eroi e di dolori così grandi, attorno ai quali rilanciare la parola magica «riscatto», oppure serve qualcosa di diverso per combattere la violenza negli stadi? […]Venerdì in «piazza Ciro Esposito » sono stati invece gli ultrà del Napoli a indossare l’uniforme: una maglia nera, non più con la scritta «Speziale libero», ma con l’omaggio «Ciro 1 eroe». L’altra metà del cielo calcistico, quella delle curve, si è unita alla piattaforma dei discorsi e delle autorità in un abbraccio ideale al ragazzo, cui ieri anche Gonzalo Higuain ha dedicato un tweet («addolorato per la morte assurda di Ciro, un abbraccio alla famiglia»): niente più vuoti, fratture, odio, risentimento, ma volontà condivisa di dar seguito alle parole di mamma Antonella, che prega gli ultrà di onorare la memoria di Ciro, «cancellando la sete di vendetta». Una nuova fiamma di «riscatto» accesa dalla gente di Scampia, afflitta da problemi e pregiudizi: «E con le istituzioni, stavolta, assenti » […]Catania e Scampia come due giorni di scuola.

Scampia dice addio a Ciro. In prima fila i tifosi laziali (Il Tempo)

“La sciarpa dei nemici di sempre è annodata insieme a quelle delle tifoserie gemellate (Genoa, Ancona, Catania, Borussia Dormund) e a quelle delle curve «amiche». Mai, prima di ora, sarebbe stato immaginabile, tanto è vero che c’è chi si avvicina più che può per assicurarsi che sia proprio lei, la sciarpa juventina. Eppure è lì, a testimoniare che «oltre la rivalità c’è il codice ultrà», quello che condanna senza aspettare appello e cassazione chi spara: in questo caso, «i giallorossi infami». In piazza, per l’ultimo saluto a Ciro, ci sono delegazioni di tifoserie giunte da ogni parte d’Italia e d’Europa. Dal microfono qualcuno le ringrazia, una per una: Lazio, Palermo, Genoa, Ancona, Catania, Crotone, Fiorentina, Pro Vercelli, Milan, Casertana, Martina, Taranto, Dortmund, Rimini, Bologna, oltre agli ultrà di decine di squadre campane. La piazza sembra, nella parte di fronte alla tendostruttura allestita per le esequie, la gradinata di uno stadio. Qui gli ultrà della Curva A e della Curva B del San Paolo si radunano prima dell’inizio della cerimonia funebre, celebrata con il rito evangelico.


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