STAMPA – De Canio ‘mental coach’

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Io, mental coach del Catania» (Il Corriere dello Sport)

“De Canio: Dovremo ragionare da squadra Non ho intenzione di fare rivoluzioni sono tutti nel progetto

“piaceranno, ma quella di “sergente di ferro” gli si addice benissimo. Gigi De Canio si presenta senza maschere alla sua “prima” ufficiale a Torre del Grifo, ma non con arroganza. E convince quando risponde per il presidente Pulvirenti: «Qui il mental coach sono io». Insomma, niente spazio a giochi di prestigio, perché in questi casi per mettersi in piedi c’è soltanto una cura: il lavoro. «Bisogna sostituire all’io il noi. Si deve ragionare da squadra per approdare a buoni risultati. Questa squadra ha conoscenze acquisite dal punto di vista tattico. Non avrebbe senso stravolgere tutto solo per dimostrare di essere bravi. Si va avanti per la strada ai più nota, il resto si vedrà nel corso del camino». Il nuovo tecnico rossazzurro, che non ha sentito Maran («ma giusto un anno fa esoneravano me e chi subentrava non ha avuto il pensiero di chiamarmi»), spiega «che tutti gli uomini fanno parte del progetto, anche se è normale che ci sia una spina dorsale della squadra che va considerata importante. Però – ricorda – con me tutti avranno delle possibilità». C’è pure un grande attestato di fiducia, così come avevamo anticipato nei giorni scorsi, nei confronti di Tachtsidis: «Proveremo a recuperare tutti coloro i quali hanno avuto un avvio di stagione un po’ difficile. Tachtsidis? E’ stato un mio giocatore al Genoa, ma poi fu ceduto alla Roma e mi ritrovai costretto a inventare in quel ruolo Seymour (fra l’altro ex Catania, ndc), che aveva ben altre caratteristiche. Volete che adesso che ho a disposizione Tachtsidis lo lasci andare via?» De Canio, che non esclude un utilizzo della coppia Bergessio- Maxi Lopez in tandem, ma che non lo dà neanche per scontato, riferisce di non avere visto una partita dal vivo del Catania («Perché voi giornalisti, ma anche i tifosi, siete bravi ad individuarci e a fare certi accostamenti »), ma di essersi documentato. E che, comunque, ha ritenuto opportuno firmare un contratto con scadenza 30 giugno 2014:

De Canio: «Catania il mental coach con me non serve» (La Gazzetta dello Sport)

“«Ho firmato solo per un anno Prima bisogna piacersi…»

“Al primo giorno da allenatore del Catania Gigi De Canio (nella foto) disegna così il suo identikit: «Ho grande voglia, ho accettato Catania perché da un po’ di anni è diventata una società dove si può lavorar bene. Non mi piacciono i contratti pluriennali e ho chiesto un accordo fino a giugno: innanzitutto bisogna piacersi. Rifiuto le etichette, non sono un sergente di ferro». Al primo (e unico) squillo di telefonino ha proposto una multa di 5 euro per ogni interferenza del genere durante le interviste. E quando hanno chiesto al presidente Pulvirenti se c’è la possibilità di avere un mental coach anche a Catania, De Canio ha detto: «Lo sono già io, deve essere l’allenatore a motivare. Mi è stata chiesta la salvezza. È giusto che un club sia conscio delle sue possibilità, poi è doveroso coltivare ambizioni». De Canio ripartirà dal 433, il timbro del Catania: «Non penso di stravolgere il credo della squadra, cercherò di coltivare le sue attitudini, quindi iniziamo dalle conoscenze dei calciatori. Credo sia importante rinsaldare l’autostima E voglio che si torni a giocare con lo spirito degli ultimi campionati»


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