STAMPA- Desolazione d’un tunnel senza uscita

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

IL TERRORE DI ESSERE NEL TUNNEL SENZA USCITA (La Sicilia 30 Dicembre)

“Non sappiamo chi e perché abbia deciso da qualche anno di blindare la squadra a Torre del Grifo, alienandola completamente dal rapporto con i tifosi, con gli sportivi, con i curiosi, con i contestatori. Ma crediamo sia del tutto evidente che è stato un errore, perché sin quando le cose vanno bene possiamo anche vederci la domenica, ballare, cantare e gioire per una vittoria. Ma è quando le cose vanno male che ci vuole condivisione, vicinanza, che diventano anche complicità. Pure quella s’è persa dentro questo tunnel. E i tifosi, ultras, famiglie, giovani, anziani, donne, bambini hanno conservato pure gli abbonamenti nel cassetto e stanno rimanendo a casa o davanti ai cancelli. E da lì, francamente, l’uscita di questo tunnel non si vede proprio. Presidente, allora? L’uscita dov’è?

CATANIA, quanta desolazione (La Sicilia 30 Dicembre)

“Sembra di essere entrati dentro un incubo e di non capire esattamente che cosa stia accadendo. Con l’impressione netta che si sia arrivati anche ad un tutti contro tutti, che sta finendo di fare a pezzi l’ambiente, creando fratture insanabili tra le parti, mettendo da una parte la società rossazzurra e la squadra, dall’altra… tutti gli altri. Tutti gli altri nemmeno uniti sotto una stessa posizione, ma a loro volta divisi, spaccati, per quanto tutti amareggiati, tanti increduli, alla ricerca della possibile soluzione. Ma, prima, della verità su quel che sta accadendo. Che cosa sta accadendo? Restiamo al punto ultimo espresso dal presidente del Catania, Nino Pulvirenti, prima della trasferta di Padova: le cose non sono andate per il verso giusto, accanto a decine di infortuni sono emerse lacune tecniche che devono essere colmate, a gennaio si interverrà sul mercato. Andato via Sannino, affidata la transizione a Pellegrino, il punto rimediato dal tecnico catanese, diciamo noi, impone la ricerca e l’ingaggio di un allenatore. Vedremo chi. Fin qui Nino Pulvirenti. Ma alla gente non basta, non basta più. E la disfatta consumata in tre mosse, Brescia-Cittadella-Carpi, con un pareggio e un punticino invece che il bottino pieno che si sarebbe potuto ipotizzare da una squadra rimotivata, rigenerata, arrabbiata, ha generato la reazione che emerge nella terribile foto che domina questa pagina: il vuoto dello stadio Massimino. Vanno ripercorsi gli errori, dunque, ripasso doloroso perché cose analoghe le scrivemmo il 29 aprile del 2014, quando l’avventura del Catania in Serie A si chiuse di fatto con la batosta di Verona. E le ripetemmo l’8 settembre, commentando il disastro di Vercelli, un 3-2 che era fortemente indicativo dello stato di disagio e di approssimazione in cui si agitava quella squadra, al di là del punteggio e di come era maturato. Oggi siamo ancora qua, da dove soltanto episodicamente la squadra, anche sotto la guida di Sannino, aveva saputo risollevarsi, senza trovare mai uno spunto decente in trasferta, gioco davvero convincente in casa, un minimo di continuità. Quei limiti, quelle lacune, quei deficit tecnici, fisici e caratteriali hanno finito sempre con l’avere il sopravvento sui tentativi goffi e disperati di rimettersi in carreggiata.