STAMPA – Dopo Conte, il giorno della Samp

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Giuste o sbagliate le regole ci sono e vanno rispettate (La Gazzetta dello Sport)

“Inopportuna nella sostanza e nella forma, la dichiarazione di Agnelli rappresenta l’atto d’amore del presidente tifoso nei confronti di un tecnico di qualità indiscussa. Ma se auspicare di vederlo uscire col minor danno possibile dal processo sportivo era e resta una legittima aspirazione, sposarne a scatola chiusa l’assoluta illibatezza prematrimoniale potrebbe essere, oltreché esagerato, anche imprudente. Questo è quanto Abete ha cercato invano di trasferire ad Agnelli nelle tre telefonate che hanno preceduto e accompagnato la burrasca. Prudenza, perché non tutte le inchieste delle Procure della Repubblica si sono esaurite, e pazienza, perché comunque la giustizia sportiva, patteggiamenti a parte, ha diversi gradi di giudizio, e l’ultima parola è lontana dall’essere stata ancora scritta.

Patteggiamento andato in fumo «Condannate Conte a 15 mesi» (La Gazzetta dello Sport)

“Palazzi: un anno per la prima omessa denuncia, 3mesi per la seconda. Scintille tra la corte e gli avvocati. Probabile squalifica di 9-10 mesi

“Prima della richiesta di Palazzi c’era stato un ultimo tentativo di mediazione. Gli avvocati di Conte erano arrivati da Torino poco dopo le 14 e avevano presentato una loro controproposta: quattromesi più l’ammenda, ma Palazzi non ha potuto accettare questa ipotesi. La Disciplinare non avrebbe dato l’okay per una squalifica inferiore a cinque mesi e qualche giorno come già fatto per i collaboratori di Conte mercoledì. Inutile farsi respingere anche questa proposta di patteggiamento. I legali di Conte hanno allora deciso di andare al dibattito.

Agnelli: «Siete dittatori» Rischia il deferimento (La Gazzetta dello Sport)

“La federazione reagisce: «Valutazioni non accettabili, che vanno al di là di un legittimo esercizio del diritto di critica»

“Agnelli potrebbe aver violato l’articolo 5 del codice di giustizia sportiva […] Rotta la tregua sancita a maggio, quando Abete aveva incontrato il presidente Juve

Samp e Guberti, il giorno della verità (Repubblica – GE)

“Al via il processo alla Disciplinare: Palazzi potrebbe chiedere quattro punti

“BOCCHE cucite. La Sampdoria, con un po’ di apprensione, si presenta questa mattina alla sbarra per il processo sportivo che la vede coinvolta per responsabilità oggettiva e presunta in merito all’inchiesta portata avanti dalla procura di Bari e assorbita a livello federale dal procuratore Stefano Palazzi. L’appuntamento (il dibattimento è al suo terzo giorno) è alle 9 e 30 a Roma, presso l’Ostello della Gioventù. Bocche cucite, perché la Samp, che sarà difesa dall’avvocato Giulia Buongiorno, non vuole far trapelare in anticipo la sua linea di condotta. L’impressione è che da parte del club blucerchiato ci sia la voglia matta di gridare la propria innocenza, la totale estraneità ai fatti contestati, che vedono coinvolto il club della famiglia Garrone, in virtù del deferimento dell’allora tesserato Stefano Guberti, accusato di aver incontrato il giocatore del Bari, Andrea Masiello, una settimana prima dell’incontro vinto dai blucerchiati per uno a zero (rigore trasformato da Pozzi) in Puglia il 23 aprile del 2011. Anche Guberti si è sempre proclamato innocente e lui dovrà difendersi dall’accusa di illecito sportivo.

Palazzi alza il tiro: 15 mesi (Tuttosport)

“Si poteva chiudere con cinque mesi di squalifica, questo brutto tiramolla nel frullatore della giustizia sportiva per Antonio Conte . Ha scelto la strada di riprendersi per intero la sua dignità di individuo che non pensa al meno peggio, ma che chiede ai suoi avvocati di difendere il sentirsi innocente. Il procuratore Stefano Palazzi , con uno dei suoi giri di valzer (incompresi anche dalla Disciplinare, che lui loda di maniera?? e ampollosamente), chiede per lomissione di denuncia doppia imputata a Conte un anno e tre mesi di squalifica. Stessa pena richiesta per il fedelissimo Angelo Alessio , il vice, praticamente mai nominato dal Carobbio di turno ma colpevole alla stessa maniera. Un giro di valzer perché Palazzi passa da quello che la Disciplinare considerava un semi-perdonismo con tre mesi e 200 mila euro da patteggiare, ad una richiesta pesante che non può che condizionare in peggio il lavoro dei giudici. Dopo la notte dei pensieri, larrivo dei legali – senza lavvocato Briamonte , ancora furibondo per il niet di Artico ai 3 mesi pattuiti venerdì 27 in Figc – De Rensis e Chiappero per chiudere come leggerete il dibattimento di questo processo sul caso Siena e Grosseto, labbocco per capire se un patteggiamento a 4 mesi con 100 mila euro era praticabile, allopposizione che dai 6 che avrebbe preteso la Disciplinare si sarebbe arrivato a chiudere un accordo a 5 mesi e 200 mila euro, la decisione di rispettare la volontà di Antonio Conte. E aprire ufficialmente la seconda guerra mondiale tra Juventus e Figc.

La sentenza attesa tra l’8 e il 10 agosto (Tuttosport)

“Ha osato Antonio Conte , o tutto o niente. Fino a due giorni fa si speculava sul suo ritorno, ora sarebbe meglio pensare a quando la sua condanna. Già, a processo, e senza via duscita. Proscioglimento? Resta una speranza, affascinante ma poco realistica. Soprattutto dopo la strigliata della Disciplinare a Palazzi e al suo (loro) accordo «non congruo». Dopo tanto chiasso, ci mancherebbe che finisca tutto in una bolla di sapone. No, la Disciplinare lo condannerà. E ormai patteggiare non si può, cera tempo fino alla chiusura del dibattimento. Da quando la Commissione si è ritirata in camera di consiglio, lipotesi dellaccordo con Palazzi svanisce. Dovrà attendere la sentenza Conte, e prima di conoscere gli esiti delle arringhe degli avvocati Chiappero e De Rensis , dovrà contare i giorni.

OGGI IL VIA ALLE UDIENZE DEL FILONE BARESE (Tuttosport)

Bonucci e Pepe, sarà battaglia in aula

“Il filone barese parte oggi alle 9.30: 6 club e 19 tesserati a giudizio, ma per gli altri i patteggiamenti pioveranno come i saldi. Non per il Lecce, che rischia la retrocessione in Lega Pro, e per lex patron Semeraro che rischia la radiazione. Per il derby Giuseppe Vives rischia tre anni e mezzo, anche se promette una difesa con i fuochi dartificio con possibile testimonianza (scritta?) del fratello. Il Bologna rischia tre punti (patteggia?), lUdinese una multa, il Bari ha sei gare al vaglio ma si costituirà parte lesa contando di ridurre al minimo la pena come lAlbinoLeffe. Tra gli altri tesserati, sale lattesa per Portanova (illecito) e Di Vaio (omessa denuncia), mentre molti ex baresi potrebbero patteggiare. Certo Andrea Masiello, probabili Belmonte , Bentivoglio , Padelli e Parisi . Ardua la scalata per Stefano Guberti (rischia tre anni e mezzo), per omessa denuncia a giudizio anche Angelozzi , Mutti e Sanfelice . Intanto la procura di Bari continua negli interrogatori: oggi è il turno di Ranocchia.

Agnelli si tiene stretto Conte (Tuttosport)

“Intanto a Conte è arrivata la solidarietà da parte dellaltra metà del cielo torinese, quello granata. «Mi spiace per Conte, è un amico. e poi mi metto nei suoi panni… Spero che esca da questa vicenda al più presto». Così parlò Giampiero Ventura . Il derby dandata è programmato per il 2 dicembre, se la Disciplinare non sconfesserà del tutto il Palazzi/1, il tecnico granata verrà accontentato.

Agnelli-Figc un conflitto senza fine (Il Corriere dello Sport)

“Agnelli difende Conte – come gli altri bianconeri coinvolti, tutti per altro in relazione a vicende antecedenti il loro arrivo a Torino – e attacca in particolare la giustizia sportiva: «La decisione della Commissione Disciplinare Nazionale della Figc, che ha opposto un non motivato rifiuto al patteggiamento già ponderato e sottoscritto dal Procuratore Federale, è la testimonianza della totale inadeguatezza del sistema giuridico sportivo e della Federazione in seno a cui opera. Rilevo nuovamente l’incapacità di interpretare le moderne esigenze del professionismo di alto livello. Anche avendo scelto, contro ogni istinto di giustizia e con una logica di puro compromesso, la strada del patteggiamento per poter limitare i danni di una giustizia sportiva vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all’onorabilità. La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterrà in tutti i gradi di giudizio».

INIZIA IL PROCESSO SUL FILONE BARI (Il Corriere dello Sport)

“Tocca a Bonucci e Pepe Lecce, incombe la Lega Pro

LA RISPOSTA DELLA F IGC (Il Corriere dello Sport)

«Inaccettabili le valutazioni del presidente della Juventus»

“Ecco il testo integrale del comunicato emesso ieri dalla FIGC, in risposta alle dichiarazioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli: «La FIGC e i suoi Organi operano con correttezza nel pieno rispetto delle norme statutarie che garantiscono lindipendenza e lautonomia della Giustizia Sportiva così come disciplinata dallOrdinamento Sportivo Nazionale: le valutazioni del Presidente della Juventus Andrea Agnelli non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio del diritto di critica». Contrastano peraltro con le dichiarazioni (rilasciate in data 26 luglio attraverso il sito della Società) nelle quali la naturale amarezza per i deferimenti già intervenuti era – nelle parole dello stesso Agnelli – mitigata dalla consapevolezza che le regole del processo sportivo arriveranno a fare chiarezza nel corso di questa partita che si svolge innanzi a vari gradi di giudizio.

Dal campo ai giudici (La Stampa)

Codice Conte: “Nonpatteggio, io vinco”

Il legale: “L’accordo? Quasi mi attaccava al muro”

LA GUERRA DEL CONTE (Il Secolo XIX)

“Chiesti 15 mesi di squalifica. E ora potrebbe dimettersi

GUBERTI E LA SAMP, IL GIORNO PIÙ LUNGO (Il Secolo XIX)

IL TESTE CHIAVE: «NESSUNA COMBINE»

Il presunto mediatore dell’illecito scagiona l’ex giocatore blucerchiato.Che non patteggia.

GIUSTIZIA INADEGUATA MA NON PUÒ VALERE SOLO SE TI ACCONTENTA (Il Corriere della Sera)

“Si rischia di far credere di voler usare la forza del proprio popolo come arma politica, come disuguaglianza iniziale. Cosa che per certo non appartiene storicamente alla Juve e nemmeno al suo impetuoso giovane presidente. In questo stesso processo per molti altri casi di omessa denuncia sono state fatte le stesse richieste fatte per Conte. C’è uno stupido tariffario a gestire le accuse, non un Signore del Male. Tanto stupido e automatico che si era voluto evitare patteggiando. Cambiare opinione a seconda della sentenza è comprensibile, ma abbastanza sospetto. La Juve ha subìto molto dalle sentenze di Calciopoli, ha pagato un prezzo assolutamente sproporzionato. Ora che è tornata deve però imparare a riappropriarsi del suo ruolo. Una Juve costantemente sulle barricate è fuori dalla storia, non serve né al calcio né a se stessa. Né tantomeno a riscrivere una giustizia sportiva nuova. Cosa invece ormai indispensabile.


Be the first to comment on "STAMPA – Dopo Conte, il giorno della Samp"

Leave a comment