STAMPA – E’ ancora SCANDALO#2

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il nichilista che annunciò la nuova morte del calcio (La Repubblica)

“Per Pulvirenti è decisivo che prima o poi l’ingiustizia sia uguale per tutti. E non si può evitare

“Minchia, Pulvy! Doveva pur arrivare un nichilista assoluto a seppellire le nostre malate speranze. A dirci che è finita: «Il calcio è morto» ma, quel che è peggio, continua. Il risultato è falsato, la vita è ingiusta. E noi che cosa ci possiamo fare? «Una minchia». Finalmente. I padroni vogliono fare la rivoluzione, i moderati le riforme (un cicinin, qualche ritocchino), questo ragioniere ha fatto due conti e tirato le somme: quel che ci si può fare è «una minchia». E noi che ne avevamo sentore accogliamo il verbo come una liberazione. Magari ci aspettavamo una fonte più alta, ma va da sé che un filosofo della minchia debba essere low. Arriva in conferenza stampa, tira su la zip del pullover ed è come se caricasse l’arma. Patire (o credere di aver patito) un’ingiustizia può fare effetti diversi. Alcuni si deprimono, altri si gasano, altri ancora fondano un partito. Lui, la seconda che ho detto. Non è uomo da ribalta, ce lo sospinge quel gol validissimo del suo Catania annullato dopo 40 secondi e rotti da Pepe e Giaccherini, da Conte e Agnelli, la Madonna incoronata e Gesù Bandito. […] Che cosa si può fare contro il ripetersi di questi fattacci?» Pulvy avesse risposto: «Niente, purtroppo », sarebbe tornato nell’ombra. Così, si è conquistato un quarto d’ora di luce, ha ridefinito la misura delle illusioni, ridotto ogni aspirazione al cambiamento del sistema a un unico comune denominatore. Quale, non occorre ripeterlo.

Salvato Rizzoli Ma non è lunico dopo i disastri del fine settimana (Il Corriere dello Sport)

“Paga solo Maggiani. Tutti gli altri sono stati considerati dai vertici arbitrali abili e arruolabili. Rizzoli nel viaggio a Palermo sarà accompagna da Manganelli (farà il quarto uomo) che a Catania sventolava dalla parte opposta a quella di Maggiani. In serie B (Pro Vercelli-Spezia) si esibirà Giancola, collega di Rizzoli nel ruolo di arbitro darea. Gervasoni si trasferirà a Cagliari dove farà larbitro darea in Cagliari-Siena.

Maggiani – Rizzoli: Due casi che scottano (Il Corriere dello Sport)

“Entrambi sotto i riflettori dopo gli errori compiuti in Catania-Juve Lassistente paga e si ferma. Ma larbitro no: Palermo-Milan è sua

“Rizzoli sì, Maggiani no. Vista dal punto di vista dellAia, scelta tecnicamente giusta: il fuorigioco è competenza dellassistente, è lui che ha perso lattimo fuggente, è lui che ha cercato un appiglio nellarbitro di porta. Vista da un punto di vista logico, sembra tanto il gioco della torre: chi buttereste giù voi fra un guardalinee che fra qualche mese riporrà la bandierina nel cassetto e quello che viene considerato come il migliore (meglio sarebbe dire fra i migliori) direttore di gara italiano? La sintesi è: Maggiani sta a casa, Rizzoli farà Palermo-Milan, scelta nuovamente sbagliata, come lo era quella di designarlo come arbitro addizionale in Catania-Palermo, nella settimana che porta a Juventus-Inter.

Maggiani e il giallo sul web: lo stemma della Juve appare e poi… scompare (Il Corriere dello Sport)

“Quale facebook: quel profilo non è mio. Sono sereno» E lAia interviene per fare chiarezza

“Sono sereno, molto sereno» . Lerrore che ha segnato Catania-Juventus, basterebbe questo a togliere il sonno. Ma non basta. Cè, sul profilo Facebook che porta il suo nome (e che lui ha smentito di avere), lo scudetto della Juventus. Avanza per scatenare una nuova bufera. «Sono sereno, molto sereno» ripete Luca Maggiani, 44 anni, a fine stagione assistente dellAia pensionato per limiti detà dopo una lunga carriera, come arbitro fino allallora Interregionale e poi, dalla serie C in poi, come guardalinee, fino alla finale di Europa League del 2010 (con Rizzoli arbitro centrale, i casi della vita). «Sono sereno perché può capitare di sbagliare e capiterà ancora» . La serenità data dallesperienza. Maggiani sarà fermato, lo hanno già fatto i vertici dellAia e della Can […] Perché, poi, cè quello scudetto della Juventus a fianco di quello dello Spezia, che letto con gli occhi di chi ha vissuto quei 45 secondi che sono serviti per ribaltare una decisione giusta in una sbagliata al Cibali, suona malissimo. Cera, anzi, la zebra juventina perché ieri, in tarda mattina, è sparita. Non una bravata messa lì a posta da qualcuno dopo il disastro di Catania: il posto con quel simbolo della squadra bianconera recava il giorno 8 giugno, successivo allo scudetto della Juventus conquistato lanno scorso. «Non è il mio» ha detto e messo per iscritto Maggiani allAia, che ha annunciato querele e ha dato mandati alla Procura federale di indagare (soprattutto su Pulvirenti).

MA IO STO CON GLI ADDITIONAL (Il Corriere dello Sport)

“Oggi è come essere dentro Fort Apache. Però, la scelta di avere gli arbitri darea, o additional, va difesa, anche al di là degli errori di Catania. Un singolo episodio, fosse pure attribuito ad una delle novità che hanno permesso alla Federcalcio italiana di essere elogiata in tutto il Mondo (quella degli arbitri addizionali, primi ad averli introdotti nel massimo campionato), non può cancellare quanto di buono hanno fatto, fanno e faranno. Quattro occhi (due in più per ogni area) permettono di vedere un gol fantasma (Ciampi in Juve-Parma alla prima giornata, e citiamo solo il primo); di evitare mattanze?? nelle aree di rigore in occasione dei calci da fermo (sono aumentati i rigori come primo effetto deterrente, scommettiamo che fra un po caleranno?); di controllare un episodio da un terzo punto di vista, per una visione 3D.

«Agnelli chieda di rigiocare Catania-Juve» (Il Corriere dello Sport)

“«Tanto dicono che la rivincono… Se vuole cambiare le regole cominci da un gesto così»

“I tifosi sfogano la rabbia su internet, valutano persino la possibilità di adire vie legali, in città il gol cancellato a Gonzalo Bergessio oscura quasi lo spoglio elettorale. Paradossalmente, fa eccezione Torre del Grifo, dove i rosso-azzurri si ritrovano al mattino per preparare la trasferta di Udine: i dirigenti battono il chiodo, è inevitabile, ma Rolando Maran e i suoi ragazzi devono starne fuori, allontanare il pericolo della deconcentrazione. ARRINGA – Non è semplice. Bastano le facce a svelarlo. L’ombra dell’ingiustizia subìta si allunga sull’allenamento, increspa i sorrisi del gruppo che ritrova Giuseppe Bellusci, che perde Nicola Legrottaglie e Giovanni Marchese per squalifica, che festeggia i ventiquattr’anni di Paglialunga. Bastano le facce, e d’altronde le parole sono sussurri lontani, nello spogliatoio o sul prato: nessuna arringa, nessun discorso particolare, il presidente Antonino Pulvirenti e il dg Sergio Gasparin parleranno oggi rispettando il rito del martedì. E inviteranno a voltare pagina dopo aver rinnovato i complimenti per una prestazione valida ma inutile.

IL PRESIDENTE DEGLI ARBITRI (Il Corriere dello Sport)

“Nicchi: Errore importante, ma basta polemiche

“«Per annullare quel gol larbitro poteva prendersi anche 30 minuti. Impossibile rigiocare il match»

“Sperava che lammissione fosse sufficiente a placare le polemiche, ma in fondo Marcello Nicchi era persuaso che non sarebbe stato possibile: «Gli errori di ieri li abbiamo riconosciuti subiti, ma ormai il mondo del calcio funziona, ogni domenica basta un fuorigioco per scatenare queste situazioni e noi ne prendiamo atto con amarezza» , così il presidente dellAia allindomani della giornataccia. Il responsabile degli arbitri è chiamato a tornare su Catania-Juventus e sulle sviste che hanno fatto gridare allo scandalo. Nicchi difende il guardalinee Luca Maggiani ( «Ha sempre fatto bene in più di 200 partite, è uno dei migliori ed è apprezzatissimo allestero» ) e chiarisce che la ripetizione del match non è indiscussione, «perché non si tratta di un errore tecnico, ma di unerrata valutazione, purtroppo un errore importante ». Quindi prova a fermare il cronometro dei veleni, quello scattato dal gol di Bergessio al dietrofront: «Se larbitro ha impiegato più di 45 secondi per prendere la decisione non è un problema, possono passare anche 30 minuti quando non sei convinto» . Non cita Fiorentina-Lazio, ma un altro messaggio parte forte e chiaro: «E una sciocchezza pensare che le proteste servano»

MA IL DIRETTORE GENERALE DEL CATANIA INSISTE (Il Corriere dello Sport)

“Gasparin: Passato un messaggio errato

“CATANIA – Sergio Gasparin, direttore generale rossazzurro, 24 ore dopo qual è lo stato d’animo? «Proviamo amarezza, e non per l’errore. Tutti possono sbagliare, anche larbitro e i suoi collaboratori: ci è capitato a Milano con l’Inter, quando ci è stato negato un rigore riconosciuto anche dagli avversari, sportivissimi. Domenica è accaduta una cosa diversa e più grave. Ai bambini viene insegnato che protestare è inutile perché ormai la decisione è presa, invece succede il contrario e arriva un messaggio sbagliato. Mai capitata, in tanti anni, una cosa del genere». Vi farete sentire nelle sedi opportune? «Nelle ultime tre giornate abbiamo subìto decisioni avverse e ci mancano punti che avremmo meritato. La società affronterà largomento attraverso un confronto leale con le istituzioni, improntato allosservanza delle regole sportive, ma senza pensare a complotti o malafede».

NAPOLI, LA VOCE DEI SOSPETTI (Il Corriere dello Sport)

«Perché mai tutta quella gente intorno al guardalinee a Catania?»

“A pensar male… Magari si farà peccato e però talvolta s’indovina: e se le pareti d’un Centro Sportivo presentano qualche crepa, il sospetto del Napoli emerge spontaneo. «Ma perché mai tutta quella gente intorno al guardalinee, a Catania?» . Il silenzio (del lunedì) è d’oro ma il chiacchiericcio è veleno che cola negli angoli più sperduti di Castelvolturno, in quell’universo che dinnanzi alla tv – domenica – s’è ritrovato con il boccone di traverso, ripensando a Pechino e riguardando Catania-Juventus dalla stessa angolazione. Accadde quel giorno, l’undici agosto del 2012 mica qualche vita fa: cartellino rosso a Walter Mazzarri, uscito dalla area tecnica, la stessa abbandonata da Pepe e da Storari in un Cibali clamorosamente?? al centro della cronaca calcistica, con regolamenti che il Napoli ha riletto – immediatamente – attraverso le caustiche riflessioni dell’altro giorno di Riccardo Bigon, il ds d’un club che poi ha scelto di starsene al di qua della bufera, implodendo: «Ho visto la panchina della Juventus spingersi ben oltre le zone ad essa riservata: e allora? Vogliamo capire se la presenza di più arbitri generi la possibilità di protestare con più soggetti: cosa che ci era stata esclusa all’inizio del campionato»

LALLENATORE ROSSONERO (Il Corriere dello Sport)

“Allegri: Mexes non ha giocato con il Genoa perché punito Dopo Catania, sì al time-out

“Allegri ha preferito glissare con la solita ironia le polemiche arbitrali. «Visto che si può stare fermi un minuto (il consulto dei 6 arbitri per il gol poi annullato a Bergessio; ndi) come è successo a Catania, si può mettere il time-out??, uno per tempo per squadra» ha suggerito sorridendo con una postilla: «Queste situazioni non sono la mia priorità»

LE REAZIONI AGLI ERRORI DEL MASSIMINO (Tuttosport)

“Pulvirenti: «Rigiochiamo». Nicchi: «No!»

“LAssociazione arbitri replica al presidente del Catania. Lotito e Marino pro moviola. Montezemolo: «Abbassiamo i toni»

“LA NOTTE non ha portato serenità ad Antonino Pulvirenti , presidente del Catania, che lancia una doppia provocazione alla Juventus e al collega Andrea Agnelli . «Rigiochiamo la partita, e lo chieda Agnelli, tanto sono sicuri di vincere». A Pulvirenti non bastano le scuse. «Sono scontate, lo so che sono in buona fede, ma è un episodio che va oltre. Agnelli dice che vuole riformare il calcio. Inizi dalle cose più semplici, chieda lo 0-3 a tavolino». Lipotesi di rigiocare Catania-Juventus viene però subito spazzata via dal presidente dellAssoarbitri Marcello Nicchi : «Non si può fare, non si tratta di un errore tecnico, ma di unerrata valutazione». SUDDITANZA Pulvirenti punta il dito soprattutto sulla panchina della Juventus che, a suo dire, ha convinto larbitro ad annullare il gol. «E inaudito, serve una punizione severa per quei giocatori. A parti inverse ci avrebbero espulso tre giocatori della panchina. Avevano preso la decisione giusta, e questa è la cosa cosa che fa più rabbia. Poi Maggiani ha indotto larbitro a sbagliare. La sudditanza psicologica è palese». Anche in questo caso è Nicchi che risponde al presidente del Catania: «Protestare serve ai fini del risultato? È la più grande sciocchezza che si può dire o pensare. Larbitro quando va in campo, dal più piccolo al più grande, non si fa influenzare da nessuno»

LA BUFERA ARBITRI (Tuttosport)

Abete: «Rispettate la Juve»

“«Non criminalizziamo club e giocatori». Maggiani: «Si può sbagliare»

“«Giù le mani dalla Juve», Giancarlo Abete molto probabilmente non lo dirà mai. Per lo meno non in questi termini, ma la bufera che si è scatenata dopo (e durante) Catania-Juventus non è piaciuta al presidente della Figc. Così Abete interviene (e duramente) in difesa della Juventus, prendendo in contropiede i tifosi bianconeri che non lo associano esattamente a una figura amica del loro club e bacchettando latteggiamento di chi ha esasperato le polemiche sul gol regolare annullato a Bergessio . NESSUNA PRESSIONE «Non bisogna commettere lerrore di pensare che la giornata di domenica abbia rivoluzionato il mondo del calcio. Cè stata una pluralità di errori, uno particolarmente grave che ha avvantaggiato la Juventus ma da qui a parlare di logiche legate a scenari di un certo tipo ce ne corre: evitiamo di criminalizzare i giocatori e le società». Il presidente della Federcalcio cerca di abbassare i toni. «Gli arbitri hanno tutto linteresse, e fa parte del loro dna, di operare bene perché le loro prospettive di impegno e di gratificazione professionale dipendono dalla qualità dei risultati. Non cè nessun tipo di possibilità di ipotizzare forme collegate a una pressione da parte di club più o meno importanti».

Miccoli (Tuttosport):

“Restando in tema: Braschi sostiene che, come i giocatori sbagliano un rigore, pure gli arbitri possono sbagliare. Concorda? «Condivido al 100% la sua analisi, però bisogna vedere se, al contrario, quel gol lavrebbero annullato ugualmente. Questa è la domanda che uno si fa: il problema non è che gli arbitri sbaglino, io per esempio sabato ho fallito un gol che in vita mia non avevo mai sbagliato, ma capire se la decisione sarebbe stata la stessa a Torino o a favore del Catania».

Il Catania scippato (Repubblica)

“Pulvirenti va all’attacco “Rigiochiamo la partita”

“NINO Pulvirenti rincara la dose. La notte non ha portato consiglio al presidente del Catania. La sconfitta contro la Juventus è dura da mandar giù. Sui social network qualcuno ha perfino coniato il nuovo slogan “Scandaloso al Massimino”. Per Pulvirenti il colpevole di tutto si chiama Luca Maggiani. Secondo il numero uno etneo l’assistente internazionale di La Spezia, ha sconfessato se stesso a distanza di quaranta secondi (il lasso di tempo tra la convalida e l’annullamento del gol di Bergessio). Ed è singolare che tutto ciò sia scaturito dopo il “placcaggio” subito da Maggiani lungo la linea laterale, per opera dei giocatori della panchina bianconera. «Poi che dire – tuona Pulvirenti – ho visto il profilo Facebook di Maggiani, e la pagina in cui ha pubblicato alcuni mesi fa lo scudetto della Juventus». Nonostante le smentite dell’Aia che in una nota precisa che “la notizia secondo cui Maggiani sia titolare di un profilo personale o di una pagina sul social network Facebook è destituita di ogni fondamento”, desta perplessità la circostanza che lo scudetto della Juve, visibile fino a domenica sera, sia stato espunto dalla stessa pagina ieri mattina.

Arbitri, squadra aparole Per l’errorediCatania paga solo il guardalinee (La Stampa)

Sospeso l’assistente Maggiani: “Ho sbagliato, capiterà ancora”

“Il colpevole è Maggiani. Se non bastassero le parole dei dirigenti arbitrali («Purtroppo è stato un errore importante di uno dei nostri migliori assistenti», ha detto il presidente dell’Aia, Nicchi) le designazioni per il turno infrasettimanale dimostrano che le colpe del pasticciaccio di Catania sono state addossate esclusivamente sul guardalinee spezzino. Lui sta al palo, invece Rizzoli stasera dirigerà Palermo-Milan e Gervasoni sarà l’arbitro di porta a Cagliari, anche se ci si aspettava una punizione per non aver neppure ammonito gli juventini che dalla panchina si sono scagliati verso di lui e il guardalinee. «Può capitare di sbagliare e capiterà ancora», si è scusato Maggiani cui non è stato permesso di spiegare il suo punto di vista per l’assurda regola del mondo arbitrale per cui parlano soltanto i dirigenti: «Sono molto sereno» si è limitato ad aggiungere. I confabulanti dell’auricolare seguono dunque destini diversi. «Maggiani – commenta un ex arbitro internazionale, che non vuole apparire in prima persona – ha sbagliato la valutazione visto che decidere se Bergessio era o meno in fuorigioco è una prerogativa dell’assistente. Quali colpe si possono addossare agli altri?». Emerge uno strano quadro perchè a pagare è uno mentre si sostiene di essersi spostati verso il lavoro di squadra, un “team” di sei persone che ormai serve il pullmino e non più il taxi per portarle allo stadio. «Cambia la filosofia nel dirigere la partita », ci spiegano.


Be the first to comment on "STAMPA – E’ ancora SCANDALO#2"

Leave a comment