STAMPA- E’ ritornato il Catania del passato

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, la salvezza si gioca in trasferta (Blog Sicilia)

“Non è solo una questione di matematica: il Catania visto a Pescara non può ambire alle zone alte della classifica perchè è una squadra spenta, stanca e, per certi aspetti, svogliata. Affermazioni che stridono con i commenti positivi dopo le partite con Pro Vercelli e Perugia, ma il campo ha detto che in sole due settimane il cigno si è trasformato in un brutto anatroccolo. Sui motivi di una simile involuzione il dibattito è acceso, anche se non sono pochi quelli che, ancora una volta, puntano il dito sulla condizione atletica e sugli effetti della cura Ventrone sui giocatori acquistati a gennaio. Una cosa è certa: sarà in trasferta che il Catania si giocherà la salvezza e i soli due punti conquistati in tutto il campionato sono davvero pochi per sperare di poterci riuscire e scongiurare un epilogo drammatico. Ben 4 delle prossime 6 partite che il Catania affronterà si disputeranno lontano dal Massimino: dopo il Frosinone si andrà a Bari nel turno infrasettimanale, poi lo Spezia in casa prima di tre trasferte consecutive contro Modena, Vicenza e Virtus Entella. Non serve la calcolatrice per comprendere che se il Catania non dovesse cambiare passo fuori casa, la situazione da pericolosa potrebbe diventare drammatica.

Catania, tornano i fantasmi (Live Sicilia)

“Un solo punto, un solo gol fatto ma soprattutto una sola squadra alle proprie spalle in classifica. Questo è il bilancio, a dir poco magro, dal Catania nelle ultime due partite, in cui i rossoazzurri sono tornati a giocare dopo la lunga sosta dovuta al rinvio della sfida sul campo del Modena, in programma tra un paio di settimane sempre al “Braglia”. Crotone e Pescara avrebbero dovuto essere due tappe del percorso di rinascita della compagine etnea, invece hanno fatto ripiombare la squadra e l’ambiente nel più totale sconforto, soprattutto per il modo in cui sono arrivati questi due risultati negativi. Contro i calabresi era stato registrato un netto passo indietro rispetto alle prove sfoderate contro Pro Vercelli e Perugia, ovvero i primi due banchi di prova per una rosa completamente rivoluzionata dal mercato di riparazione. Poche palle-gol, lenta e poco pericolosa la gestione del pallone e la quasi totale incapacità di scardinare la difesa calabrese, divenuta ancor più arcigna e sempre meno perforabile dopo l’iniziale vantaggio firmato da Torregrossa. Contro il Pescara c’è stata un’ulteriore involuzione, aggravata dal fatto che gli abruzzesi sono rimasti in dieci poco prima della fine del primo tempo, a causa della follia di Pasquato, legata più alle reiterate proteste che gli hanno causato la cacciata dal campo, che non al fallo che è valso all’ex juventino la prima ammonizione. Nei secondi 45 minuti, si segnala una sola conclusione pericolosa del Catania verso la porta di Fiorillo, ed è la clamorosa palla-gol fallita dal subentrato Martinho: il rimbalzo un po’ falsato del pallone davanti al brasiliano ha sicuramente tratto in inganno, ma appare difficile ricondurre a un singolo episodio la mancata vittoria, o in ogni caso un risultato negativo ottenuto dalla squadra. A proposito di episodi, la rete realizzata da Sansovini è una vera perla, ma è anche vero che il Pescara ha tenuto magnificamente il campo nonostante l’inferiorità numerica, tanto da sfiorare la rete dell’1-0 con la traversa colpita da Bjarnason e dimostrando, con un ottimo possesso di palla e una altrettanto buona disposizione in campo, che l’inferiorità numerica non stava pesando più di tanto nell’economia del gioco dei ragazzi guidati da Baroni.