STAMPA – Ferrara, amarezza e veleno

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Troppi errori, i blucerchiati si buttano via poi Ferrara attacca il Catania e l’arbitro (Repubblica GE)

Il tecnico: “Pressioni nell’intervallo, Giacomelli condizionato”

“Fatto sta che l’allenatore ripete per filo e per segno il proprio atto d’accusa anche di fronte alla stampa scritta. Entrando nel merito anche della querelle con Maran. Durante la gara i due hanno litigato e Ferrara racconta: «C’è stato un intervento di un mio giocatore, non era fallo, ero d’accordo con l’arbitro, l’ho fatto notare al mio collega e lui mi ha mandato a quel paese. Così, a fine gara, quando lui mi è venuto incontro, mi sono rifiutato di stringergli la mano. Aggiungendo: è facile essere uomini quando si vince, ma io credo che bisognerebbe esserlo sempre». Frase che Ferrara ha ripetuto in un secondo round, in un contatto avvenuto in zona mista mezz’ora dopo la fine della gara. Sbollita la rabbia però, l’allenatore fa sapere: «Con Maran è tutto rientrato, ogni cosa è stata chiarita». Insomma è scoppiata la pace, resta da capire quanto sincera e quanto provocata dalle due società. Screzi a parte, alla Sampdoria restano le ferite di una nuova sconfitta e l’ennesimo carico d’infortuni […]

FERRARA, CO NMARAN LITE E VELENI (Il Secolo XIX)

“LITEEVELENI «Nel tunnel aggressione verbale,enon, all’arbitro»

“DOMENICA BOLLENTE CON PACE FINALE. MA LE ACCUSE RESTANO

“Caldo e freddo a volte si mescolano e trovano il punto d’incontroaltiepido. LapartitadiCiroFerrara al Massimino è stata quasi tendente al bollente.Esi è stemperata,abocce ferme, solo un pochino.Unasconfitta che iltecnicoblucerchiatogiudica,«immeritata. Ladifferenza l’hanno fatta le occasioni da gol, che loro sono riusciti a concretizzareenoi invece no».Mache ha valutato anche se non proprio condizionata almeno contraddistinta da alcuni episodi particolari.Acominciare da un certo assembramento che si è verificato al rientro delle squadre negli spogliatoi,alterminedelprimotempo. AlcunigiocatoridelCataniaealcunidirigenti, evidentementepocosoddisfatti della direzione di gara dei primi quarantacinque minuti, avrebbero “circondato” con particolare calore l’arbitro Giacomelli e i suoi assistenti: «Ho notato molte discussioni nel sottopassaggio– hadichiaratoiltecnicoblucerchiato– einvirtù di quello che ho visto nel secondo tempo, forse gli animi non eranopiùcosìsereninellagestionedella gara. Questo non deve essere una giustificazione». Ai microfoni di Rai Sport Ferrara ha usato proprio il termine “aggressione verbale e non”: «Non scendo nei particolari: chi di competenza spero si occupi di chiarire questa situazione. Non so se l’arbitro sia stato condizionato, però nella ripresa diverse situazioni nei nostri confronti non sono state fischiate. Però noi, da sempre, manteniamo dei toni pacati, cerchiamo di non far mai polemica ». La posizione della Sampdoria è stata quella di non voler commentare l’episodio attraversoimedia.«Comeal solito», hanno fatto sapere da Corte Lambruschini. Le valutazioni sulle decisioniarbitralisifannonellesedicompetenti, lasciando però legittimamente all’allenatore la libertà di fare le proprie.

KRSTICIC, IL BICCHIERE MEZZO PIENO «VITTORIA BUTTATA,MABUONAPROVA» (Il Secolo XIX)

“Sarebbe dovuto andare ai microfoni di Sky già alla fine del primo tempo ma il polverone accaduto attorno all’arbitro nell’intervallo ha impedito l’intervista al centrocampista serbo. Così Nenad Krsticic ha parlato a fine gara. A quel punto con tono dimesso, visto che il Catania è stato capace di ribaltare il risultato. «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Il Catania fa la maggior parte dei punti proprio in casa. Un peccato perché eravamo riusciti a passare in vantaggio

FERRARA E MARAN AL VELENO (Il Corriere dello Sport)

“Il blucerchiato accusa: «Pressioni sull’arbitro». Il rossazzurro: «Non mi risulta»

“Ferrara: «Nell’intervallo pesanti aggressioni verbali al direttore di gara». Maran: «C’è stato un fraintendimento. Io nel tunnel c’ero e non ho visto cose strane»

Incendio spento? No, decisamente no. L’allenatore blucerchiato si presenta davanti a taccuini e microfoni e lancia la nuova stoccata: «Tra il primo e il secondo tempo, negli spogliatoi, ci sono state pesanti aggressioni verbali contro l’arbitro. Non scendo nei particolari, ma sicuramente non siamo stati noi della Sampdoria. Di certo c’è che nel secondo tempo diverse situazioni non ci sono state più fischiate: non vorrei che questa vicenda abbia potuto condizionare la serenità dell’arbitro». Ferrara, che ha pure parlato di « pressioni sull’arbitro» , ha concluso dicendo pure che «la forza del Catania la conosciamo: usciamo, però, sconfitti in maniera immeritata, considerando soprattutto le occasioni per il raddoppio che abbiamo sciupato»

Dalle «discussioni» nel sottopassaggio alla lite con Maran: Ferrara prima e dopo (La Sicilia)

“Ciro Ferrara, atto primo. Il tecnico della Sampdoria accende il dopopartita del Massimino con le dichiarazioni rilasciate a caldo prima a Sky (che però trasmetterà soltanto in differita il suo intervento) e subito dopo alla Rai (che, invece, trasmette in diretta) firmando un vero e proprio “j’accuse”. Pressione verbale o aggressione verbale? Sia come sia, le parole che Ferrara pronuncia nello stanzone che ospita le postazioni delle emittenti radio-televisive nazionali suscitano un inevitabile fragore. Alberto Marangon, l’addetto stampa della società blucerchiata che affianca il tecnico, malcela imbarazzo. Ferrara, smessa la cuffia, rientra nello spogliatoio che ospita ancora la Samp, mentre il dibattito sul contenuto dei suoi interventi e sui bersagli delle sue accuse (ce n’è pure per Rolando Maran al quale contesta di averlo malamente apostrofato in una convulsa fase di gioco e al quale, a fine partita, ha rifiutato di stringere la mano) coinvolge gli addetti ai lavori. Che si aspettano, ovviamente, il seguito in sala stampa, dove il tecnico arriva alle 17.40 esatte (per regolamento di Lega, ci spiegheranno), e dove prova subito a spiegare il senso delle parole pronunciate in precedenza


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