STAMPA – Gli errori del Catania

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Udinese-Catania 1-0: Di Natale segna, Scuffet para (La Gazzetta dello Sport)

Decimo gol in campionato di Totò, che decide nella ripresa: la squadra di Guidolin raggiunge la quota-salvezza dei 38 punti. I siciliani non si rialzano: sono sempre più ultimi

“L’Udinese sempre più vicina alla salvezza, Catania sempre più vicino alla B. Il verdetto dell’1-0 è semplice, ma non spiega tutto: perché la squadra di Maran non meritava di perdere. Ma i numeri sono terribili: due soli punti in trasferta, un punto in sette partite, la vittoria che manca dal 16 febbraio. MEGLIO MARAN — Il Catania comincia meglio: più vivace, più motivato, più propositivo. Maran ha cambiato modulo, passando al 4-3-3 perché vuole almeno provarci. L’Udinese (pancia quasi piena?) si limita ad aspettare […]L’Udinese comincia il secondo tempo sonnecchiando poi si dà la scossa. Accade dopo il gol: cross di Pereyra dalla destra, Bellusci perde il tempo, Di Natale si accuccia e mette dentro di testa. E’ il momento migliore della squadra di Guidolin. Ma non dura molto. Il Catania si butta sotto: se non è un assedio, è qualcosa che ci assomiglia molto. Ma non serve, anche perché il giovane Scuffet diventa protagonista un’altra volta.

Di Marzio: “Catania, non puoi giocare come l’anno scorso” (TMW)

“Ai microfoni di Tuttomercatoweb Gianni Di Marzio commenta il ko del Catania contro l’Udinese: “Troppi errori, troppi passaggi errati. E poi sempre a cercare queste verticalizzazioni. L’impressione è che questa squadra pensi ancora di lottare per un posto nelle coppe europee, perché una che si deve salvare non può giocare così. L’impegno non si discute ma non è questa la strada per togliersi dagli impicci. E poi anche in area di rigore ho visto i giocatori faticare ad arrivarci, mai una profondità sugli esterni. Salvo l’impegno, che è fuori discussione. Ma da questo impegno poi hai partorito un topolino”.


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