STAMPA – Grandi manovre e tanta concorrenza

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Un Catania grandi manovre Nuova vita Castro e Rosina (La Gazzetta dello Sport)

Il primo agirà a sinistra e andrà a caccia di reti, l’ex Siena a destra darà fantasia

“Quando Martinho agisce da terzino sinistro, al posto di Monzon, il brasiliano copre tutta la fascia, si spinge fino al cross sotto porta. In questo caso, la difesa rimane con tre uomini e il centrale più vicino all’ex del Verona si allarga per assicurare la copertura. Pellegrino ammette: «Con Martinho arretrato, l’ideale filtro riesce ad assicurarlo Capuano che ha esperienza e una ottima reattività». Anche Peruzzi si sposta in avanti e non deve aspettare il rientro del compagno che occupa la fascia opposta: «Se si ha la forza di attaccare contemporaneamente, non sarò io a fermare i calciatori — ammette ancora Pellegrino — ma si deve anche avere la scelta di tempo giusta per rientrare ». In questo caso, con i due laterali più avanzati, toccherà ai centrali ed a Rinaudo coprire le scorribande del Catania. Centrocampo A questo punto, proprio Rinaudo agirebbe in una posizione più arretrata rispetto al raggio di azione di Lodi, occupato nella stagione scorsa. L’argentino è un muro a centrocampo, ma partecipa attivamente alla fase di rilancio, scaricando palla su Izco e su Martinho oppure, se utilizzato, Almiron. Quando lo staff tecnico lavora sugli equilibri, ecco che la posizione di Rinaudo, leggermente differente rispetto alla stagione passata, diventa importante nelle due fasi. Lodi più avanzato, dietro le punte? Se il fantasista campano dovesse rimanere diventerebbe una soluzione comoda, perché Ciccio ha fantasia anche negli ultimi 20 metri e potrebbe fungere da supporto agli attaccanti, che lancia a rete anche con tocchi di prima. Attacco Il nodo cruciale diventa Castro. Sistemato sulla fascia sinistra, dovrà avvicinarsi alla porta con più frequenza, tagliando il campo per due motivi: arrivare in zona conclusione (Pellegrino esige più gol) e liberare spazi per i compagni che arrivano a rimorchio o seguono l’azione. Altro personaggio chiave sarà Rosina, che servirà per dare imprevedibilità al gioco sulla destra e assicurare improvvisi inserimenti per vie centrali: «In questo caso – spiega Pellegrino – non è necessario che torni quando non si avrà la padronanza del pallone, sulla zona laterale. Assicureremo una copertura adeguata per non lasciare spazi scoperti». Di Calaiò si parlerà quando il Catania lo vedrà in azione. Il suo gioco è differente da Bergessio: posizione più avanzata, cambi di direzione, opportunismo.

Catania: Rolin-Gyomber sarà una concorrenza leale (La Sicilia 29 Luglio 2014)

“Spolli è la guida della difesa. Non ci saranno dubbi di sorta. Il ruolo del secondo centrale sarà un duello continuo tra Rolin e Gyomber. La corretta concorrenza per fare da spalla all’argentino accende già la fantasia del pubblico che ha già rivisto all’opera lo slovacco nel corso della prima uscita stagionale. Rolin, in questa fase del mercato, è nell’occhio del ciclone, cioè degli osservatori. Il Palermo ha bussato più volte, adesso presentano proposte anche squadre europee. Il Catania, giusto perché non vuole cederlo, chiede una cifra che s’avvicina ai dieci milioni di euro. Morale della favola, l’uruguaiano che vuole riconquistarsi un posto in nazionale, resta in rossazzurro. E sa benissimo di non essere un titolare designato perchè dovrà sostenere una lotta quotidiana con i compagni di squadra. Il titolare fisso sembra Spolli, che adesso sta recuperando da un infortunio patito la stagione passata. Nicolas è una sorta di guida carismatica di un Catania incaricato di non fare scherzi e risalire immediatamente, incurante di pronostici (che portano sfiga) e di complimenti sperticati (quando abbondano fanno piacere, al tempo stesso diventano inquietanti). E, poi, c’è Gyomber. Il ragazzino classe 1992 piace, e non poco, al pubblico. Perché ha il recupero pulito. Non travolge l’avversario: l’anticipa. Non resta a metà strada al momento delle uscite: accelera. Non ha titubanze nella fase di non possesso: esegue la diagonale alla perfezione. Si potrebbe continuare discutendo delle sortite a centrocampo, degli inserimenti su calci piazzati e angoli. Per ora ci limitiamo a queste considerazioni, in attesa di (ri) vederlo nel vivo di una partita di campionato.


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