STAMPA – Il 4-3-3 di Maran, l’1 di Lo Monaco

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il Maran segreto (La Gazzetta dello Sport)

“«Gioca a viso aperto perché è fatto così»

“«Tecnico preparato e uomo leale: a Catania inizierà col 4-3-3 e poi sceglierà schemi e uomini ideali»

“Christian Terlizzi a Catania ha lasciato il cuore,[…] Terlizzi ha parlato a lungo con il suo allenatore, Rolando Maran raccontandogli Catania. E ora a noi ci racconta Maran […] Ci parli dell’allenatore di Rovereto: che tipo è? «Una gran brava persona. Da tanti anni gioco a calcio, mai mi ero trovato tanto bene con un tecnico come con lui». Quindi dev’essere un santo, gli manca solo l’aureola. «A parte che io non mi reputo il diavolo, lui in effetti è uomo eccezionale, il Catania ingaggiandolo ha fatto un grande acquisto ». Cos’ha di tanto speciale, Maran? «Intanto è molto preparato calcisticamente, non si spaccia per scienziato come tanti suoi colleghi, ma sa come far giocare bene una squadra. A Varese facevamo il 4-4-2 solo perché eravamostrutturati per questo modulo, ma in corsa spesso ha cambiato con il 3-4-3 e so che in passato ha fatto anche il 4-3-3 che avrebbe voluto proporre pure da noi, ma non ha avuto il tempo. Sono certo che col Catania continuerà nel solco già tracciato in questi anni da chi lo ha preceduto. E umanamente, come dicevo, è una persona con cui si può parlare a viso aperto: sono convinto che non farà rimpiangere Montella».

Le pagelle di Lo Monaco: da uno a… undici (La Sicilia)

“Mai banale, mai scontato, senza peli sulla lingua, l’ex plenipotenziario rossazzurro, ospite nello Speciale Calciomercato di Sportitalia, parla a ruota libera. Il primo pensiero, e non potrebbe essere diversamente, è per Catania e il Catania. «Sono stati otto anni belli, nel corso dei quali abbiamo raggiunto risultati significativi se è vero che, oggi, il Catania è una realtà solida del nostro calcio, un fenomeno meritevole di attenzione da parte degli studiosi. Parliamo di una società che ha patrimonializzato, che vanta un invidiabile attivo di bilancio e dispone di un organico di prim’ordine e che, di conseguenza, ha prospettive rosee. Però tutto ha un inizio e tutto ha una fine. E’ normale che sia così…». Il conduttore lo incalza: «Non si comprendono ancora le ragioni di questo divorzio. Come si può interrompere un discorso dopo avere realizzato una serie di plusvalenze e un centro sportivo bellissimo? Allora ha lavorato per nulla…». Pronta e immediata la replica: «No, ho lavorato per il Catania, per la città, per la costruzione di qualcosa di importante che appartiene alla storia e non potrà essere cancellato da niente e da nessuno. Poi la vita ti pone dinanzi a certe situazioni. E io, dinanzi a determinate situazioni, ho preferito cambiare strada…».

Catania, le comproprietà sbloccheranno il mercato (La Sicilia)

“Non solo. C’è da valutare la posizione di Maxi Lopez, che dovrebbe rientrare dal prestito al Milan, a meno che la società rossonera non manifesti l’intenzione di acquisire il cartellino del giocatore. Risolte le comproprietà, il Catania potrà pensare a tracciare il profilo della nuova squadra, risolvendo, intanto, le questioni che riguardano Andujar e Alvarez, di rientro dai prestiti, rispettivamente, all’Estudiantes e al Real Saragozza, considerato che si tratta, se ci fate caso, di due giocatori che, in presenza di motivazioni adeguate, potrebbero garantire una buona copertura di due dei ruoli – portiere e esterno basso di destra – che risultano più scoperti, nello scacchiere. Possibili volti nuovi? L’interesse per De Luca del Varese e Romagnoli del Pescara sembra piuttosto concreto, mentre acquista consistenza l’ipotesi di uno scambio tra Marchese e Agostini con il Cagliari (con conguaglio a favore della società etnea).


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