STAMPA – Il Catania non getta la spugna

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Maran: “Non mi arrendo” (La Sicilia web)

“Non nascondo i problemi e non racconto storielline, ma il modo in cui abbiamo giocato a Udine dice che il gruppo non ha mollato. I margini per farcela ci sono. Se ci fermiamo a pensare a quello che è stato, è un casino. Dietro hanno tutti difficoltà, in questo finale di stagione giocherà chi ci crede di più”

«Tanti errori e limiti Ma questo Catania non getta la spugna» (La Gazzetta dello Sport)

“Il tecnico: «Se Scuffet è stato il migliore in campo vuol dire qualcosa. Serve più di un’impresa, ma ci crediamo ancora»

“Ci sono limiti, ma non per questo ci arrendiamo». Rolando Maran parla di lunedì e lo fa alzando la voce. Il tecnico del Catania è fuori di sé, Quando sente parlare di retrocessione ormai certificata perde la bussola: «Finché ci sarà una sola speranza, una sola, io sarò lì a sputare sangue. Perché ci credo ». Sei punti di ritardo, 7 gare da disputare. Serve un miracolo. «Lo so . Se un mese fa parlavo di impresa, adesso figuriamoci. Ma la squadra lotta. Contro l’Udinese abbiamo sfiorato il vantaggio più volte, e abbiamo continuato ad attaccare e a tirare anche dopo il gol di Di Natale. Se il portiere avversario Scuffet è stato il migliore, ho detto tutto». C’è carenza di organico: punte acciaccate o sfortunate, diciamo. Anche qualcuno poco esperto. «Non voglio fare discorsetti sul perché. Le lacune ci sono e la colpa è di tutti noi. Ma nessun alibi: lavoro e fiducia non devono mancare. L’alternativa sarebbe alzare bandiera bianca. Voi che cosa dite?» Le dirette avversarie non si muovono. Tutto resta in gioco. «Vuole dire che ci sono 5 squadre in difficoltà, non solo il Catania. Viviamo in funzione della prossima partita che può essere decisiva o ridarci una speranza in più». Ma la prossima avversaria sarà il Torino, mica facile affrontare il gioco sulle fasce di Ventura… «Me ne rendo conto, ma ormai dobbiamo guardare dentro la nostra testa, giocare con maggiore serenità, evitare errori decisivi che in allenamento non commettiamo, ma che poi ripetiamo quando la palla scotta».


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