STAMPA- Il pagellone del 2014

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Serie B News

Alberto Frison 4,5 Pietro Terracciano sv: Luca Anania 5 Gino Peruzzi 4: La scorsa estate si parlava di lui in chiave Arsenal, l’Inter lo voleva prima del suo approdo a Catania, ma il suo livello attuale è davvero basso. Una delle più grandi delusioni di questo Catania. Un infortunio l’ha fatto fuori dal match contro l’Avellino del 1 Novembre. 11 presenze, 979 minuti giocati, 0 gol. Nicolas Spolli 4: Se il Catania è la seconda peggior difesa del campionato con 36 reti subite un po’ di colpa la deve avere per forza anche lui che in teoria è colui che deve guidare il reparto arretrato. Tanti errori e nemmeno un gol, lui che in passato qualche rete l’ha sempre garantita. 14 presenze, 1279 minuti giocati, 0 gol. Alexis Rolin 6: Gaston Sauro 6: Fabian Monzon 5: Si pensava che dopo il pessimo campionato scorso in A sarebbe stato decisivo in B. Invece si è preso grandi pause e spesso è risultato insufficiente. E il pubblico lo becca. 16 presenze, 1524 minuti giocati, 0 gol. Norbert Gyomber 4: Tra espulsioni, infortuni e convocazioni in Nazionale si è visto poco e quando si è visto non ha certo fatto bene. Da recuperare assolutamente. 7 presenze, 654 minuti giocati, 0 gol. Ciro Capuano 4: Un po’ terzino, un po’ centrale, sempre e comunque negativo e vale lo stesso discorso di Spolli. 13 presenze 1093 minuti giocati, 0 gol. Tino Parisi 6: E’ un classe ’95 ed è stato chiamato in causa per i tanti infortuni del reparto arretrato. Non benissimo, ma nemmeno disastroso come certi suoi compagni più quotati. Soprattutto nell’ultimo mese e mezzo ha trovato il campo con continuità. 8 presenze, 561 minuti giocati, 0 gol. Luigi Carillo sv: Juan Manuel Ramos sv: Titolare a Cittadella da esterno basso di difesa, da rivedere.1 presenza, 98 minuti giocati, 0 gol. CENTROCAMPISTI Sergio Almiron 3,5: Doveva essere il regista della squadra, ma tra infortuni e incomprensioni varie si è visto poco e male. Incerto il suo futuro. 5 presenze, 379 minuti giocati, 0 gol. Martinho 5: Memore del suo ottimo campionato di Serie B di due anni fa con la maglia del Verona ci si aspettava molto di più da lui. Un inizio incoraggiante, 2 gol nelle prime 2 partite, poi un lento calo e infine l’infortunio che l’ha tolto di mezzo dal derby col Trapani. 15 presenze, 1239 minuti giocati, 3 gol. Gonzalo Escalante 5,5: Sergio Agatino Garufi 6: Adrian Calello 5: Desaparecido per buona parte del campionato, ultimamente è riapparso quasi sempre dalla panchina, ma il suo contributo è stato comunque negativo. 11 presenze, 574 minuti giocati, 0 gol. Lucas Castro 4,5: Mezzo punto in più per l’infortunio alla schiena che l’ha tenuto fuori circa due mesi, ma non è che prima stesse facendo chissà cosa. Puo’ e deve fare molto di più. 9 presenze, 714 minuti giocati, 0 gol. Michal Chrapek 5,5: Altra scommessa estiva sostanzialmente persa, anche se non è certo tutta colpa sua. Spesso è entrato dalla panchina, bene col Bologna e col Livorno, ma nulla più. Serve qualcos’altro nel girone di ritorno. 12 presenze, 677 minuti giocati, 1 gol. Fabian Rinaudo 4,5: Da uno con la sua esperienza anche in palcoscenici importanti si pensava che potesse prendere per mano la squadra e portarla in alto. E invece spesso è quello che va giù per primo. 12 presenze, 1111 minuti giocati, 2 gol. Gonzalo Piermarteri sv: Filip Jankovic 5,5: Arrivato dal Parma nell’operazione Lodi. Si parlava un gran bene di lui, ma non ha mantenuto le promesse. E’ un classe ’95 e la situazione del Catania attuale non lo aiuta a crescere. 7 presenze, 336 minuti giocati, 0 gol. Mattia Rossetti sv: Moses Odjer 6: Catapultato dalla Primavera alla Prima squadra, ultimamente sta giocando spesso. E’ un classe ’96, apprezzabile l’impegno e la personalità. 5 presenze, 334 minuti giocati, 0 gol. Agostino Gallo sv: Solo uno spezzone per lui in campionato. 1 presenza, 23 minuti giocati, 0 gol. ATTACCANTI Marcelinho 5: 1 gol e 1 assist nella goleada contro l’Entella, poi più nulla. Altro buco nell’acqua della scorsa campagna acquisti. 9 presenze, 309 minuti giocati, 1 gol. Emanuele Calaio’ 7: Tranne che in rare occasioni, i suoi 11 gol in 17 presenze hanno sempre contribuito a portare punti al Catania e dunque nonostante la stagione disastrosa dei rossoazzurri non puo’ che considerarsi il migliore dei suoi. 19 presenze, 1824 minuti giocati, 11 gol. Alessandro Rosina 6,5: Aveva iniziato pure bene e fino a un mese e mezzo fa aveva comunque tenuto a galla il Catania insieme a Calaio’. Poi si è perso anche lui. 17 presenze, 1537 minuti giocati, 6 gol. Sebastian Leto 3: Potenzialmente è giocatore di alto livello, ma il suo atteggiamento e la sua indisponenza hanno più che altro penalizzato il Catania. Polemiche con Sannino per le sostituzioni, liti con gli arbitri e avversari e due espulsioni rimediate. Un disastro. Se non cambia atteggiamento è solo dannoso. 14 presenze, 862 minuti giocati, 2 gol. Maks Barisic sv: Edgar Cani 5,5: Spesso è entrato dalla panchina e il più delle volte è risultato determinante, ma quando è partito dal primo minuto non ha mai convinto, segno che manca qualcosa. Comunque 2 gol e 3 assist corredati pure da un’espulsione. 14 presenze, 686 minuti giocati, 3 gol. ALLENATORI: Maurizio Pellegrino 4,5: Viene confermato dopo che nelle ultime giornate della scorsa stagione ha sfiorato una rimonta incredibile in Serie A, ma dopo poche giornate ha perso il posto visto che il Catania è partito malissimo. Ma le colpe, visto come è proseguita la stagione, non erano forse del tutto sue. Ora è tornato dopo le dimissioni di Sannino ma è molto probabile che alla ripresa del campionato venga ancora sostituito. Giuseppe Sannino 4: Veniva dall’esperienza al Watford e tornava in Italia dove in Serie B aveva sempre fatto bene. Ma la confusione che regna a Catania ha messo ko anche lui che dopo diverse polemiche con alcuni giocatori e col Presidente Pulvirenti ha preferito dimettersi.

Si salvano solo Rosina e Calaiò Il pagellone 2014 del Catania (Live Sicilia)

FRISON 5: Le premesse erano state ben diverse. Le prestazioni iniziali anche. Finisce nel bailamme di una confusione generale che lo vede regredire giornata dopo giornata. Ed ora anche lui potrebbe migrare verso altri lidi già a gennaio. PERUZZI 4: Ne parlavano tutti come un fluidificante irreprensibile. Una sorta di erede di Zanetti. E ci fermiamo qui. ROLIN 4.5: E’ tra quelli che rimane anche in cadetteria. La scorsa stagione ha provato a mettere una pezza alla meno peggio: quest’anno invece, complice tutta una serie di infortuni, è irriconoscibile. GYOMBER 6: E’ una delle poche note liete di due stagioni pesantemente in negativo. Ancora fuori per infortunio, se ne sono perse le tracce. PARISI 6: La cantera dei giovani rossoazzurri lascia ben sperare. Attenzione, però, a non far finire questo patrimonio nel marasma di un momento che rischia di bruciare seriamente chiunque si confronti col campo. SPOLLI 5: Un anno e mezzo fa lo voleva mezza Serie A fino a proposte d’oltremanica. Oggi è (purtroppo) un giocatore irriconoscibile. Vittima probabilmente degli eventi oltreché degli infortuni. SAURO 5: Va bene che gioca spesso fuori ruolo, vabbè che le condizioni ambientali sono quelle che sono ma da lui ci si aspetterebbe senza dubbio uno scatto di esperienza e personalità. MONZON 3: E’ stato il giocatore al quale sono state concesse mille e una possibilità. Non ne ha sfruttata alcuna. Incapace di difendere, sterile in avanti. Con l’aggravante di un nervosismo che grava sulla squadra. RINAUDO 5: Al suo ritorno a Fontanarossa, e dopo essersi liberato dallo Sporting, la scorsa estate era stato letteralmente acclamato da star (manco fosse Lorenzo Fragola). Il campo, anche per lui, si sta rivelando impietoso. ALMIRON 5: “Almiron è un giocatore che non si critica: si aspetta”, ebbe a dire un giorno il patron Nino Pulvirenti. A distanza di tempo va detto che in due stagioni, il centrocampista argentino ha giocato appena una manciata di partite. E l’attesa forse è finita anche per lui. ESCALANTE 5: Era partito bene ma si è perso barbaramente per strada. CALELLO 4: Sinora un oggetto del mistero. LETO 3: Non si è mai realmente ambientato a Catania. L’impressione è che per lui non possa esservi più spazio. CASTRO 4: Due anni fa era il mattatore di un Catania capace di arrampicarsi fino all’ottavo posto. Oggi appare come un giocatore lento e testardo: in Serie B avrebbe potuto fare la differenza. Finora, l’ha fatta certamente in negativo. ROSINA 6.5: Difficile giudicare un giocatore senza coinvolgerlo in quelli che sono i risultati maturati dalla sua squadra. Diciamo allora che le prestazioni di Rosina sono inversamente proporzionali a quello fatto vedere sinora in campo dal Catania: metronomo di centrocampo, è un uomo-faro. Predicatore, però, nel deserto. CALAIO’ 7: Una sola domanda, “Non ci fosse stato un lottatore determinante come Calaiò, quanto peggio ancora sarebbe stata la classifica dei rossoazzurri?”. CANI 5: Si è rivelato evanescente in mille occasioni: e, anche per lui, tante possibilità di mettersi in mostra mai davvero sfruttate. Gli allenatori: PELLEGRINO 5.5: E’ vero. Ci ha sempre messo la faccia e continua ancora a metterla. C’è chi lo ha etichettato in maniera dispregiativa come uno “yes-man” o come un “l’uomo dell’azienda Catania”. La verità è, forse, che ne andrebbe apprezzato comunque il coraggio. SANNINO 6.5: Il voto è più all’uomo che ai risultati. Ha sempre parlato senza peli sulla lingua. Ed alla fine l’impressione è che abbia pagato proprio per questo.