STAMPA – Il passato ed il presente, Catellani e Capuano

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Dio e lavoro, il nuovo Capuano (La Gazzetta dello Sport)

Con l’arrivo di De Canio, il difensore napoletano è tornato protagonista con il Catania

“Alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro sul ritorno di Ciro Capuano titolare in queste ultime 2 partite di campionato contro Napoli e Udinese? Probabilmente nessuno, forse sola Lisa, la bella moglie dell’interessato che non ha mai perso la fiducia e ha continuato a sostenere e incoraggiare il marito di cui è la prima tifosa insieme alla piccola Matilde, la loro bimba. Ciro viene da un lungo periodo vissuto da rincalzo, nelle ultime 2 stagioni ha racimolato appena 21 presenze, pochissime dal primo minuto. Il terzino, nato 32 anni fa a Napoli, arrivò a Catania nel gennaio del 2009, prelevato in comproprietà dal Palermo. Con Zenga in panchina conquistò subito un posto da titolare (18 presenze, un gol). Confermato sulla fascia sinistra pure la stagione seguente da AtzoriMihajlovic (30 partite e nessun gol). Parte titolare pure con Giampaolo nel 201011: memorabile rimarrà quel gol a San Siro contro il Milan con un sinistro al volo che portò in vantaggio il Catania (la garà finì poi 11). La situazione rimane invariata pure con l’arrivo di Simeone, anche se comincia a fare capolino Marchese. Panchina e conversione È Montella però l’anno seguente a capovolgere le gerarchie, mandando in panchina Capuano per promuovere Marchese. Nelle ultime 2 stagioni Ciro ha giocato solo sporadicamente, raramente impiegato 2 gare di fila come gli è appena capitato. Nel frattempo però a Capuano, e soprattutto alla sua famiglia, sono accaduti avvenimenti importanti. Il matrimonio fra Ciro e Lisa era arrivato ad un punto di rottura e se oggi sono nuovamente una coppia unita è in virtù della loro conversione. Ricondotti sulla retta via da Nicola Legrottaglie che ha portato Dio a casa Capuano. Con la conversione, è arrivato tutto il resto[…]

Catellani e la A «L’ho conosciuta emela riprendo» (La Gazzetta dello Sport)

La prima rete dell’attaccante «Adesso tocca allo Spezia dopo Montella e il Sassuolo»

“Dall’assist di Lodi a quello di Carrozza. Dall’unico gol in A del 21 dicembre 2011, al primo con lo Spezia, contro il Cesena, venerdì scorso. Al di là dei due suggeritori, sono molto simili, spettacolari e decisive le due reti di Andrea Catellani, attaccante in comproprietà tra i liguri e il Catania, team dove è stato in A, due stagioni fa, prima di passare in prestito al Sassuolo dei record. «Catania è come La Spezia, per tifo e vicinanza della città alla squadra – dice Catellani – mentre poca gente va a vedere il Sassuolo: ci pensa la società a non far mancare il calore». Perché non è in serie A con gli emiliani? «Non hanno ritenuto di fare un sacrificio per tenermi,manon credo di essere sceso di livello». Che ricordi porta dalla massima serie? «Esperienza strepitosa, con l’allenatore italiano più preparato, Montella. A fine allenamento si fermava a giocare con noi attaccanti e, in quanto a tecnica, era ancora il migliore di tutti». Cosa serve per essere un uomo da serie A? «La continuità. Guardi quelli che ci sono sempre e ti accorgi che anche nelle loro peggiori partite riescono a lasciare la loro impronta». Ha vinto due campionati in carriera, in C2 e in B. Qual è la differenza? «Nessuna se si guarda nell’ottica della linearità dei risultati. Anche un pareggio che può sembrare striminzito va bene».


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