STAMPA – Juventus, due ex “al veleno”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

DOMANI CATANIA-JUVE ALLORA DI PRANZO (Il Corriere dello Sport)

“Seduta bis alle 12,30 Conte senza infortunati

“Si rivede anche Pepe, rispetto a martedì tornano titolari Asamoah e Lichtsteiner

“Ieri, come già giovedì, allenamento alle 12,30 per abituarsi all’orario della sfida di domani a Catania. In Sicilia, Conte avrà di che scegliere: se oggi Pepe tornerà nell’elenco dei convocati – il centrocampista si era infortunato a fine luglio in occasione del Trofeo Tim, subendo poi almeno una ricaduta -, non ci saranno giocatori indisponibili. Abbondanza, quindi. E scelte che potranno tenere nel conto anche il turno casalingo infrasettimanale di mercoledì contro il Bologna, tappa intermedia prima della grande sfida di sabato sera contro l’Inter. Rispetto alla partita di Copenaghen di martedì, torneranno quasi certamente titolari sui due esterni di centrocampo Lichtsteiner e Asamoah, con Pirlo e Marchisio quasi certamente al loro posto: un dubbio in più riguarda Vidal. Che potrebbe lasciare il posto a Pogba o a Giaccherini, quest’ultimo deferito ieri dalla Procura per avere esposto sul pullman «nei festeggiamenti per lo scudetto 2011-2012 uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato del Milan». E se in difesa non ci si dovrebbe discostare dal solito terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini, in attacco il rebus è quello solito: Vucinic titolare e al suo fianco uno tra Giovinco (favorito), Matri e Quagliarella. Per Bendtner, panchina sicura.

Ultimo stadio (La Stampa)

“Calcio italiano in crisi,Agnelli lancia l’allarme: “Siamo al bivio Juve cambiata radicalmente e in fretta, ora tocca al sistema”

“Musica e poesia. È un modo strano per far suonare un campanello d’allarme, ma Andrea Agnelli ieri ha usato le arti più distanti dal pallone per avvisare il sistema calcio italiano. Ingaggiando, tra l’altro, il top player per eccellenza di quel campo. «Come diceva Bob Dylan, i tempi stavano cambiano e non hanno smesso – così il presidente bianconero ha citato in inglese la canzone “The times they are a changing” -. La Juve non intende affondare come una pietra, ma il suo punto di galleggiamento sarà quello del calcio italiano con cui vuole dialogare e trovare soluzioni. Con urgenza». I tempi stanno cambiando e anche in fretta, considerando il divario mostrato dalle nostre squadre (Juve compresa) in Europa e gli affanni quotidiani di un mondo antico che sembra non voler evolvere mai. «Dobbiamo cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo – sprona Andrea Agnelli durante l’assemblea degli azionisti – perché ci troviamo di fronte ad un bivio. Stiamo vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire, un tracollo strutturale che non può essere spiegato solo con la crisi economica ». I mali sono sempre gli stessi, ma non è un caso che il numero uno juventino apra il «cahier de doleances» con la voce stadi.

Un tour de force aspettando Conte (Tuttosport)

“Da qui alla sosta 14 gare e il 9 dicembre torna il tecnico

“Tour de force. Aspettando Antonio Conte . Da qui alla sosta natalizia, infatti, la Juventus giocherà 14 partite, senza un attimo di respiro. In ballo ci sarà molto – non tutto, ovvio – della stagione: il prosieguo in Champions League, la leadership in campionato, il passaggio del turno in Coppa Italia. Quindi, vietato abbassare la guardia. […] Roba da stakanovisti, roba da tipi tosti. Nei primi due mesi, il campo ha dato questo responso: la serie positiva degli imbattibili in campionato è stata portata a quota 47 e in Europa siamo a tre pareggi che non esaltano ma neppure condannano. La classifica delle presenze racconta di un Claudio Marchisio davanti a tutti, con 12 presenze; seguono a 11 Asamoah, Bonucci, Giovinco, Pirlo, Vidal, Vucinic; a 10 Barzagli, Buffon, Chiellini e Lichtsteiner. Spiccioli per Bendtner e Padoin. In attesa di debutto stagionale Simone Pepe e il terzo portiere Rubinho . Più facile (ri)vedere in campo lesterno romano che non il terzo portiere. Anche se alla Juve non ci sono riserve…

JUVE DOMANI A CATANIA (Tuttosport)

“Bendtner, il vertice E Vucinic ha… fame

“Gli opposti che si attraggono. O si respingono. Nicklas Bendtner e Mirko Vucinic sono due attaccanti della Juve con prospettive differenti. E nessuno lo nasconde. Il danese vorrebbe giocare di più, e lo ha ribadito. Umanamente e sportivamente comprensibile. Il montenegrino, normalmente, sarebbe titolare indispensabile se non ci si mettessero di mezzo i contrattempi. A Catania, così, la situazione non dovrebbe capovolgersi: uno in panchina, laltro in campo. Copenaghen e i pochi minuti assieme? Se non una casualità, una necessità […] Insomma, anche con la guida di Maran il Catania merita rispetto assoluto. Quindi, prendere la mira, please . Vucinic, magari anche Giovinco . Daltronde, sarebbe la coppia preferita. Senza bisogno di chiarimenti.

«Odiosi? Finché vinciamo…» (Tuttosport)

“«IN ITALIA, noi juventini siamo la maggioranza, ma ci sono anche tanti, tantissimi anti-juventini. La Juventus è molto amata, però cè pure parecchio odio nei nostri confronti, ultimamente…», parola del presidente Andrea Agnelli. Effettivamente circondato?? da una nutrita schiera di oppositori, bersaglio – in particolar modo – di continui attacchi da parte di Diego Della Valle. E gli altri supporter bianconeri, cosa ne pensano? Percepiscono anche loro questo rinnovato clima di ostilità da parte del… resto del mondo? Ecco il parere di alcuni tifosi deccezione.

Dopo la Juve, Agnelli vuole rifondare il calcio (Il Corriere dello Sport)

“Il presidente bianconero: «Non più rinviabili le riforme di campionati, diritti tv e giustizia sportiva»

“Fareste meglio a incominciare a nuotare / O affonderete come pietre / Perche i tempi stanno cambiando≫. Andrea Agnelli passa con disinvoltura dal Bob Dylan del terzo album (1964), profetico, di protesta, quasi grillesco, al monumentale Winston Churchill: ≪I problemi della vittoria sono piu piacevoli di quelli della disfatta, ma certo non meno ardui ≫. Insomma e un presidente di lotta e di governo, quello che si e presentato, ieri alle 10.30 al Lingotto, per l’annuale assemblea dei soci Juventus. Meno lotta e piu governo. I tempi del muso duro con la Federcalcio (pero la causa da 443 milioni va avanti) e con l’Inter (udienza sulla revoca dello scudetto 2006 il 14 giugno 2014 al Tnas) e quelli della dismissione con largo anticipo di Del Piero (≪Dirigente? Mai dire mai, ma la nostra squadra va bene e squadra che vince non si cambia≫), sembrano alle spalle.

LEGROTTAGLIE-ALMIRON AL VELENO (La Gazzetta dello Sport)

“Vucinic è di nuovo in buone condizioni e di fatto unico vero top player là davanti. Vidal è apparso un po’ imballato nelle ultime uscite, Champions compresa.

Paul Pogba e il suo futuro «Obiettivo numero uno» (La Sicilia)

“Un gol spettacolare è bastato a Pogba, diciannovenne francese di Labny-sur-Marne, per attirare su di sè le attenzioni dell’intero calcio di casa nostra e anche l’interesse di tutta Europa. D’altra parte, Paul già fece notizia quando lasciò il Manchester United, nella scorsa estate, per approdare in casa Juve. Quindi, l’unico a non sorprendersi molto dell’esplosione di Pogba è stato, forse, Sir Ferguson, che aveva capito le qualità del ragazzino quando, nel 2009, lo prelevò dal Le Havre per inserirlo nelle giovanili dello United, prima di farlo debuttare in Premier, lo scorso gennaio, contro lo Stoke. La sua grande prestanza fisica, congiunta a una vivacissima intelligenza tattica e alla sapiente gestione della palla, lo rendono uno dei più interessanti personaggi nelle prospettive del calcio europeo. Conte sa di avere trovato un giovane tesoro da coccolare e fare crescere. Anche sul piano della personalità, oltretutto, Pogba sembra avere molti anni di più di quello che segnala la sua carta d’identità. Lo ha dimostrato nell’Europeo Under 19, quando ha dato spettacolo, segnando tra l’altro il gol per la Francia nella finale contro la Spagna.


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