STAMPA- La crisi di Varese e Brescia

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Brescia in bilico «Una vittoria sarà la medicina»(La Gazzetta dello Sport)

“1Società in crisi e tifosi esasperati Il tecnico Javorcic: «Arriva il Frosinone contano i tre punti»

“I l bello del Brescia è che di mezzo ci sarebbe pure una partita. Bello rispetto al clima, che è quello che è. Il futuro della società è ancora in grembo a Giove, il presente è da forte mal di testa, fra penalizzazioni in arrivo, altre (forse) evitate al fotofinish: ieri, per i contributi ai dipendenti da settembre a ottobre, la documentazione è stata portata avanti all’ultimo secondo («l’avvio della procedura c’è stato, ma Ubi Banca non ha ancora effettuato copertura», per l’amministratore unico Luigi Ragazzoni). Le trattative per il cambio di proprietà non decollano e tifosi ormai sono esausti. LA CONTESTAZIONE Ieri un centinaio di ultrà della curva Nord ha contestato Ubi, sponsor e creditore del club, con un lancio di uova contro la sede di via Cefalonia. Il clima è quello che è, anche se nessun giocatore ha ancora fatto la valigia. E non è detto che ci siano cessioni eccellenti, se nei prossimi giorni una trattativa societaria si sbloccherà. Tutto sembra ruotare intorno alla figura del presidente di Aib Marco Bonometti, che si è impegnato alla ricerca di una soluzione per il salvataggio del Brescia.

«No al ricorso» Varese perderà il quarto punto (La Gazzetta dello Sport)

“1Penalizzazione in arrivo a marzo Il club rassicura: «Ultima sanzione» Oggi a La Spezia

“ubito dopo aver chiuso il 2014 con il 2­0 alla Ternana, Stefano Bettinelli aveva lanciato un augurio essenziale per il 2015: «Che porti soprattutto tanta salute: è la cosa più importante e il pallone è solo una piccola parte nella vita di ognuno di noi». Queste parole erano servite all’allenatore per ricordare che il calcio non è mai una questione di vita e di morte e che le questioni societarie non sono poi un problema così grave: «Le difficoltà economiche pesano sulla gestione della squadra, ma dobbiamo sempre ricordarci che siamo fortunati perché abbiamo l’opportunità di fare il lavoro più bello del mondo. Chi fa drammi per le vicende sportive mi fa solo ridere perché le cose per cui disperarsi sono altre. Le pressioni? Ci sono e vanno accettate volentieri dal momento che fanno parte del gioco ma quelle vere toccano a chi dall’oggi al domani perde il lavoro o, peggio, si trova a dover combattere contro una malattia».