STAMPA- La rabbia dei tifosi (che avevano previsto tutto)

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Caso Catania, in città e sui social network la rabbia dei tifosi che avevano previsto tutto (La Sicilia)

“Senza parole. Oppure con una valanga di insulti. Sconcertati, sbigottiti. Stupiti sino ad un certo punto. La puzza di bruciato i tifosi del Catania la sentivano da tempo, tanto tempo. Intuizioni, percezioni, deduzioni, legate a stati d’animo, a comportamenti della società che avevano lasciato di stucco. Forse sorpresi, alcuni, dal fatto che sul Catania stava piovendo l’accusa di avere comprato le partite, a prescindere dall’averci scommesso sopra. «Avremmo giurato – scrivono in tanti sui socialnetwork – che le partite se le vendevano visti i risultati». Gli incolpevoli, i tifosi, sono quelli che, alla fine, pagano il prezzo più alto. In poche ore l’infamia cala come una cappa sulla città, anche se Catania non c’entra un bel niente, in ogni caso. Ma funziona così. Su Facebook, nella pagina del libro “Quando saremo tutti nella Nord” che per mesi ha raccolto la protesta dei tifosi, gli inviti a Pulvirenti a parlare e a Cosentino ad andarsene, la rabbia è fortissima, ma prevale la terribile consapevolezza che, se le cose dovessero essere andate come oggi sostiene la magistratura, loro il peggio lo avevano previsto, quasi quasi per filo e per segno. E oggi sempre da quella pagina Facebook rivendicano quelle denunce e la loro posizione nei confronti della società. «I tanti messaggi di solidarietà che ci stanno arrivando da tutta Italia, da tifoserie amiche e nemiche senza distinzione, sono un segno che gli ultras hanno capito», scrivono oggi. I sentimenti che prevalgono in questo momento sono rabbia, delusione e amarezza per essere stati traditi e presi in giro ma anche consapevolezza che le proteste partite mesi fa con lo sciopero del tifo e le contestazioni continue allo stadio contro la società erano frutto di preoccupazioni e problemi reali, che aveva portato – già da tempo – il tifo organizzato a dissociarsi da tutte le decisioni e le scelte societarie, in modo particolare dal presidente Nino Pulvirenti e dall’amministratore delegato Pablo Cosentino.

Striscioni a Catania dei tifosi delusi: “Arresto Pulvirenti quota 1.20” (Corriere Quotidiano)

“I tanti messaggi di solidarieta’ che ci stanno arrivando da tutta Italia, da tifoserie amiche e nemiche senza distinzione, sono un segno che gli ultras hanno capito”. Scrivono cosi’ i supporter del Catania sulla pagina facebook “Quando saremo tutti nella Nord”. I sentimenti che prevalgono in questo momento sono rabbia, delusione e amarezza per essere stati traditi e presi in giro ma anche consapevolezza che le proteste partite mesi fa con lo sciopero del tifo e le contestazioni continue allo stadio contro la societa’ erano frutto di preoccupazioni e problemi reali, che aveva portato – gia’ da tempo – il tifo organizzato a dissociarsi da tutte le decisioni e le scelte societarie, in modo particolare dal presidente Nino Pulvirenti e dall’amministratore delegato Pablo Cosentino. In tal senso e’ eloquente lo striscione che i tifosi della Curva Nord hanno appeso in piazza Spedini, all’ingresso dello stadio Angelo Massimino, “Arresto Pulvirenti a quota 1.20”. I tifosi, dunque, non sono affatto sorpresi dell’arresto del patron e degli sviluppi seguenti. Orgogliosi e arrabbiati, i tifosi catanesi si sono riuniti una prima volta ieri sera in piazza Dante, luogo simbolo del tifo etneo, ed erano piu’ di mille a decidere quale linea seguire per “salvare l’onore della maglia”