STAMPA – La rabbia di PLV il delirio di Marotta

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

NINO PULVIRENTI «Davvero facile non perdere mai in questo modo» (La Sicilia)

“«Abbiamo assistito alla fine del calcio mai visto la panchina annullare un gol»

“«Oggi abbiamo assistito alla morte del calcio. Se una panchina può permettersi di annullare un gol regolare come quello negato a Bergessio, beh, vuol dire proprio che è finita». Il «boom», che non ha niente a che vedere con quello annunciato nei giorni scorsi dal «Movimento a 5 stelle», porta la firma del presidente Nino Pulvirenti. Giubbotto blu in tinta col volto scuro, voce tremante, si capisce lontano un miglio che il massimo dirigente rossazzurro proprio non riesce a digerire il boccone amaro che gli è stato riservato dal signor Gervasoni di Mantova e dalla sua… triste combriccola. Per questo ci vuole poco, qualora il «boom» d’esordio non fosse bastato, per accendere la miccia dei fuochi d’artificio: «Non cerchiamo altri discorsi – prosegue Pulvirenti – perché altri discorsi non se ne possono fare. Mi auguro che si tratti soltanto di sudditanza psicologica, perché se siamo in presenza di altro, beh, vuol dire che possiamo chiudere la baracca e andare tutti a casa». «Questo – continua il presidente inarrestable – è il terzo, anzi, il quarto episodio che dobbiamo scontare: il gol regolare annullato a Bergessio contro il Parma; il rigore lampante, visto da cinquantamila persone, tranne da guardalinee e giudici di linea, negato a Gomez contro l’Inter; adesso i due gol che hanno deciso la gara con la Juve: quello negato ancora a Bergessio e quell’altro viziato da un precedente fuorigioco e concesso, invece, a Vidal».

«I sei arbitri? Troppi, hanno peggiorato tutto» (La Sicilia)

“L’AMMINISTRATORE DELEGATO ROSSAZZURRO, SERGIO GASPARIN, QUESTA VOLTA ALZA LA VOCE

“Dopo i fatti di Milano e quel rigore non concesso a Gomez era stato particolarmente elegante, evitando di innescare polemiche che sarebbero potute degenerare. Stavolta l’amministratore delegato rossazzurro, Sergio Gasparin, alza la voce e lo fa con tono fermo e deciso: «Abbiamo assistito ad una gara che è difficile commentare. Nel corso del match si sono registrati, infatti, due episodi gravi: il gol annullato al Catania, che era regolare, e quello concesso alla Juventus, che era irregolare. Poche volte mi è capitato di assistere all’ingresso in campo dei giocatori della panchina per contestare una decisione arbitrale. E, cosa ben più grave, è che quella decisione arbitrale giusta è stata modificata». «Ora, dico io – prosegue Gasparin – se sono stati messi sei arbitri a dirigere il match e i risultati sono il rigore non concesso a Milano e le altre situazioni di questo pomeriggio, beh, mi sembra evidente che in sei si faccia più confusione che in quattro, ovvero si sono peggiorate le cose». «So perfettamente – continua l’amministratore delegato rossazzurro – che il gol di Bergessio non ci avrebbe dato la vittoria al cento per cento, che la Juventus ha tirato tante volte in porta, però dico anche che mi avrebbe fatto piacere giocarmi questa sfida con il Catania in vantaggio e la Juventus costretta rimontare ».

Il designatore Braschi: «Capisco Pulvirenti ma i primi a essere dispiaciuti siamo noi» (La Sicilia)

“Catania-Juventus, ma non solo: ed è bufera sugli arbitri. Il caso del giorno è quello del Massimino, una rete regolare annullata dall’arbitro Gervasoni a Bergessio su cui il designatore Braschi ammette l’errore dell’assistente Maggiani, forse indotto allo sbaglio dalle veementi proteste della panchina bianconera. «Capisco Pulvirenti, i primi a essere dispiaciuti siamo noi», commenta con onestà Braschi, ma le proteste arrivano anche da altri campi, ricordando comunque che il Catania si era già lamentato per il trattamento ricevuto a Milano contro l’Inter. Il tecnico della Lazio Petkovic e il d. s. Tare sottolineano le decisioni di Bergonzi a Firenze (gol annullato a Mauri, mancata concessione di un rigore per un mani in area di Cuadrado), che avrebbero penalizzato la squadra biancoceleste, mentre da Torino il tecnico dei granata Ventura spiega più volte che l’espulsione di Sansone, il quale a suo dire non meritava il secondo cartellino giallo, ha alterato il match con il Parma.

ROLANDO MARAN «Calcio credibile ma ogni tanto ci arrabbiamo» (La Sicilia)

«Alla squadra faccio solo complimenti La difesa a tre ha funzionato sempre»

“«Bellusci sta meglio, vedremo se riuscirà a recuperare in tempo»

“Accogliamo Rolando Maran in redazione alle nove della sera. La faccia è, se possibile, ancora più incavolata. Anche se il fischio finale è ben lontano, a mente fredda, il tecnico rossazzurro non giustifica e neanche dimentica. Si muove, ci racconta la partita vista dalla panchina, rammenta movimenti, fischi dei direttori di gara, proteste, esultanze altrui. Una partita rigiocata in una stanza di otto metri per sette, fra quattro tavoli che fungono da porta e un paio di colleghi come spettatori. Nulla cambierà, il passato non si può riesumare. Maran non si rassegna e, questa volta con il sangue agli occhi, difende il suo gruppo, la sua partita, che aveva preparato con metodo. Da allenatore del Catania, squadra condannata da chi dirige, deve guardare oltre. «Ma di che cosa dobbiamo parlare? Si discute su episodi poco chiari, su azioni che devono essere focalizzate al meglio. Il nostro gol era regolare. Stavamo festeggiando, siamo tornati indietro, increduli». Deluso o rapinato: come si sente? «Sono arrabbiato. Ecco, c’è rabbia, specie quando ti portano via una cosa che hai meritato».

Alessio e il «salto agli ostacoli» «La Juve ha dominato la partita» (La Sicilia)

“IL SOSTITUTO DI CONTE. Evita le domande scabrose, elogi solo per la sua squadra

“Nino Pulvirenti, che ha tuonato pure in sala-stampa dopo averlo fatto, a botta calda, davanti ai microfoni delle emittenti televisive accreditate, cede il posto ad Angelo Alessio non senza lasciare, ai cronisti che una consegna ben precisa: «Chiedetelo pure, al tecnico bianconero, come abbia fatto la sua panchina a convincere l’arbitro ad annullare il gol di Bergessio». Detto, fatto. Davanti ad una selva di microfoni, il tecnico juventino è subito bersaglio di una raffica di domande. Provocatorie, alcune, tendenziose, altre, mirate, in qualche modo, a metterne alla prova la sincerità e, senza volerlo, pure la pazienza: toni accessi, e qualche battibecco di troppo con l’addetto stampa della società ospite, quant’è bastato, comunque, per rendere necessario l’intervento del rappresentante del Lega cui di solito spetta il compito di garantire, in conferenza stampa, i diritti di tutti. Il che non è bastato ad impedire che Alessio venisse tirato per …la giacca e obbligato ad entrare nel merito dei due episodi (o i misfatti?) che hanno in pratica deciso la sfida tra Catania e Juventus. «Siamo stati noi a fare la partita, la nostra supremazia territoriale è stata pressoché costante, per non dire che abbiamo costruito numerose palle gol prima e dopo il vantaggio di Vidal

I L S I N D A C O «Adesso larbitro chieda scusa alla città di Catania» (Il Corriere dello Sport)

“Stancanelli conclude il suo intervento sottolineando l’atteggiamento mantenuto dalla tifoseria rossazzurra in questa circostanza. L’unica scazzottata che si è registrata sarebbe stata all’interno dello stesso gruppo della Curva nord, ad inizio partita, e conseguenza del fatto – riferisce la questura etnea – che uno dei tifosi ostruiva con la propria bandiera la visuale del campo agli altri “amici” sistemati qualche posto più su. «Sono orgoglioso del modo civile e composto – è la chiusa del primo cittadino – con cui i catanesi hanno giustamente protestato per la sfacciata sudditanza mostrata dalla terna arbitrale. Qualcuno – esorta – in primis il designatore si ravveda e porga pubbliche scuse alla città e alla società del calcio Catania».

Pulvirent i «E la fine del calcio» (Il Corriere dello Sport)

Il patron del Catania «Gol annullato da Pepe e Giaccherini Così la Juve resterà imbattuta a vita»

“Il presidente non alza il tono della voce, però è furioso. E quando chiedono cosa si può fare, non si contiene e sceglie una parolaccia. « Devono spiegarmi come hanno fatto. E anche il gol della Juve era in fuorigioco… Spero solo che sia sudditanza psicologica, me lo auguro per tutti quelli che hanno a cuore il calcio». Carica: «Pensavo che certi tempi fossero finiti». Riflette sul ruolo di Rizzoli: «Ho la sensazione che il gol lo abbia annullato la panchina bianconera, ma mi auguro che alla fine abbia fatto un errore pacchiano l’arbitro di porta: almeno dormo un po’ più tranquillo». Rivela: «L’arbitro mi ha detto: “mi scuso e mi dispiace perché ho sbagliato”. Ma dovrebbero chiedermi scusa due volte, una perché hanno annullato un gol regolare, e poi perché mi hanno espulso senza motivo. Applaudivo: e cos’altro dovevo fare? E’ facile dire “mi dispiace”, tutto il mondo ha visto cos’è successo. Come si fa? Questa non è sudditanza psicologica: questa è di più, è vergogna pura».

MAROTTA: PERCHÉ DIFENDO LA JUVE (Il Corriere dello Sport)

«Il gol realizzato da Bergessio era regolare, ma io sono sicuro che saremmo riusciti lo stesso a battere il Catania»

“«Non è vero che gli arbitri sono stati influenzati» Alessio: «Abbiamo fatto noi la partita»

“In tribuna è rimasto soltanto un tempo: poi, bersagliato da cattive parole, s’è rifugiato nel box riservato ad Antonio Conte. Anche Beppe Marotta, ad bianconero, ha visto e rivisto la rete di Bergessio: non ha problemi nel riconoscere l’errore dell’arbitro, però ci tiene a difendere la legittimità dei tre punti: «Chiaramente il gol era regolare, ma questa situazione non avrebbe matematicamente determinato il risultato a nostro sfavore: siamo abituati alle rimonte, spessissimo nel secondo tempo giochiamo meglio che nel primo e s’è visto anche qui a Catania. Nessuno può escludere che non potessimo ribaltare il risultato: alla lunga dico che la Juve ha dimostrato di avere predominanza territoriale, abbiamo avuto tantissime occasioni da gol e credo che nel secondo tempo Buffon non sia mai stato impensierito seriamente. Se da una parte riconosco l’errore dei giudici di campo, dall’altra dico che comunque la Juve avrebbe vinto».

«Gol annullato dalla panchina» (Tuttosport)

“Il veleno è arrivato nel Far West del post partita. A sparare la prima raffica, Antonino Pulvirenti, presidente del Catania: «È la morte del calcio: se una panchina può annullare un gol, è finita. Larbitro, la rete di Bergessio laveva data, poi le proteste lo hanno fatto tornare indietro. Ho sempre accettato gli errori, ma stavolta no: anche perché lo stesso guardalinee ha poi convalidato il gol della Juve nonostante Bendtner fosse 20 centimetri in fuorigioco. La mia espulsione? Lui mi ha detto Ti mando fuori perché mi hai applaudito??. A fine partita sono arrivate le scuse di Gervasoni : Mi spiace, ho sbagliato?? e io gli ho risposto: Tu mi devi chiedere scusa due volte: perché ci hai annullato un gol regolare e poi perché mi ha espulso senza motivo??. La Juventus è imbattuta da 48 partite e, così facendo, possono rimanere imbattuti a vita…. Pensavo che certi tempi fossero finiti, a quanto pare non è così. Qui si supera la sudditanza psicologica: è peggio, è semplicemente una vergogna. Qualcuno però mi deve rispondere a una domanda: chi è stato ad annullare quel gol? Pepe , Giaccherini o tutta la panchina della Juve?»

Marotta:«Vincevamolo stesso» (Il Giornale di Sicilia)

“Alessio:«Abbiamodominato»

“visibilmente in difficoltà il vice allenatore della Juve, Angelo Alessio, che davanti alle telecamere ha preferito non commentare gli errori dell’ arbitro, a senso unico, a quanto mostrano le immagini,ma in sala stampa deve subire il tiro incrociato dei giornalisti locali. «Il gol annullato al Catania è solo un episodio, non mi fermerei a questo – dice Alessio senza riuscire a nascondere l’imbarazzo -. Da parte nostra possiamo recriminare per un calcio di rigore su Chiellini non fischiato e per un fallo da ultimouomo nel finale su Giovinco senza che l’arbitro intervenisse ». Il presidente del Catania Pulvirenti sostiene che l’arbitro ha annullato su pressioni della panchina juventina (Pepe in particolare), Alessio ribatte così: «Non saprei, dalla panchina non si vedeva bene.

Catania urla: «Sudditanza» (La Gazzetta dello Sport)

“Pulvirenti: «Gol annullato dalla panchina della Juve»

“Il presidente siciliano: «Qui si supera la sudditanza psicologica, pensavo che certi tempi fossero finiti: non è così…»

“Dopo partita avvelenato al Cibali. E non poteva essere diversamente viste le scelte arbitrali che hanno scatenato polemiche e proteste, non tanto per l’errore in sé quanto per la modalità. Il più infuriato è il presidente del Catania che non riesce a trattenere la rabbia per il palese torto subito. Solo una settimana prima la squadra diMaran, a San Siro, contro l’Inter, era stata privata di un rigore sacrosantomanessuno nel club etneo aveva alzato la voce di fronte ad un episodio frutto di un umanissimo errore. Stavolta no, il numero uno del club, Nino Pulvirenti, e suoi non ci stanno a subire in silenzio e il primo ad esporsi sulla giornata nera è proprio il proprietario della società siciliana: «Oggi abbiamo assistito alla fine del calcio — comincia Pulvirenti, tono deciso e scuro in volto —. E’ stato Pepe o la panchina della Juve ad annullare il gol: qui si supera la sudditanza psicologica. Più soggezione di questa? Cosa dobbiamo fare per giocare contro la Juve? Pensavo che certi tempi fossero finiti, a quanto pare non è così. E’ peggio, è semplicemente una vergogna. È quello che è accaduto in questa partita. Dopo la rete di Bergessio arbitro e guardalinee hanno convalidato dirigendosi verso il centro del campo, poi le insistite proteste dei giocatori a bordo campo hanno fatto cambiare opinione alla terna e l’1-0 regolarissimo ci è stato tolto. Poi hanno chiesto scusa,maquesta è la fine del calcio».

Marotta certo: «Rete regolare ma alla fine avremmo vinto» (La Gazzetta dello Sport)

“L’a.d. bianconero: «Siamo abituati a rimontare, restava un’ora di gara e poi imiei giocatori non hanno certi poteri»

“Chiuso nel box, accanto ad Antonio Conte, lontano dagli insulti e dall’irrespirabile clima della tribuna. Da lì Beppe Marotta ha seguito il secondo tempo della partita di Catania: misura precauzionale per evitare ogni tipo di problema e per risparmiarsi altri 45 minuti di contumelie e minacce varie. Scelta saggia perché dopo il macroscopico errore commesso da arbitro e guardalinee in occasione del gol ingiustamente annullato a Bergessio, qualunque decisione del direttore di gara veniva contestata apertamente: per evitare che la situazione degenerasse l’amministratore delegato della Juve ha preferito defilarsi. Vittoria meritata Dopo la partita, però, Marotta ha voluto replicare alle pesantissime accuse del presidente del Catania Pulvirenti e difendere la legittimità del successo della Juve: «Chiaramente il gol di Bergessio era regolare – ha detto l’a.d. bianconero -, ma lo svantaggio non avrebbe determinato necessariamente la nostra sconfitta. Era solo il 26’ del primo tempo, noi siamo abituati a rimontare. Spessissimo nel secondo tempo giochiamo meglio che nel primo e anche stavolta è accaduto. Quindi nessuno può escludere che noi potessimo ribaltare il risultato. Alla lunga dico che la Juve ha dimostrato di avere un predominio territoriale sul Catania, abbiamo costruito tantissime occasioni da gol, credo che nel secondo tempo Buffon non sia mai stato impensierito seriamente. Se da una parte riconosco l’errore di arbitro e guardalinee, dall’altra dico che comunque la Juve avrebbe vinto».

Il tecnico tace Il d.s.: «La Juve? Non ho parole» (La Gazzetta dello Sport)

“Calo di zuccheri per l’allenatore che non si presenta in sala stampa. Il dirigente: «L’episodio di Catania fa riflettere»

“Le sviste che ho osservato in altre partite dovrebbero farci fare delle riflessioni: mi riferisco all’episodio di Catania, che è clamoroso, non si commenta. Tra l’altro si era detto che ogni volta che si usciva dall’area tecnica sarebbe scattata l’ammonizione: noi questa norma l’abbiamo pagata a Pechino, a Catania non ho visto uniformità.Un vice Cavani? Valutiamo una punta di A per gennaio».

La rabbia del Catania (La Gazzetta dello Sport)

“«Noi defraudati Arbitri confusi»

“Gasparin «Il nostro gol annullato, quello della Juve no. E a San Siro un rigore negato a Gomez»

“I giocatori non parlano, ordine della società. Spiega l’a.d. Sergio Gasparin: «Non vorremmo aggiungere danno ulteriore alla beffa. I ragazzi vanno a casa, si concentreranno sulla gara di Udine, che diventerà una partita in cui dovremo trasformare la rabbia in energia propositiva. Perdere in questo modo è incredibile. Il nostro gol è stato annullato, quello della Juve no. Dire che siamo stati penalizzati è poco, allora io con la mente torno indietro, a domenica scorsa, quando 50mila persone a San Siro, Inter compresa, hanno ammesso il rigore su Gomez. Riassumendo: sei arbitri non vedono Gomez atterrato, in sei non hanno visto i due episodi in Catania- Juventus. In vantaggio, avremmo potuto cambiare la trama di un match che avrebbe portato la Juve ad attaccare e noi a ripartire».


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