STAMPA – La Serie B sta uccidendo il Catania

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

E’ un Catania con i nervi troppo tesi (Il Corriere dello Sport)

La società continua a parlare di squadra fortissima, che deve solo provocare la scintilla giusta per partire. La scintilla non è scattata con Maurizio Pellegrino, ma neanche con Beppe Sannino, nonostante un avvio promettente, le cose sembrano migliorate decisamente. Sì è vero, il plotone degli assenti durante la gestione Sannino si è ingrossato a dismisura, ma se il tecnico preferisce non parlare al termine della gara della Spezia, potrebbe significare che il problema va al di là del numero consistente degli infortunati e che forse bisognerebbe gettare la maschera e parlare una volta per tutte di rinforzi da ingaggiare e da scontenti da cedere. E con gli scontenti anche coloro i quali non si stanno dimostrando all’altezza del progetto. Sempre che qualcuno li voglia. Sempre che la loro cessione con relativo avvicendamento arrivi in un momento in cui il Catania, con la sua retroguardia super perforata, sia ancora nelle condizioni di puntellare una baracca che prima scricchiolava, ma che adesso sembra essere sul punto di crollare.

Catania: rientra Peruzzi, esce Gyomber (Il Giornale di Sicilia)

“Non cambia molto nell’organico a disposizione di Peppe Sannino, costretto a dover fare dell’emergenza la sua condizione cronica. E il recupero di Frison non è stato sostenuto da una prestazione adeguata del portierino, bravo a reclamare, tramite il suo procuratore, maggiore fiducia e possibilità, ma poi non di meritarla se non a responsabilità limitata. Ed alla fine, a tirare la carretta Catania sono Emanuele Calaiò e Alessandro Rosina, gente che non risparmia energie e gambe, cuore e polmoni per cercare di andare avanti. Che poi Rosina sbagli un calcio di rigore, ma a partita praticamente chiusa, si può considerare un peccato veniale, che nulla ha cambiato nel trend di una squadra che sembra in caduta libera, pur esprimendosi al massimo. O meglio: al massimo di quanto può dare ora. Ed è triste, oltre che preoccupante, che questo sia il massimo. Le profezie della vigilia che davano la squadra rossazzurra come destinata a uccidere il campionato provocano sorrisi amari. La verità è un’altra: il campionato sta uccidendo il Catania.


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