STAMPA – L’amarezza di Maran & co.

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Amarezza Catania (La Gazzetta dello Sport)

“«A perdere così non ci sto»

“Maran «Il gol di Marchese era regolare, col Pescara k.o. immeritato»

“Quel gol annullato a Marchese pesa come un macigno. A fine gara è un enorme, rumoroso sasso, che fa fragore nei giudizi e nelle valutazioni. «Ormai siamo abituati ad incassare sviste del genere, che ci annullino gol regolari.Ho parlato con i ragazzi, il fuorigioco non c’era. C’è tantissima rabbia, dopo una partita che già pareggiare non ci avrebbe soddisfatto». Maran ha lo sguardo basso. La scoppola con quel gol da Circo… Togni non la manda giù. «Quando esci sconfitto dopo aver creato tanto, devi pensare anche alla gara, non fermarti solo al risultato. E devo, valutando la prestazione, comunque essere soddisfatto ». Scelte Il Catania s’è schierato in campo con una scelta ben precisa: attaccare… senza attaccanti. Con un tridente, cioè, senza punte pure, classiche. «Per caratteristiche abbiamo giocatori che possono svariare su tutto l’attacco e ho usato quelli, anche se sono fantasisti e non vere e proprie punte. Non credo sia stato un errore, visto come abbiamo preso un palo, creato tantissimo, persino un gol regolare annullato». È coerente Maran, fa capire che rifarebbe tutto: un attacco di arcieri, senza necessariamente bocche di cannone. «La mia scelta è stata dettata dalle condizioni dei giocatori, valutando chi stava bene e poteva dare peso all’attacco»

Pitu torna al gol «Dedicato a Ricchiuti» (La Sicilia)

“Il fantasista argentino, dopo un periodo non brillante, è ritornato protagonista segnando una rete pregevole

“Il Pitu come Rocky Balboa. «Adrian, Adrian», grida dopo il gol. E corre ad abbracciare Ricchiuti: «Glielo avevo promesso, me lo aveva chiamato. E’ un amico speciale, un vero amico, sì». Barrientos rinasce con un esterno sinistro da favola. Un sinistro da dedica immediata. Ricchiuti se lo è portato a zonzo con la sua utilitaria di seconda mano. Non un macchinone da Serie A, ma un macinino sul quale Barrientos prende posto, lato navigatore, sposta la leva del sedile più indietro possibile e, alla fine dell’allenamento, stende le sue preziose gambe sul cruscotto. Adrian, nei momenti liberi fotografa l’Etna, immortala il compagno di stanza mentre dorme, mentre riposa e lui, l’idolo di un Rimini che fu, inserisce il suo faccione simpatico davanti. Pitu e Adrian, la coppia perfetta. Ricchiuti che scherza, Barrientos che sorride, scacciando i cattivi pensieri, il malumore che covava da quel maledetto pomeriggio al Massimino, quando i rossazzurri accarezzavano il sogno di fare stramazzare un Milan in evidente difficoltà: poi il doppio giallo rimediato da Pitu aveva mandato al diavolo le legittime ambizioni di successo del Catania. Barrientos, espulso, era stato contestato dal pubblico.

«Abbiamo dominato non meritavamo di perdere questa gara» (La Sicilia)

“«È un ko difficile da digerire, ma il gol di Marchese era regolare Il campionato continua: ci rifaremo al Massimino dopo la sosta»

“Maran scuote la testa. In privato viene a stringerci la mano, poi sbotta: «Non dovevamo perderla questa. Non dovevamo». Sibillino, incavolato, per fare passare un termine pulito. Ci teneva, l’allenatore del Catania, ma il finale di partita tra un calo di rendimento e qualche errore di troppo ha confezionato la beffa a sorpresa. Questa volta è una sorpresa all’incontrario, rispetto alle partite in cui i rossazzurri erano riusciti a sovvertire pronostici, rimontare al gol iniziale, allo svantaggio. Maran non ci sta. Ammette gli errori di Pescara, ma rilancia deciso affrontando subito l’argomen-o chiave della partita: «Ho rivisto il gol di Marchese ». Era regolare. «Appunto. Ormai siamo abituati a incassare colpi del genere. Ma si può? ». Il 2-1 di Giovannino avrebbe cambiato la partita? «Mai sapremo. Io dico di sì, perché poi il Pescara si sarebbe sbilanciato e noi avremmo avuto più spazi per colpire in contropiede». Quella punizione finale, che peccato. E che errore. «Il ko di Pescara è difficile da buttar giù e cancellarlo, almeno per ora. Ma io devo ringraziare i ragazzi per quello che hanno saputo fare anche e soprattutto nei momenti di grande difficoltà, quando c’erano assenze continue, quando eravamo sotto e abbiamo rimontato».

«Impareremo da questo errore: non succederà più» (La Sicilia)

“Il Natale più brutto. Le vacanze sono prossime, ma nessuno ci voleva arrivare così, ovvero con una sconfitta contro una squadra che ha dimostrato di non valere di sicuro il Catania. E nemmeno con tutti questi acciacchi, conseguenza di quelle due-tre settimane condotte sempre col piede pigiato sull’acceleratore per gli impegni di campionato e Coppa Italia. Passa il “Papu” Gomez e la smorfia del viso è tutt’altro che incoraggiante: zoppica leggermente e ha la borsa del ghiaccio in mano. Zoppica appena anche Alvarez, che ha disputato, fin quando è rimasto in campo, la sua partita da leone: «Stavo andando bene e spero di non essermi stirato – dice a un compagno – Ho sentito un dolore dietro al ginocchio e vedremo cosa accadrà. Peccato per essere stato costretto ad uscire e peccato pure per la sconfitta». Stanno bene gli altri che sfilano alla spicciolata: Spolli, Lodi, Marchese, Legrottaglie, Andujar e quelli dello staff tecnico. Veloci gli scambi di auguri, in qualche caso sentiti e non di rito, ma la sensazione è che per tutti questa sia una serata da dimenticare e, comunque, da rimuovere al più presto. A nome della squadra parla capitan Izco, che non perde tempo a spiegare il proprio punto di vista: «Siamo arrabbiatissimi. Per come è andata e per come si è conclusa. Siamo tutti consapevoli che si poteva fare ed ottenere molto di più». Diciamo pure che si poteva sbagliare anche di meno. «Secondo me abbiamo fatto tanti errori, su questo non si discute, ma è anche vero che abbiamo creato tantissime occasioni da rete. Anche se, per un motivo o per un altro, non siamo mai riusciti a mandarla in fondo al sacco tranne nell’occasione in cui il “Pitu” è riuscito a trovare il gol del pareggio. Sì, è stato un vero peccato e se vogliamo far aumentare il motivo del nostro rammarico, beh, fermiamoci a pensare al gol annullato a Marchese: ci hanno detto che era regolarissimo e non possiamo non tenerne conto”.

Rabbia e delusione «Il gol di Marchese? Una rete regolare» (La Sicilia)

“«Il mercato di gennaio prevede alcune cessioni abbiamo poco da riparare, soltanto alternative»

“Rabbia e delusione si miscelano perfettamente nelle parole dell’amministratore delegato Sergio Gasparin, che tutto si aspettava fuorché perdere questa gara al 94’. L’analisi è ancora una volta onesta, ma si capisce lontano un miglio che al direttore questa battuta d’arresto in riva all’Adriatico brucia, eccome: «Si tratta di una partita difficile da commentare – esordisce – una di quelle che, se già l’avessimo pareggiata, ci saremmo ritrovati a dire che avevamo perso due punti. Abbiamo, addirittura, rimediato una battuta d’arresto, perciò figuratevi quale possa essere adesso il nostro stato d’animo, dopo quell’infortunio in pieno recupero che ci è costato il risultato minimo positivo». «Purtroppo – prosegue Gasparin – paghiamo ancora dazio davanti a una serie di circostanze negative: abbiamo colpito un palo, sprecato tre o quattro occasioni da gol, inoltre abbiamo subìto l’annullamento di una rete regolare – quella di Marchese – per l’ennesima segnalazione errata dell’assistente di linea. Un peccato, perché avevamo giocato con forza, coraggio, entusiasmo, cercando fino alla fine di conquistare questi tre punti». Avete pagato dazio davanti alle circostanze negative, ma anche dinanzi ad alcuni vostri errori. Per non dire della mancanza di cattiveria che, forse, per la prima volta avete palesato. «Io dico che ci sono situazioni e momenti in cui capitalizzi tutto ciò che crei ed altre circostanze in cui sprechi molto sottoporta, pur creando e manovrando come meglio non si sarebbe potuto. Qui a Pescara è accaduto proprio questo: vai a vedere la risultanza numerica e scopri che i nostri avversari, che hanno fatto una rete in più, hanno meritato la vittoria; ma se pensi a quello che hai costruito, al fatto che sei andato in campo per giocartela fino all’ultimo e senza pensare al pareggio, che sei stato sistematicamente superiore a chi ti stava davanti, beh, quello che è accaduto in questa occasione ti brucia eccome. Che dire? Bravi loro che sono riusciti a fare un gol più di noi, per di più quando la partita era finita e non c’erano più margini per rimediare ».

MARAN PERDE LA PAZIENZA (Il Corriere dello Sport)

«Il nostro 2-1 era regolare. Non è la prima volta che veniamo penalizzati!»

“«Ma quale salto di qualità fallito! Non ho niente da dire ai miei». Izco duro: «Un ko così fa male»

“E’ talmente arrabbiato che quasi intimorisce gli interlocutori. Poi Rolando Maran prova a farsene una ragione. « La nostra rete era regolare. Non siamo nuovi a situazioni del genere, abbiamo anche imparato a incassare bene la delusione. Se segniamo in quella occasione quasi certamente troviamo quella vittoria che abbiamo inseguito per tutta la partita, invece ci fanno gol loro quando non c’è più neanche il tempo per recuperare !» La svista del guardalinee Rubino ricorre costantemente in ogni fase di analisi della gara. « Io credo che non abbiamo sbagliato niente, la scelta di schierare davanti tre piccoletti ha funzionato, se non ci avessero annullato il gol sarebbe andato tutto per il verso giusto. Il nostro predominio non è stato affatto sterile, mica è facile fare due, tre gol a partita, e noi ne avevamo fatti due. Tra l’altro anche la tempistica era perfetta. Siamo andati sotto e abbiamo pareggiato prima della fine del tempo, nella ripresa siamo entrati molto carichi e aggressivi e il gol sarebbe andato a premiare la nostra pressione, poi avremmo potuto gestirla ».


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