STAMPA – Legrottaglie rilancia. Frison aspetta

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Talento e duttilità Castro La sorpresa del Catania (La Gazzetta dello Sport)

“Il «Pata» inizia sostituendo Barrientos e Gomez sulle fasce poi s’impone con cavalcate e dribbling, bene pure da punta

“«Più difficile che fare gol è studiare la lingua italiana, così eccomi di nuovo sui banchi»

“piedi del ≪Pata≫ nei meccanismi del Catania. Sembra uno scioglilingua, in realta non lo e proprio. Perche Lucas Castro, detto il ≪Pata≫ si e inserito subito negli schemi rossazzurri. Nonsono solo i tre gol a testimoniarlo, c’e ben altro: il gioco espresso, la capacita di farsi spazio tra le maglie strettissime delle difese avversarie. Insomma, e lui la sorpresa del Catania, come ha detto anche il presidente Pulvirenti in passato. Sulle fasce laterali, il Catania aveva piazzato due intoccabilicome Barrientos e come Gomez. Maquando si e reso necessario il cambio forzato o la possibilita di mutare assetto con forze fresche, ecco Castro, faccia d’attore, visione di gioco a tutto tondo. Il paragone con Barrientos non regge, perche il Pitu e un fantasista e Lucas predilige la progressione. Parte palla al piede dalla trequarti e va in slalom verso la porta. E non regge nemmeno il paragone con Gomez, che supera l’uomo, si, ma e piu piccolo e veloce.

IL PARERE DELL’ESPERTO (Tuttosport)

Galli: «I giovani devono poter sbagliare»

“E’ UN VERO Rinascimento quello che sta vivendo il ruolo del portiere in Italia? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Galli, ex numero 1 di Fiorentina, Milan, Napoli, Torino e Nazionale: oggi opinionista Mediaset, segue con un’attenzione particolare i suoi eredi. E conferma che tra i pali italiani stanno emergendo talenti veri. Ma non tanto perché ne nascano più che in passato, ma perché più che in passato in nostri club credono in loro […] «E’ stata una spinta in più. Basta fare due esempi: quando il mercato della Roma venne bloccato per il caso Mexes, il club giallorosso lanciò gli Aquilani e i Cerci. E quando la Juve è andata in B ha dato spazio a Marchiso, Giovinco e De Ceglie. Oggi i club hanno meno risorse economiche e quindi hanno imparato a puntare sui giovani». E i giovani portieri non mancano. «No, abbiamo grandi attitudini fisiche, una grande scuola e una vera cultura del ruolo». Dei talenti emergenti della B chi le piace? «Dispiace fare un nome, più o meno hanno tutti grandissime qualità. Come Perin che sta facendo bene in A nel Pescara. E aggiungo Frison, che non sta giocando a Catania, ma ha grandi doti».

Fiorentina e Catania, le sorprese così i tifosi tornano negli stadi (La Sicilia)

“In un ipotetico scudetto del bel calcio Fiorentina e Catania sono da primato. Ad incoronare la squadra di Maran, tra le formazioni più spettacolari e avvolgenti della Serie A, con il più alto appeal calcistico, sono Ciccio Graziani, Giancarlo Marocchi e Mario Beretta. Graziani, che ha da poco compiuto 60 anni, scudettato con il Torino, campione del Mondo nell’82 ed ex tecnico rossazzurro, vota Catania e Fiorentina. «Sono le squadre che hanno giocato meglio in questo girone di andata, alle quali aggiungerei la Roma di Zeman, anche se è stata discontinua, alternando prestazioni scintillanti ad altre deludenti. Maran ha fatto un lavoro straordinario, partendo dal solco tracciato da Montella, ma portando nella squadra le sue idee e riuscendo a dare un’identità tattica al Catania, che mi ha sempre divertito quando l’ho visto in televisione. Una squadra che ha messo paura anche alle big, come Juve, Napoli e Milan. Forse, contro la Juventus ha giocato la migliore partita e quella sconfitta è stata ingiusta. Il Catania ha una mentalità propositiva, non l’ho mai visto impostare una gara per difendere, ma ci sono degli equilibri. L’aspetto da migliorare – dice Graziani – è il rendimento esterno. Il Catania in trasferta non riesce a essere incisivo e concreto come al Massimino, pur avendo giocato buone gare».

Legrottaglie, futuro a Catania ancora una stagione in campo (La Sicilia)

«Mi davano tutti quanti per finito, in questa città sto bene e sono rinato»

“Nick trascorrerà con gli amici di «Missione Paradiso» l’ultimo giorno dell’anno. «Ricordo i primi match con la casacca rossazzurra: ero senza preparazione, ma dovetti giocare a Novara. Pochi minuti in campo e sono andato subito in gol. Sembrava un segno del destino». La società è pronta a discutere un eventuale rinnovo per una stagione ancora. Ma, quasi certamente, se ne riparlerà alla fine del mercato

“Racconta sempre Nick: «Quand’è arrivata la chiamata del Catania, non avevo una sola proposta. Una sola. Mi avevano tutti quanti dimenticato. E non me ne facevo un problema, perché stavo sviluppando i progetti di solidarietà, di fede, in giro per l’Italia. A Catania sono arrivato infortunato, senza preparazione, dopo sei giornate sono dovuto andare in campo con un dolore atroce al piede. Pochi instanti e ho fatto gol. Un segno del destino? Può darsi, ma al Sud avevo giocato poco e da qualche tempo ho ritrovato il mio ambiente ideale». Nicola il predestinato, Nicola la bandiera che non verrà ammainata, sia che decida di continuare, sia che voglia smettere con l’attività agonistica ufficiale. A Pescara, Legrottaglie non ha disputato, forse, la sua migliore partita, ma adesso c’è aria nuova sotto il cielo di Catania. Il Torino è un avversario che stimola e non solo perché Nick ha vestito per anni la maglia della Juventus. Ci sono, poi, le romane con cui confrontarsi, tra Coppa e campionato. Insomma, le vacanze sono finite e i rossazzurri ripartiranno di slancio, con qualche acciacco da curare (Alvarez, Bergessio, Biagianti) con qualche recupero certo (Gomez), con il mercato che incombe e con le voci che si rincorrono, nonostante le smentite della società e il valzer dei procuratori, pronti a planare sullo stadio Massimino.


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