STAMPA – L’imbarazzo della scelta

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Maran e l’imbarazzo dei moduli tattici (Lavika)

“Un Catania dai mille volti tattici si appresta a svolgere l’ultima tranche di ritiro a Torre del Grifo, per poi partire in direzione Novara con due amichevoli da giocare: l’una con la squadra di casa, l’altra col Varese. Mister Maran da questa stagione avrà modo di scegliere più moduli tattici e plasmarli in base alle necessità del momento, questo grazie agli acquisti mirati effettuati per ogni reparto in questa stagione. Il tecnico rossazzurro, così, potrà passare agevolmente dal classico 4-3-3, oramai cavallo di battaglia della squadra etnea, a un 4-2-3-1 fino ad arrivare addirittura al3-5-2. Già dalla scorsa stagione qualche esperimento del genere a campionato in corso era stato effettuato, ma con uomini che si adattavano a mala pena al ruolo anche se poi in campo davano il massimo. Grazie alla duttilità dei nuovi arrivati il passaggio da uno schema tattico ad un altro potrebbe anche avvenire a partita in corso. Freire darà nuova linfa alle giocate dei rossazzurri dato che fungerà da regista puro ed è da lui che passeranno tutti i palloni che dovranno essere recapitati al reparto offensivo. Tachtsidis non farà altro che emulare il De Rossi della Roma, ottimo nella fase mediana di rottura del gioco e bravo negli inserimenti in avanti e soprattutto nei tiri da fuori: lui e il regista argentino andranno a ricoprire quei ruoli che lo scorso anno erano di Lodi e Almiron. Importante sarà anche l’apporto del terzino sinistro che dovrà fare la doppia fase, di spinta e recupero, non lasciando mai scoperta la difesa e cerando allo stesso tempo di creare sovrapposizioni importanti sulla fascia nella proposizione: ruolo adatto a Monzon che ha fatto già vedere di che pasta è fatto ai tempi del Nizza. In fase avanzata ci sarà, infine, Leto che insieme a Barrientos, o Castro, e Bergessio, dovrà dare quel tocco di estro al reparto offensivo.

Il Catania ‘albiceleste’, quel pezzo di Pampa sotto l’Etna (Blog Sicilia)

“Quattordici a nove. Non è il risultato di una stravagante ed esagerata partita di calcio, ma sono i numeri del Catania: 14 sono gli argentini in squadra e se record non è poco ci manca. Tutto ha inizio nel 2006-2007, anno in cui la società etnea ritorna in Serie A ingaggiando dal Nuovo Mondo il centrocampista Mariano Izco (nella foto). Negli anni, grazie alle intuizioni dell’ex ad Pietro Lo Monaco, gli argentini sono sempre aumentati fino a raggiungere il considerevole numero a due cifre. Quest’anno, poi, dopo la riorganizzazione societaria, in cabina di regia è finito un dirigente argentino, Pablo Cosentino, che oltre ad occuparsi di mercato è di fatto il numero due del Catania che ha provveduto ad arricchire la colonia con l’acquisto di Paulo Freire, Lucaino Carlos Monzon e Sebastian Leto. Qualche giorno fa, ironicamente, un tifoso del River Plate ha twittato dicendo che si aspettava che il Catania si iscrivesse nel campionato albiceleste. Una battuta è vero, ma che porta a chiedersi perché i calciatori argentini siano così attratti dal club rossazzurro. Lo Monaco prima e Cosentino oggi sanno perfettamente che in Sudamerica si possono pescare talenti straordinari a prezzi accessibili anche per una cosiddetta ‘provinciale’. Gli argentini, rispetto agli altri sudamericani, hanno però una capacità di adattamento unica. C’è chi sostiene che il credo tattico adottato laggiù (4-4-2 con il rombo) sia molto simile a quello adoperato da tanti allenatori europei, ma probabilmente esiste una componente ambientale quasi misteriosa che lega l’Argentina al Catania.


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