STAMPA- Lo Monaco furioso

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania,furia Lo Monaco «Prova ingiustificabile» (La Gazzetta dello Sport)

“T erremoto in casa Catania. La panchina di Lucarelli vacilla. La sonora sberla rimediata al “Veneziani” fa arrossire tutto l’ambiente etneo incredulo per una battuta d’’arresto di proporzioni bibliche. Cinque gol sul groppone pesano come un macigno sulle spalle di una squadra sonoramente contestata a fine partita dai tifosi catanesi presenti in terra pugliese. Una scena alla quale non ha assistito Pietro Lo Monaco, l’amministratore delegato del Catania che a fine primo tempo aveva già lasciato lo stadio con la sua squadra già sotto di due gol. Raggiunto telefonicamente non ha peli sulla lingua per una sconfitta storica. «E’ un boccone troppo amaro, impossibile da digerire. E’ successo tutto assieme qualcosa di pesante e raro, ma allo stesso tempo ingiustificabile. Siamo una squadra che punta a vincere il campionato, non consentiamo a nessuno di gettare discredito sui nostri colori. E’ una prestazione che non si può accantonare con la semplice frase che si è trattato di un incidente di percorso impensabile». Lo Monaco è un fiume in piena. «I giocatori vanno in ritiro a loro spese. Dopo una prestazione del genere non cisono scusanti di alcun genere. Sapevamo che il Lecce aveva una partita nella quale poteva frenare, mentre noi siamo stati capaci di questo scempio. Una sconfitta così non deve pregiudicare la stagione, ma di certo azzera quanto di buono fatto finora. Lucarelli? Tutti devono sentirsi sotto esame, ci attendono gioco forza ore di riflessione». Parole che non alleggeriscono il clima pesante intorno al tecnico toscano che insieme al capitano Biagianti si è presentato in sala stampa, ma sottraendosi alle domande dei cronisti.