STAMPA- Momento difficile per il Napoli

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

In tre giorni, eliminazione dall’Europa League e 0-1 con la Fiorentina: è il momento di cambiare rotta (Tuttonapoli.Net)

“Sfortunato col Porto, sfortunato con la Fiorentina. Negli ultimi tre giorni, il Napoli ha visto sfumare l’obiettivo europeo e definitivamente il secondo posto in campionato. Anzi, ora rischia addirittura di essere risucchiato dalla squadra di Montella che ha espugnato il San Paolo, dopo che anch’essa aveva assaporato l’amaro calice dell’eliminazione in coppa. E’ stato un anticipo della finale di Coppa Italia. Ma quella sarà un’altra partita. Protagonista inatteso contro i gigliati è stato l’arbitro Tagliavento di Terni, il quale ha espulso (forse) frettolosamente Ghoulam, pur non essendo pienamente padrone della dinamica del fallo dell’algerino su Bakic. Sicuramente le polemiche della gara di andata hanno pesato sulla decisione (ma anche su altre) del fischietto umbro. Il Napoli, ridotto in 10, avrebbe dovuto gestire in altro modo la partita. Magari Benitez ha pensato anche di vincerla, spostando Réveillère a sinistra (letteralmente in balia di Joaquin, guarda caso autore del gol partita) e lasciato Callejon a fare tutta la fascia come il miglior terzino che si rispetti. Eppure, in questi casi, si mette dentro un difensore e si toglie uno degli attaccanti, così salvaguardare almeno lo 0-0 e conservare quei 10 punti che sarebbero significati virtualmente il terzo posto (e preliminari Champions). Contro la “viola”, il Napoli torna a perdere in casa dopo la sconfitta col Parma del 23 novembre 2013. Nel fortino azzurro, quest’anno, troppe squadre hanno fatto punti.

Tra stanchezza e squilibri tattici la squadra si è scoperta fragile (Il Mattino)

“Tre anni fa all’Inter non gli concessero questa opportunità, De Laurentiis lo ha scelto per guidare il Napoli da qui al prossimo scudetto. Ma il futuro si costruisce anche riflettendo su errori e negative circostanze del presente. I due colpi subiti in quattro giorni meritano un approfondimento perché segnalano i malesseri di una squadra che è stanca e che è obbligata nelle ultime nove giornate a difendere il terzo posto (preliminare per la Champions League)e a tentare di arrivare al secondo (qualificazione diretta alla Champions). La stanchezza Ci sono undici giocatori che hanno superato le trenta presenze tra campionato e coppe,ben cinque già oltre i tremila minuti. Sono Albiol e Callejon i più utilizzati,subito dopo Higuain e Mertens. Benitez non ha dato vita a uno sfrenato turnover tra campionato e coppe, a differenza del suo predecessore Mazzarri, ancheperchéavrebbevolutoarrivarefinoall’ultimoattodiEuropaLeague, vinta col Chelsea nel 2013. E questo ha affaticato i giocatori perché non è ampio il parco-riserve e alcuni azzurri sono stati impiegati piùdialtriperchésiècreatal’emergenza sulle fasce. Zuniga è sparito dai radar il 2 ottobre; Mestoèappenatornatoadisposizione di Benitez e Maggio si è fermato dopo la trasferta a Oporto. La panchina non si è particolarmente allungata rispetto alla scorsastagione, maalcuni cambi di Rafadurantelepartite si sono rivelati tardivi:adesempio,domenicascorsa c’erano giocatori che erano strematiacausadell’inferioritànumericamalaprimasostituzioneèarrivata allamezz’oradella ripresa. Lescelte DeLaurentiishafirmato nellascorsa estate ilmercatopiù costoso della sua gestione, tuttavia non è stato acquistato un altro possente difensore centralenéunesperto vice per Higuain: a completare il parco-attaccantièarrivatol’acerboZapatae cosìilPipitadevereggereilpesodella prima linea. Dopo aver visto sfumare l’Europa, l’argentino appare particolarmente nervoso: domenica ha litigato con l’arbitro e non ha gradito la sostituzione, come testimoniatodallanciodiunabottigliettaediungiubbinoin aria.Sonostati compiuti altri interventi sul mercato di gennaio, però è evidente cheJorginho,HenriqueeGhoulam non sono giocatori in grado di far compiere il salto di qualità. Servono altri campioni per completare il mosaico e tentare nella prossima estate di allestire un organico altamente competitivo, in grado di affrontare alla pari la sfida scudetto con la Juventus. Non è soltanto un discorsodicaratteretecnico,c’èancheunaspettosul carattere dei giocatoridaapprofondire. IlNapoliha unsolo vero leader e sichiama Reina. La sua personalità è spiccata, si fa notarenonsoltanto per le straordinarie parate (alcuni interventi hanno regalato al Napoli punti pesanti) maanche per il sostegno psicologicochedà alla squadra.

Attacco all’asciutto e organico corto: ora è allarme Napoli (La Gazzetta dello Sport)

La squadra fatica sul piano fisico: secondo posto lontano e ben 9 punti in meno rispetto alle stesse gara d’andata

“A tratti, è persino bello da vedersi questo Napoli. Di qualità ne ha abbastanza, ma limitata alla sola fase offensiva. E’ lì davanti che s’è fatta la differenza fino a qualche settimana fa, fino a quando le forze hanno sostenuto i vari interpreti del modulo d’attacco. Poi, qualcosa è cambiato, tant’è che l’inversione di tendenza s’è evidenziata nella continuità dei risultati. Basti dare un’occhiata ai numeri per inquadrare un primo dato: rispetto alle stesse giornate del girone d’andata, il Napoli conta nove punti in meno in classifica. Un dato che da solo potrebbe bastare a fare chiarezza sul momento e potrebbe spiegare anche i motivi dell’eliminazione dall’Europa League e dell’ultimo tonfo in campionato contro la Fiorentina. Sconfitta che allontana l’obbiettivo principale di Rafa Benitez, quel secondo posto che servirebbe per evitare i preliminari di Champions League. Carenza organico Tra le cause, sicuramente c’è la mancanza di ricambi all’altezza dei titolari. L’allenatore ne è consapevole e, nonostante tutto, ha accettato di andare avanti senza polemizzare, provando a trarre il massimo dai disponibili. Dopo due mesi di campionato, s’è ritrovato senza Zuniga e Mesto (entrambi in via di recupero) e, dunque, senza alternative sugli esterni difensivi: ha rimediato ingaggiando Reveillere e Henrique, essenziali per l’emergenza, ma nulla di più. Così come in attacco, dove Gonzalo Higuain non s’è mai potuto fermare non essendoci un ricambio all’altezza: Duvan Zapata, finora, non ha convinto più di tanto. Ed allora, la fatica potrebbe aver provocato la reazione rabbiosa del Pipita, domenica sera, quando Benitez lo ha richiamato in panchina. Doversi arrendere all’evidenza l’ha reso nervoso e quanto mai amareggiato.


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