STAMPA – Napoli preoccupato dall’ultimo tabù

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Insigne sarà il «Leo Messi del Vesuvio» (La Sicilia)

“La sua statuetta è già pronta per fare bella mostra nel presepe di Natale. Il segno che Lorenzo Insigne è già un idolo per i tifosi napoletani. Per qualcuno sarà la stella del futuro della squadra partenopea. A Palermo, al secondo debutto in maglia azzurra, per la prima volta da titolare, ha incantato e domenica a Parma ha segnato la sua prima rete nell Napoli, fissando il 3-1 dopo essere subentrato a Cavani. E la tifoseria impazzisce per la sua “linguaggia” alla Del Piero, dopo ogni gol, che si è fatta tatuare sull’ avambraccio. Un marchio di fabbrica del talento di Frattamaggiore. E di gol nella stagione passata al Pescara in serie B con Zeman ne ha segnati a raffica: 18 reti (vicecapocannoniere) e 14 assist. Tra i protagonisti della promozione in serie A. Zeman e i suoi schemi offensivi lo ha aiutato, ma il talento è tutto naturale. Un campioncino costato 1500 euro e che oggi già vale oro. E a fine stagione, scaduto il prestito, Insigne è tornato a furor di popolo alla casa madre. Maglia numero 24 per lo scugnizzo di 21 anni che vuole sfondare nella sua Napoli. E la ciliegina sulla torta è stata la chiamata di Prandelli.

Napoli in silenzio per sfatare il tabù (La Sicilia)

“Mazzarri al «Massimino» rispolvera tutti i titolari

“Le scelte tecniche? Queste appaiono piuttosto scontate, fatto salvo il dubbio- Inler, che Mazzarri scioglierà pochi minuti prima di consegnare la distinta al direttore di gara (sarà il genoano Bergonzi, uno dei fischietti che con più frequenza si sono ritrovati, in questi ultimi anni, sulla rotta del Catania), e data per scontata l’assenza di Britos (al suo posto uno tra Aronica e Fernandez con il palermitano in pole). Quale Napoli in campo al Massimino? I titolari (chiamiamoli così, ma soltanto per comodità, la classificazione proprio non piace a Mazzarri che ritiene ugualmente competitive le due formazioni che il Napoli, con l’organico che si ritrova, può permettersi di schierare) ci saranno tutti, a cominciare dal portiere De Sanctis (Rosati tornerà in panchina) davanti al quale agiranno, da destra a sinistra, Campagnaro, Cannavaro e Aronica. La linea dei cinque sarà composta da Dzemaili, Inler (Berhami, l’alternativa) e Hamsik con Maggio e Zuniga esterni. In avanti le bocche di fuoco Cavani, (partita numero cento in azzurro per l’uruguaiano) e Pandev, con Edu Vargas e Insigne pronti a subentrare, all’occorrenza: serve di più?

Napoli show segna solo gol d autore Quattordici reti realizzate in appena cinque partite Sette giocatori diversi sono già andati a bersaglio (Il Corriere dello Sport)

“Nella filosofia del tecnico, tutta la squadra deve tentare il gol, centrocampisti e difensori compresi

“Questanno, senza Lavezzi, le cose sembrano andare persino meglio in fase offensiva. Più gol e più uomini a bersaglio a confronto della passata stagione laddove il Napoli nelle prime cinque gare ufficiali aveva realizzato 8 gol e subito 4 reti. Un avvio scoppiettante, stavolta, iniziato con la sfida di Pechino e proseguito fino alla gara di Europa League. Quattordici reti segnate (cè anche quella che rivendica Hamsik con la Fiorentina) e ben sette calciatori sugli scudi, tra cui lesordiente Insigne, il quasi debuttante Vargas, e due centrocampisti quali Dzemaili e Maggio. Ed una sola sconfitta, quella di Supercoppa Italiana, giunta però in inferiorità numerica. Linizio della stagione, anticipato da un precampionato spumeggiante, promette più che bene.

NON TENORI MA UNA VERA ORCHESTRA (Il Corriere dello Sport)

“E dai tre tenori, si è passati ad unorchestra capace di disorientare chiunque sazzardasse ad offendere il Napoli e ad alzare il proprio baricentro. Sono emerse così le qualità tecniche di Hamsik, diventato un calciatore libero di esprimersi in ogni zona del campo; la voracità di Cavani, capace di passare da una fase di gioco allaltra con sorprendente disinvoltura; la libertà di centrocampisti quali Dzemaili e Maggio di andare a concludere. Non poteva prevedere Mazzarri che nel frattempo esplodesse Insigne ed ora anche Vargas.

«NAPOLI, MOSTRA LA TUA FORZA» (Il Corriere dello Sport)

“Mazzarri: E un mini ciclo nel quale si potrebbe cogliere anche la nostra dimensione

“Carpe diem: ma l’attimo (fuggente) stavolta, dura una settimana intera e in questi sette giorni di cattivissimi pensieri, s’è intrufolato già la mezza verità di una stagione che Mazzarri ha pianificato persino negli spifferi, nelle lucidi analisi prepartita, nel progetto che prevede turn-over, avvicendamenti, magìe e allusioni anticipate. «E’ un mini ciclo nel quale si potrebbe cogliere anche la dimensione del Napoli». Carpe diem: eh sì, il momento (buono) sembra già essere arrivato, in questo tragitto tortuoso che da Catania riconduce al san Paolo per aspettar la Lazio e poi trascina a Marassi, in casa-Sampdoria, in un giro d’Italia che rischierebbe di «abbattere» un toro e che invece deve dar vigore al Napoli ed alle sue aspirazioni. Risposte (esatte), da domenica a domenica: una settimana ch’è un’enigma da risolvere in fretta, magari con se stesso, riuscendo a decifare le insidie ed a superarle.

«Sostiene Pereyra» E anche Bergonzi (Il Corriere del Mezzogiorno)

“Bel rompicapo per i quotisti la partita di domani tra Catania e Napoli, perché – anche se il calcio notoriamente se ne frega della statistica – la tentazione di invocare la legge dei grandi numeri è forte: nel “derby dei vulcani”, infatti, il Vesuvio non ha mai battuto l’Etna in trasferta. Su 11 incontri, 6 sconfitte e 5 pareggi. Quello che i patiti del Lotto chiamerebbero un “ritardo”. Tuttavia le quote sono prudenti: il Catania è dato intorno al 3 a 1, il Napoli 2 a 1. E poi, naturalmente, c’è da considerare l’altra variabile (la più amata dagli italiani): l’arbitro. A dirigere il match sarà Mauro Bergonzi – classe ’71, membro della Can A di Genova dal ’03 e internazionale dal ’09 – arbitro al quale è legato un controverso Napoli vs Juventus di 5 anni fa. Sull’1 a 1 Bergonzi assegnò 2 calci di rigore a favore degli azzurri (rivelatisi inesistenti alla prova tv). In quel caso dunque la legge dei grandi numeri colpì, dal momento che l’errore arbitrale interrompeva un ciclo di ben 18 risultati positivi in trasferta per la Juve.

Il «derby dei vulcani che preoccupa Mazzarri (Il Corriere del Mezzogiorno)

“Il tecnico avverte i suoi: attenzione al Catania, è pericoloso

“L’autostima e la consapevolezza di essere una squadra forte, requisiti che gli azzurri hanno mostrato nelle prime uscite di campionato e coppa, servono oggi più che mai. Perché Catania rappresenta, per il Napoli, un nuovo e probante esame. Tecnicamente meno impegnativo della sfida, mercoledì prossimo nell’infrasettimanale, con la Lazio. Sicuramente più abbordabile, per valore complessivo degli avversari, di sfide d’alta quota con Juve, Roma o le due milanesi. Ma non per questo lo scoglio etneo èmeno ostico. Anzi, tutt’altro. I siciliani miscelano agonismo e velocità, tutte qualità che sono storicamente indigeste al Napoli. Che al Massimino, poi, non hamai vinto nell’era Mazzarri. L’anno scorso, quando sulla panchina avversaria c’era Montella, i partenopei rimediarono una traumatica sconfitta. Subita nel peggior modo possibile: 2-1 in rimonta dopo la rete del vantaggio di Cavani a inizio partita. In virtù di questi precedenti il tecnico toscano, in settimana, sia prima che dopo il match con l’Aik Solna, ha pretesomassima concentrazione dai suoi calciatori. Per lui lo scontro col Catania è complicato quanto una gara di Champions. Lo ha detto anche esplicitamente, indicando insieme a Frustalupi le trappole che i partenopei troveranno oggi in Trinacria. Addirittura ha preferito evitare la rituale conferenza stampa prepartita. Ieri, infatti, assoluto silenzio nel centro sportivo di Castel Volturno. E allenamento superblindato.

La lunga vita della difesa (Il Corriere del Mezzogiorno)

“Quattro stagioni da inamovibili Lo zoccolo duro conta 634 presenze

“Aronica unico stakanovista tra Europa League (giovedì) e campionato

“- I titolarissimi della difesa: Totò Aronica è da prendere come esempio. Esempio di una retroguardia che gioca insieme da quattro stagioni e, seppur tante volte criticata, sfida il tempo e anche l’età dei singoli. Aronica esempio perchè è il più «anziano» della linea, l’anno scorso era stato anche per un po’ in lista di sbarco. Poi in estate il rinnovo per un solo anno con un’opzione per il secondo, legata al numero di presenze: 23 ed il rinnovo scatterà automaticamente. Per ora sono già 4 su cinque gli impegni ufficiali in cui ha risposto presente. Anche oggi sarà lì a sinistra a sfoderare mestiere ed esperienza, a blindare insieme con i compagni la porta difesa da De Sanctis. I compagni di sempre: Campagnaro (destra) Cannavaro (al centro), De Sanctis (tra i pali). Di difensori, negli anni, ne sono arrivati altri ma per un motivo o l’altro (l’infortunio di Britos in primis) sono sempre gli stessi a giocare partite in rapida successione, a stringere i denti per non farsi sorprendere dagli avversari.

Un Napoli da tre reti a partita oggi attacca l’ultimo tabù (La Gazzetta dello Sport)

“Mai vinto a Catania nell’era De Laurentiis: Mazzarri ci prova con i suoi uomini gol

“C’è ancora qualcosa da depennare dall’elenco dei tabù napoletani. In questi 4 anni, Walter Mazzarri ne ha sconfitti parecchi, riportando il club tra le big del calcio italiano. Deve combattere poche negatività, a questo punto. Una gliel’ha riservata il calendario per oggi pomeriggio. Con l’inizio dell’era De Laurentiis, il Napoli non ha mai vinto a Catania nel campionato di A. Ripensando alle statistiche, allora si comprendono meglio i timori che vive l’ambiente per questa trasferta. Ma il lavoro di Mazzarri è in continuo progresso. Rispetto agli anni passati, il Napoli attuale appare inattaccabile e indistruttibile, stritola avversari uno dietro l’altro. E non ha importanza la competizione, perché l’esordio in Europa League ha dimostrato che anche le seconde linee non scherzano.

 


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