STAMPA – Nella mani di Frison

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, ora la salvezza è nelle mani di Frison portabandiera tricolore (La Sicilia 07 Maggio 2014)

Non ha importanza da dove vieni, ma quello che fai. Nel Catania degli stranieri che arrota la Roma, l’unico ragazzo di casa nostra stava in porta. Il nostro fratello d’Italia è Alberto Frison. Sarà il portiere del futuro rossazzurro, a prescindere dal destino (Serie A o B) che verrà riservato ai ragazzi di Pellegrino da qui a due settimane? Tutto fa pensare che sia la soluzione più giusta. Ma c’è di mezzo l’insidia mercato. Frison piace a molti club, primo tra tutti il Cagliari che, con Nicola Salerno, estimatore del ragazzo, osserva e, magari, in piena estate sarà pronto a sferrare l’attacco. Argomento da non approfondire nella settimana che precede il match di Bologna. E, allora, il… fratello italiano Frison Alberto, nato a Mirano, provincia di Venezia, 16 presenze in rossazzurro (4 nella stagione precedente) prepara il match più difficile della sua carriera. Uno spareggio «unofficial», non dichiarato, ma sempre uno spareggio in cui conta soltanto vincere. Che cosa porta in dote, Alberto? La sua voglia di emergere, la sicurezza che ha dato alla squadra nelle ultime apparizioni, anche quando, a Verona pur beccando quattro reti (e commettendo un solo errore) è stato il migliore in campo. Porterà in dote, a Bologna, anche una sessantina di amici e parenti che, di solito, quando il portiere del Catania s’avvicina alla sua zona d’origine, s’organizzano in pullman per incoraggiare il compagno di cene e serate di beneficenza, il bravo ragazzo col fisicone da giocatore che non ha grilli per la testa e diventa confidente, alleato. Amico vero. Frison ha un fan club. Gli iscritti portano la maglia con il suo nome, ma è risaputo fino dal suo esordio estivo, in amichevole, nel Veronese, due stagioni fa, avversario il Chievo. La brigata Frison si sposterà al Dall’Ara e Alberto, questo, lo sa già anche senza il bisogno di sentire i suoi amici d’infanzia. Perché il ragazzo è fatto così. Quando s’avvicina la partita, qualsiasi partita, non queste determinanti, stacca la spina con il mondo. Con tutti quanti, amici e conoscenti. Mica va a sorseggiare l’aperitivo in riva al mare, godendosi la prima, legittima, abbronzatura primaverile. Eh no: niente sole, nessuna esposizione ai raggi di maggio. Qui c’è in ballo la Serie A e la scorticatura potrà anche attendere. I Frison’s boys si accomoderanno in tribuna, uniranno le voci a quelle dei numerosi sostenitori rossazzurri che stanno organizzando la trasferta. Ci sarà il tifo marca liotru e il sostegno dei veneziani amici del portiere. Più sono, meglio è, in questi giorni di incertezze, di gloria da conquistare, nei giorni di lotta che deve diventare continua, ci si deve aggrappare a tutti i particolari, anche a quelli che sembrano insignificanti. La gavetta tra C1 e B, ma anche le nazionali, per il glaciale Albertino: una presenza nell’under 16, quattro nella nazionale under 17, una nella 18, un altro match disputato con l’under 19. E, ancora: quattro presenze in under 20 e un paio di convocazioni nella 21 che affrontava le fasi iniziali dell’Europeo del 2011. In rossazzurro, Frison, nella stagione scorsa si rese protagonista di un rigore parato in Coppa Italia, a Parma. La qualificazione passò anche attraverso quel gesto. Un altro rigore, in questa stagione, lo ha parato a Ibarbo del Cagliari all’esordio stagionale, in Sardegna. Il Catania perse, Maran fu allontanato una prima volta, ma Frison fu ancora il migliore in campo. Le sue parate da hit? Quando le abbiamo chiesto al ragazzo, lo sguardo fiero e severo è diventato accigliato, come se volesse far partire un rimprovero. Perchè Frison sta lontano dai riflettori e lontano vuole restare.


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