STAMPA – Numeri ed ex di un derby sottosopra

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Palermo spera, Catania sogna: va di scena il derby sottosopra (Palermo Today)

“Diciannove punti di differenza a favore degli etnei: non si era mai visto. Domenica i rosa cercano la vittoria che manca da quel maledetto febbraio del 2007. Striscione al Barbera: “Se proprio deve essere retrocessione, almeno dateci questa soddisfazione”“

E’ un derby sottosopra. Duro, ruvido, indecifrabile. Il Catania che lotta per l’Europa, il Palermo che cerca disperatamente di non retrocedere. Diciannove punti di differenza. Un derby così non s’era visto mai, eppure ha l’essenza di sempre, il sapore più genuino: quello di una rivalità senza compromessi e senza confini, rivalità limpida, totale, assoluta. Un derby ad alta tensione. Più di Bari-Lecce o Pisa-Livorno, per intenderci. Elefante contro aquila. Arancino contro arancina. E’ il derby degli sfottò. Nella cartina della Sicilia qualcuno ha eliminato Catania, e al suo posto sogna il Golfo di Enna. Fai un giro per le due città e trovi gli spray graffianti sui muri dei quartieri ribelli. Scritte corrosive, come il derby che inizia il lunedì e, come lo yogurt, è da consumarsi preferibilmente entro il weekend. “Ct m…a”, senza alcun riferimento al lavoro di Prandelli, ma alla targa “nemica”. Fa parte del gioco. Ai tempi di Chernobyl, ad esempio, il Vernacoliere, livornese, titolò: “Primo effetto della nube radioattiva: è nato un pisano furbo, stupore nel mondo, sgomento in Toscana”. Oreto contro Simeto. Ficarra e Picone contro Baudo. Giusy Ferreri contro Carmen Consoli. Punta Raisi contro Fontanarossa. Picciotti contro carusi. Sarde a beccafico contro masculini marinati. Strade diverse, obiettivi opposti. A cavallo tra numeri e dignità. La classifica del Catania è affascinante, edificata nelle mura amiche, dove quest’anno solo le tre grandi hanno festeggiato. La dignità del Palermo porta le cicatrici di un’annata disgraziata, fatta appena di cinque vittorie in 32 giornate.

Andujar e Capuano eredi dei 75 doppi-ex (La Sicilia 18.04.2013)

Numerosi i siciliani che hanno giocato in entrambe le squadre. Per il portiere 11 gare in rosanero e 118 in rossazzurro

“Rintocco di campanacci, fiato alle trombe, rullo di tamburi. E, come vedremo, il portiere etneo Mariano Andujar nel ruolo del protagonista numero uno, in quanto può vantarsi di non aver mai subito un gol dal Palermo in questo derbissimo al Cibali i cui toni comunque non sembrano quelli imposti dalla tradizione d’un tempo. La squadra rosanero mastica amaro per una stagione-suicidio sotto tutti i punti di vista dirigenziali e tecnici, ma nel ‘Sannino-bis’ ha preso un sostanzioso, recente brodino (vedansi le importanti vittorie su Roma e Sampdoria, quindi il pareggio con il Bologna che non è da gettar via) e dunque ambisce ad aggrapparsi all’ipotesi-salvezza attraverso il gioco delle possibilità artmetiche. Il derby in ogni caso perde buona parte del proprio fascino, che nel passato talvolta ha anche acceso gli animi, ma nel complesso ha riservato pomeriggi, serate ed anche una rara mattinata di fuoco il 9 novembre 1958 a Roma (0-0), dove s’era trasferito su richiesta delle due società, perdurando una squalifica del Cibali in relazione ad una invasione in un precedente incontro fra i rossazzurri ed il Vigevano. E chiaro che il clima del match coinvolga anche gli occasionali protagonisti, ma è pur vero che lo vivano in modo singolare i prodotti locali ed i doppi ex. Q uesti ultimi, a conti fatti, sono ben settantacinque e – come detto – hanno oggi autorevole rappresentante nel portiere Mariano Gonzalo Andujar, rosanero nel 2005-2006 e rossazzurro dal 2009 con una parentesi nell’Estudiantes dal gennaio al 30 giugno dell’anno scorso. Ma il nostro derby il portiere argentino l’ha sinora vissuto soltanto a guardia della porta etnea in sei occasioni: a Catania, tre secche vittorie (2-0, 4-0 ed ancora 2-0); a Palermo, un pareggio (1-1) e due sconfitte (entrambe 1-3). Come dire che, al Cibali, Andujar non conosce la beffa di un gol inflittogli dal Palermo, appunto una sua ex squadra. Come noto, l’allegra folla dei doppi ex (tra cui ovviamente c’è anche l’altro rossazzurro attuale Ciro Capuano) è stata recentemente animata anche dal dirigente Pietro Lo Monaco, per alcuni mesi plenipotenziario rosanero, impegnato a pedalare nell’aspro e sgangherato tandem con il ‘padrone’ Maurizio Zamparini, che in corso d’opera licenziò Perinetti per consegnare la società appunto a Lo Monaco, assegnandogli ‘tutti’ i poteri, per poi – more solito – fare marcia in dietro, frattanto facendo la rituale strage di allenatori (Sannino, Gasperini, Malesani, Gasperini-bis ed ora il Sannino-bis)


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