STAMPA – Nuova era per Bari, Pescara e Latina

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Paparesta «È il mio Bari? No È il Bari dei tifosi» (La Gazzetta dello Sport)

Parla il presidente: «Un progetto aperto a tutti E non ci poniamo limiti, di obiettivi e di abbonati»

” Non può ancora togliere i veli alla sua creatura ma già ne va orgoglioso. Gianluca Paparesta si prende solo poche altre ore prima di esibire «la Bari» nelle fattezze di direttore sportivo e allenatore. Devis Mangia dovrebbe sedere sulla panchina biancorossa mentre per lo stratega del mercato non c’è in corsa solo Lele Oriali. «Non faccio nomi, tanto ormai sono arcinoti – dice il presidente e a.u. di F.C. Bari 1908 . Il nostro progetto è ambito da molti uomini del mondo calcistico. Non mi aspettavo che si proponessero tanti tecnici, d.s. e giocatori. Siamo in dirittura, le scelte saranno presto comunicate». Paparesta ha temuto di non poter più mettere piede nella sua città, se non fosse riuscito ad aggiudicarsi l’asta fallimentare? «Nel caso, davvero avrei dovuto tenermi lontano dalla mia terra. Avevo commesso l’errore dopo la prima asta di parlare troppo, trascinato da entusiasmo e amore. Ma non ero certo un chiacchierone, come mi avevano dipinto. Mi muovevo su certezze, anche se in un affare tra calcio e finanza ci sono sempre tempi imprevedibili di attesa. Nelle difficoltà, quanto mi ha aiutato lo studio Trisorio Liuzzi! E i tifosi hanno ripreso a considerarmi un barese vero». L’input è nato dai suoi incontri in Russia con personaggi vicini ai fratelli Rotenberg? «Sì. Da assessore ai rapporti internazionali, avevo conosciuto importanti investitori nel calcio russo. E avevo anche ricevuto la proposta di lavorare per l’Anzhi. Lì mi è scattata la molla: il Bari poteva calamitare le attenzioni di potenti imprenditori mondiali. Ce l’ho fatta!». Dagli indiani ai russi, da M&P Silva a Infront: poi chi altro arriverà? Il Bari finirà per essere una multinazionale, troppo lontana dall’ambiente locale? «Il territorio non avvertirà un distacco dalla proprietà. E, quando sarà definito l’assetto societario, non sarò il solo a rappresentare la baresità».

Parte l’era Beretta (La Gazzetta dello Sport)

“«Ora ci temono Il Latina non sarà più una sorpresa»

“Il nuovo tecnico: «Si vincerà producendo gioco» Maietta «Per l’intesa è bastato un quarto d’ora»

“«Ughetto» è felice, come i cento tifosi – un operaio s’è preso tre ore di permesso – presenti al Francioni per strappare foto, autografo o solo un sorriso al nuovo tecnico del Latina. «Beretta? Il meglio che si poteva prendere». È il tifosissimo storico, gli hanno costruito «honoris causa» una casetta nello stadio e ha chiesto di essere cremato, disperdendo le ceneri sul prato di gioco, in curva, nella gradinata dopo l’ultimo dei suoi giorni. È felice pure Pasquale Maietta, il copresidente con scranno a Montecitorio. «Prima di arrivare a Breda molti allenatori vip scartarono Latina, ora siamo piazza ambita. Con Beretta intesa in 15’, il tempo di mangiare una insalata e innamorarci. Gli attacchi alla mia persona? Non porto la politica nel calcio, deve restarne fuori, sempre». Il cruccio del tesoriere di Fratelli d’Italia non intacca lo sguardo sfacciatamente ambizioso di chi sa d’imbarcarsi in un’altra impresa importante, difficile, forse folle ma sicuramente eccitante. È felice anche l’altra copresidente, Paola Cavicchi: «S’è scelto Beretta alle 8 di mattina, il giorno dopo la finalissima, vagando, con Pasquale, per la città. All’alba ci dicemmo: sì, è lui». E Breda? Archiviato dopo la sconfitta ma lo ringraziano tutti, in primis il nuovo tecnico. Insalata della felicità Sì, sprizza gioia anche Mario Beretta, sa che a differenza di Siena non andrà alle partite senza ritiro perché non ci sono soldi per albergo, merende pregara ma punti di penalizzazione ad intaccare il bottino conquistato sul campo. «Accordo lampo: ora il Latina sarà temuto, non più una sorpresa. Ottimo il lavoro di Breda. Vi voglio tutti uniti per la causa». Sala stampa gremita: telecamere, fotografi, inviati e tifosi a suggerire domande. Stretti stretti, i sogni sembrano nuvole di fumo, l’euforia si appiccica sulla pelle insieme al calore. Doveva essere condita benissimo quella insalata, per trovare subito l’ok e intesa su programmi e strategie: «Vogliamo consolidare la categoria, come minimo», garantisce Beretta, partito oggi per New York: vacanza con la famiglia.

Ecco Baroni, Il Pescara ha nuove idee (Il Corriere dello Sport)

“Dallapproccio zemaniano alla concretezza dell’ex Juve

“Se non è una scolta epocale, poco ci manca. Con l’arrivo di Marco Baroni, il Pescara cambia definitivamente pelle. Non più vocazione offensiva e spregiudicata (tanto ultimamente si divertivano solo gli altri) ma elogio della concretezza. Perché questa virata? Beh, ad eccezione dell’irripetibile stagioni di Zaman, quando il gioco valeva davvero la candela, l’icona del successivo biennio raffigura solo un colabrodo difensivo, quindi tanto vale accogliere con favore la nuova filosofia. La scelta di Baroni, successivamente condivisa da tutti, ha come primogenitura una ‘fissa’ del presidente Daniele Sebastiani. E’ induttivo comprendere come sia scaturita dai risultati dello scorso campionato quando, per la prima volta nella storia, la ‘regina d’Abruzzo’, è stata una formazione diversa dal Pescara: cioè il Lanciano.


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