STAMPA – “Ottimismo e rabbia”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Giochiamo bene e perdiamo questa è la vera delusione Ma domenica con la Juve… » (La Sicilia)

“«Il rigore? L’avete visto tutti, era nettissimo. L’arbitro era in linea con me, ma… ha deciso di non concederlo»

“Transita dalla zona interviste e fa segno di sì, con il capo. Era rigore. Rigore netto. Gomez non parla, inseguiamo la squadra che in pullman torna in aeroporto, i buoni uffici del direttore Gasparin e dell’addetto stampa Scaltriti ci permettono di sentire in esclusiva in “Papu” sull’episodio e su una partita che avrebbe potuto prendere una piega diversa. Ecco, Alejandro, lo rivediamo in video. Guarin è entrato duro. «Era rigore netto, ho cercato di allungarmi il pallone, toccandolo con la punta del piede. Subito dopo ho sentito il contatto sulla gamba. Era Guarin: ho perso l’equilibrio. Sì, era proprio rigore». Fra l’altro, l’interista l’ha toccata duramente. «Si è poggiato con il braccio». E l’arbitro? «Era in linea con me, vicino all’azione. Non ha deciso per il penalty». Che partita giudica, Gomez? Avete creato molto, ha segnato l’Inter. «Che delusione. Vero, abbiamo costruito moltissimo, abbiamo giocato anche bene, direi. Questo ritmo l’abbiamo tenuto lungo tutto il primo tempo e anche nella ripresa, nonostante l’Inter abbia cambiato modulo, mettendosi a quattro dietro per non concedere spazi”. Quel gol di Cassano vi ha tagliato le gambe. «E’ arrivato nel momento in cui eravamo meglio piazzati. Certo, quando giochi con avversari come l’Inter devi stare sempre attento. Altrimenti gli altri arrivano sotto porta e ti puniscono».

Maran: “Pazienza persa quel rigore negato pesa moltissimo”

“«Più netto non poteva essere, magari ti porti sull’1-1 e tutto cambia Anche gli avversari lo ammettono, Stramaccioni ha sgridato i suoi»

“Il volto furente di Maran è una novità. Dietro le quinte, il tecnico del Catania perde la pazienza e il suo atteggiamento pacato. Il rigore non concesso su Gomez è un episodio che la sua squadra ha pagato a carissimo prezzo: «Magari ti porti sull’uno e uno e la partita cambia». Lei, e non solo, lo giudica nettissimo. «Anche gli avversari lo hanno ammesso. Stramaccioni ha rimproverato i suoi per aver concesso l’occasione. Insomma, più netta di quella non potevano essercene ». Gioco, occasioni create e non sfruttate. Siamo alle solite? «No, perché le tre sconfitte sono maturate in maniera differente. Contro l’Inter abbiamo giocato bene nel primo tempo, nella ripresa, ci hanno chiuso gli spazi lungo le fasce, ma altre tre o quattro palloni invitanti li abbiamo comunque costruiti». Nella ripresa, comunque, l’Inter ha avanzato il raggio d’azione. «Chiudendo le fasce, ripeto, abbiamo avuto meno possibilità di dialogare come avevamo fatto in precedenza». Castro e Ricchiuti in campo. Non una punta di ruolo. Scelta dettata dall’equilibrio da mantenere? «Alla fine, avevo anche fatto togliere la giacca della tuta a Doukara, ma restava pochissimo tempo. Perché non ho schierato un attaccante puro? Perché con i due argentini subentrati, la squadra si era sbilanciata in avanti e non potevamo aggiungere altri elementi of- GIOVANNI FINOCCHIARO NOSTRO INVIATO MILANO. Il volto furente di Maran è una novità. Dietro le quinte, il tecnico del Catania perde la pazienza e il suo atteggiamento pacato. Il rigore non concesso su Gomez è un episodio che la sua squadra ha pagato a carissimo prezzo: «Magari ti porti sull’uno e uno e la partita cambia». Lei, e non solo, lo giudica nettissimo. «Anche gli avversari lo hanno ammesso. Stramaccioni ha rimproverato i suoi per aver concesso l’occasione. Insomma, più netta di quella non potevano essercene ». Gioco, occasioni create e non sfruttate. Siamo alle solite? fensivi, visto che già Izco e Marchese, ma anche gli altri giocatori, stavano cercando di frenare».

E Strama ammette (in “lingua” interista) «Non possiamo concedere questo spazio» (La Sicilia)

“Stramaccioni ammette, sul rigore non concesso al Catania: «Non possiamo concedere uno spazio così agli avversari. Mi sono arrabbiato molto con i ragazzi». Traduzione in dialetto siculo o rossazzurro, se preferite: era rigore e lo sto ammettendo. L’Inter sa di avere rischiato grosso e l’allenatore rende onore a chi ha battuto a fatica: «Sappiamo che cosa poteva produrre il Catania in fase offensiva, abbiamo cercato, dopo un primo tempo così così, di chiudere gli spazi. Siamo riusciti, con Obi, che rientrava dopo tanto tempo, a non fare girare e rientrare Gomez con il destro ed è stato un particolare che ha favorito il nostro successo». Inter vera anti-Juve? Strama non ci casca a guarda avanti: «Giovedì dovremo affrontare il match di Europa League, amministriamo le forze e speriamo di trarre il massimo sempre. Avevo detto che il Catania è qualitativamente una squadra tosta, difficile da domare

Gasparin, la rivolta del gentleman: «Adesso basta» (La Sicilia)

“L’AMMINISTRATORE DELEGATO ROSSAZZURRO: «ABBIAMO SUBITO UN DANNO»

“Il Catania (assieme al Palermo) unica squadra senza rigori concessi. L’ad: «Nelle statistiche trend chiaro, è opportuno che si rifletta»

Non la butta in polemica, ma – con eleganza – non le manda certo a dire. Sergio Gasparin invia un messaggio inequivocabile a chi ritiene che il Catania, una delle due squadre a non avere usufruito di un calcio di rigore in questo avvio di campionato (l’altra è il Palermo), sia società che incassa esclusivamente e, per di più, tacendo: un punto a Milano sarebbe stato oro colato per la formazione rossazzurra, tornare a casa a mani vuote per un errore della direzione di gara non è proprio il massimo per una squadra impegnata a cercare su ogni campo punti salvezza. «Abbiamo giocato un primo tempo di grande spessore – esordisce l’amministratore delegato rossazzurro – confezionando una serie di palle gol con Almiron, Marchese e Izco. Purtroppo il pallone non è mai entrato e così, nell’unica disattenzione, siamo stati puniti da quel gol di Cassano. Nella ripresa, invece, ci siamo allungati troppo, abbiamo concesso qualche spazio alla loro manovra e rischiato qualcosina, solo che… C’è un però! Il riferimento è al rigore nettissimo non concesso a Gomez, che anche una società signorile come l’Inter ha poi ammesso esserci: questi sono fatti indiscutibili. So bene che l’arbitro era in una posizione poco felice per giudicare, ma in questi casi giudici di linea e assistenti debbono aiutare il direttore di gara. Diciamo pure che abbiamo subìto un danno, anche se queste sono situazioni che nel calcio possono capitare». Purtroppo si allunga la linea negativa in trasferta. «Diciamo che quella con l’Inter è stata una sconfitta diversa rispetto alle altre, però è anche vero che le statistiche dicono che la tendenza è questa e, allora, sarà opportuno fare delle riflessioni anche su questo argomento».

«Rigore netto me l’ha giurato anche il Papu» (La Sicilia)

“Spolli: «Russo coperto? Ma erano in sei…» Marchese: «Con la Juve ci riscatteremo»

“Ti aspetti di vederli andare via con la coda fra le gambe, invece quelli del Catania lasciano Milano a testa alta. La sconfitta brucia, è vero, ma c’è anche la consapevolezza che la lanciatissima Inter di Stramaccioni ha tremato a più riprese prima di lasciare il prato di San Siro con il risultato in tasca: «È vero – conferma Giovanni Marchese – abbiamo disputato un grandissimo match e, nel finale, siamo andati ad un soffio dal pareggio che avremmo meritato. È indiscutibile che nel primo tempo abbiamo fatto meglio del secondo, ma se l’arbitro ci avesse concesso quel calcio di rigore netto che c’era su Gomez, di sicuro avremmo fatto l’uno a uno, subito ci saremmo chiusi e l’Inter avrebbe avuto voglia di premere dalle nostre parti. Anzi, magari ci avrebbe concesso qualcosa in contropiede». «Sì – prosegue Marchese, che intanto riceve i complimenti sentiti del preparatore dei portieri nerazzurri, Alessandro Nista – so bene che con i se e con i ma non si portano a casa punti, però la prestazione resta e per me è di grande valore. E ciò in un campo come questo, in cui se giochi dieci volte finisci col perderci nove. Il mio tiro? Ci ho provato, stava venendo fuori un bel gol, purtroppo Handanovic non si è fatto sorprendere e, così, ho dovuto rosicare un po’. Peccato, perché la nostra prova meritava di essere premiata.

«Meglio Antonio o i soldatini Juve? Io mi tengo lui…» (Il Corriere della Sera)

“A parte un fallo da rigore di Guarin su Gomez sul quale Stramaccioni, ma non l’attaccante siciliano («Era netto»), sorvola. «È stato un gravissimo errore nostro concedere al Catania una ripartenza del genere dopo un angolo a nostro favore».Meglio ricordare che dopo i tre gol subiti in casa contro la Roma la squadra «ha fatto un passo avanti importante nella fase difensiva, ma in questo momento non sarebbe intelligente guardare la classifica ». Resta da capire dove giocherà Sneijder dopo il varo del tridente con Milito, Cassano e Palacio. «Ho scelto così per far capire che volevamo vincere questa partita e per supportare il tridente ho aggiunto corsa al centrocampo. Sneijder? Può stare nei tre davanti, ma pure a centrocampo

E finalmente Strama chiude la porta: «La mia Inter più bella» (La Gazzetta dello Sport)

“In casa aveva sempre preso gol: «Ora siamo solidi e divertiamo. Col tridente abbiamo inviato un segnale»

Strama poi va con il proclama: «Abbiamo giocato la partita più bella. Dobbiamo migliorare, il primo tempo è stato equilibrato, ma nel secondo l’Inter è cresciuta tanto e ha dato spettacolo avendo trovato fluidità nell’azione. Ci siamo divertiti noi e credo che si sia divertito il pubblico». Il tecnico si è divertito meno sul rigore non dato al Catania malgrado l’intervento di Guarin su Gomez. «Mi sono arrabbiato tanto perché in una squadra esperta come la nostra non può lasciare quel contropiede su un angolo per noi. Un errore gravissimo che potevamo pagare caro, facendo pareggiare il Catania in un momento in cui non lo avrebbe meritato. E l’arbitro avrebbe anche potuto sanzionare quell’intervento».

Il Catania non ci sta: «Un rigore nettissimo» (La Gazzetta dello Sport)

“Per l’assioma secondo il quale se hai una bella camicia con una macchia di sugo tutti notano la seconda e non la prima, quando Gomez esce dagli spogliatoi dopo una gara che il Catania ha giocato a testa altissima contro l’Inter a San Siro la domanda è diretta: scusi, ma il rigore? «C’era, nettissimo », sibila El Papu e se ne va. E tra una bella prestazione e un punteggio che non soddisfa stare in equilibrio è difficile, come sostiene pure Maran: «Il risultato ci penalizza, ma la partita è stata quella che dovevamo fare, con personalità e tanta corsa. Un bel passo avanti rispetto alle ultime trasferte. Noi poco concreti? Un conto è se alla porta non ci arrivi proprio, un altro quando non segnima al gol ci vai vicinissimo, questione di centimetri, e stavolta lo abbiamo fatto con una squadra che concede poco. Nel primo tempo abbiamo avuto tanti spazi e se avessimo fatto gol sarebbe stato più semplice, nel secondo loro hanno badato a portare a casa il risultato e ce ne hanno concessi di meno. Se poi l’occasione più ghiotta non ce la assegnano…».

IL RIMPIANTO DEL CATANIA (Tuttosport)

“Ci sono sei arbitri e nessuno ha visto»

“Maran «Il rigore su Gomez è sembrato evidente a tutti». Lodi: «Il risultato non è giusto»

“Il Catania lascia San Siro con la consapevolezza di aver impegnato lInter giocando un buon calcio. Una soddisfazione increspata dalla rabbia per il contatto tra Guarin e Gomez , giudicato da rigore da tutta la comitiva etnea: «Il fallo su Gomez è nettissimo – protesta Sergio Gasparin , amministratore delegato e direttore generale del Catania -, un episodio indiscutibile. Il pallone passa, luomo no. In questo caso non è questione di opinioni. Non cè parere di parte che tenga. Credo che il giudizio debba essere uniforme». Infatti, anche Stramaccioni , nelle dichiarazioni del dopopartita, ha lasciato intendere che lintervento di Guarin avrebbe potuto essere sanzionato. «Una situazione di gioco nitida – continua Gasparin -, larbitro non era in posizione ottimale, ma lassistente di porta avrebbe dovuto aiutarlo. Sbagliano i giocatori, possono sbagliare anche gli arbitri. Peccato perché avevamo fatto una partita coraggiosa».

Gomez e Maran furiosi: «Quello era rigore netto» (Il Corriere dello Sport)

“E’ rabbia Catania per il rigore non concesso a Gomez. «Il fallo di Guarin era netto – ha certificato il Papu – . Ero sicuro che l’arbitro avesse visto il contatto e invece…». Quella dell’argentino non è però una voce fuori dal coro. «Il rigore era evidente – ha sottolineato il tecnico Maran – e quell’azione non è stata giudicata correttamente. Accetto il verdetto del campo, ma se tutti parlano di penalty da assegnare al Catania, un motivo ci sarà… Dispiace aver perso così perché abbiamo giocato un ottimo primo tempo in cui abbiamo creato molto, probabilmente più dell’Inter che ha segnato alla seconda occasione mentre noi ne avevamo avute 4-5. Nella ripresa la partita è cambiata perché i nerazzurri, passati in vantaggio, ci hanno tolto velocità e, passando al 4-4-2, ci hanno impedito di fare i cambi gioco con i quali li stavamo mettendo in difficoltà. Eravamo comunque riusciti a renderci pericolosi, ma non ci è stato dato quel rigore. Il risultato ci penalizza, ma la prestazione è stata positiva: ho visto corsa e personalità che ci hanno permesso di arrivare più volte vicini alla porta avversaria. E’ la terza sconfitta in quattro trasferte, ma sono state frutto di episodi e sotto il profilo della manovra stiamo facendo grossi passi in avanti. Ora vogliamo mettere in difficoltà la Juventus al Massimino: per fermare la capolista ci vorrà una partita perfetta».

«Catania a mani vuote ma che partita ragazzi» (La Gazzetta dello Sport)

“Lodi «Su Gomez era rigore netto e sino al gol di Cassano l’Inter non ci ha mai impensierito. Ora pensiamo alla Juve»

“Il Catania avrebbe anche un altro motivo per sorridere: Marchese. Che è tornato da un infortunio, a sinistra ha fatto un partitone ed è molto vicino al rinnovo: «Abbiamo giocato alla pari, siamo soddisfatti a prescindere dal risultato. Il contratto? Sono tranquillo, il mio turno arriverà presto. Contro la Juve dobbiamo fare come ha fatto il Napoli, in campo senza timore». L’a.d. Sergio Gasparin sfila da taccuino a taccuino, e ogni volta è come se rivedesse la scena del rigore: «L’arbitro era coperto, l’errore grave è degli assistenti: passa la palla e l’uomo no. Peccato, se fossimo andati sull’ 1-1 ora staremmo commentando qualcosa di diverso. Ma anche i direttori di gara, come i calciatori, possono sbagliare. Nel primo tempo abbiamo avuto due occasioni clamorose per passare in vantaggio e purtroppo le abbiamo sbagliate, poi siamo stati meno lucidi e più lunghi». E il marchio doc alla partita del Catania alla fine lo mette Stramaccioni stesso: «Il Catania? è una delle squadre che invidio per com’è composta da giocatori esperti e collaudati fra loro e per il calcio propositivo che propone. Per me si trattava di uno scontro diretto, e sono contento di averlo vinto».


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