STAMPA- Perché sia rivoluzione in campo, serve altro

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Marcolin ha tre assi nella manica Il nuovo Catania parla italiano (Live Sicilia)

“ Un acquisto in difesa, uno a centrocampo e infine l’asso nella manica in attacco. Il Catania ha calato il tris e nell’ultima settimana ha decisamente cambiato marcia sul fronte del calciomercato, assicurandosi tre giocatori con la necessaria esperienza per portare avanti un campionato di serie B, e sopratutto italiani. Un fattore da non sottovalutare, visto che le ultime squadre che hanno completato l’ascesa dalla cadetteria alla massima serie (Palermo, Pescara e Sassuolo su tutte) hanno fondamentalmente puntato su uno zoccolo duro di giocatori del nostro Paese, e quindi abituati alle pressioni mediatiche, ai ritmi e ai tatticismi tipici del gioco all’italiana. Ma come cambierà il Catania, che ha già avuto una novità nell’ingaggio in panchina di Dario Marcolin, con questi tre arrivi che potrebbero non essere gli ultimi in casa etnea?

Altri tre rinforzi per la rivoluzione (La Sicilia 15 gennaio)

Forse il portiere, certamente il terzino sinistro e un centrocampista “pensante” per completare la rosa

“Uno, due e tre. Belmonte, Coppola e Maniero. Bene, ma non basta. A dirlo non sono (solo) i tifosi, non è (anche) la stampa. A dire che i tre colpi piazzati sin qui al mercato di riparazione dalla società rossazzurra non sono sufficienti a fare la rivoluzione lo dice chi vuol fare la rivoluzione, il Catania. Il presidente Pulvirenti in testa, l’amministratore delegato Cosentino con tutti i suoi collaboratori (a cominciare dal capo dello scouting Caniggia) e il direttore sportivo rossazzurro, Daniele Delli Carri. Tre uomini importanti, certamente, ma euforia ed entusiasmo per l’arrivo di un difensore esperto, di un centrocampista con la vocazione al combattimento e del capocannoniere della Serie B, non attenuano né annacquano l’impegno e la tensione con cui sta lavorando la società. Il presidente Pulvirenti aveva detto che per cambiare marcia, diciamo pure per partire in un campionato che ha visto sino a dicembre il Catania in un evidente stato di disagio e di difficoltà, servivano cinque o sei uomini. Fermiamoci a cinque e vediamo su quali piste si sta muovendo la società. Difesa. E’ il punto principale ed il vero cruccio di tutti, perché se il Catania ha avuto difficoltà varie in tutti i reparti, forse salvando soltanto la prima linea grazie ai gol di Calaiò e di Rosina, la difesa è stata semplicemente catastrofica. Un settore dove, al contrario, si pensava che confermare il blocco della Serie A, con l’esperienza consolidata di alcuni e l’esplosione attesa di altri avrebbe prodotto ottimi risultati. E’ finita a schifio, lo dicono i numeri e lo dice la classifica che risente maledettamente di questa vulnerabilità. Si parte inserendo un centrale, Belmonte e aspettando un esterno di sinistra. Monzon sta sul mercato e si lavora per la sua sostituzione. Il nome più accreditato resta quello dell’ex del Siena e attualmente a Bergamo, Cristiano Del Grosso. Il giocatore verrebbe volentieri a Catania, anche lui, ma la società rossazzurra sta facendo una serie di valutazioni e sta prendendo tempo. A questo punto, avendo Cosentino in mano almeno tre o quattro carte legate a quel ruolo, si può far passare ancora qualche giorno per bloccare l’uomo giusto alle giuste condizioni e con la migliore soluzione possibile. Ci sono, accanto al nome di Del Grosso, almeno tre nomi come detto. La fretta c’è, ma non deve fare sbagliare perché non ci sarebbe più tempo per rimediare.