STAMPA- Pescara e Bologna vincono la semifinale d’andata

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Pescara, basta un guizzo Il Vicenza cade in dieci (La Gazzetta dello Sport)

“Stanco, un po’ fortunato e irriducibile: il Pescara vince alla prima accelerazione. Appena, cioè, inserisce Sansovini e poi Caprari, bravi e fulminei nel cambiare copione e direzione al match. La spunta Oddo, ma a dire il vero Marino non perde: becca al 90’ la traversa con un tiraccio al volo di Ragusa – bello quanto sfortunato – con palla che non supera la linea e legni che ancora tremano. Alla fine una sensazione è forte: il Vicenza può rimettere tutto in discussione martedì sera, in casa, con la fantasia di Di Gennaro e il cinismo di Cocco. LA CHIAVE Sembrava il classico match senza verdetto. Vicenza più fresco, pimpante, si vede ad occhio nudo, aveva riposato mentre il Pescara ipnotizzava Perugia. Oddo – che in mattinata s’è inventato la rifinitura nel punto più affollato del lungomare – s’inventa anche Lazzari (non giocava titolare dal 22 novembre) dietro Melchiorri, in quelle che erano le zolle di Bjarnason (dirottato a sinistra). Gestione energie? Probabile, a Marino invece il turnover l’impone il giudice visto che Cocco e Di Gennaro sono in punizione. Petagna – l’ex pupillo di Berlusconi al Milan – è l’ariete del tridente di Marino, ex esonerato proprio a Pescara e tornato con frasi al miele, ma pronto a graffiare. Il primo tempo è quasi tutto dei suoi (tiro di D’Elia, Ragusa sull’angolo successivo e un rasoterra radente il palo poi girata di Petagna al volo su sponda di Cinelli). Lazzari non gira, Bjarnason non trova varchi sui lati e Melchiorri – fatto di carne ed ossa – è stanco, come i compagni, alla terza gara dispendiosa in sette giorni. Nemmeno la mediana gira come sempre, Brugman e Torreira dovrebbero sfondare in mezzo, ma Moretti è il classico bullone che Marino piazza nell’ingranaggio di Oddo e, quindi, si inceppa un po’ tutto a scapito dello spettacolo. Il Vicenza, chiusi i varchi sui lati, gioca d’anticipo sul «tre con» d’attacco pescarese arrivando sempre primo sul pallone. Manca il gol, lo centra prima il Pescara, con una mossa che cambia tutto

Un Bologna tosto brilla ad Avellino (La Gazzetta dello Sport)

“Sarà pure sparagnino e con l’attacco anemico, eppure il Bologna mette un’ipoteca sulla qualificazione alla finale playoff. Gianluca Sansone firma il gol pesantissimo che vale il successo ad Avellino, in un match davvero privo di emozioni: complessivamente solo tre tiri in porta in tutto l’incontro, troppo poco per entusiasmarsi. Delio Rossi ha trovato almeno la solidità, erigendo una diga attorno a Matuzalem. «Sono contento dell’atteggiamento, ma si deve fare meglio – dice il tecnico –. C’era lo spazio per essere più cinici. Ora guai se pensiamo che il più è fatto». Massimo Rastelli, chiamato a fare i conti con assenze pesanti e con la fatica dei 120 minuti disputati dalla sua formazione a La Spezia, ha impostato la gara sulla manovra avvolgente, però lì davanti sono arrivati pochi assist limpidi. UN TIRO, E GOL La sfida è povera di giocate spettacolari. Rastelli e Rossi si guardano allo specchio, proponendo entrambi il 4-3-1-2: tocca a Matuzalem e Kone cantare (costruire) e portare la croce (interdire, rispettivamente sui trequartisti Sbaffo e Laribi). Azioni sempre involute, mai rapide. Soprattutto l’Avellino, ancora privo della torre Castaldo (rimasto inutilizzato in panchina) e dello squalificato Arini, soffre nell’elaborazione del gioco, per portare palla a Comi e Mokulu, talvolta supportati sulla linea offensiva anche dalle incursioni di Zito e Visconti sulla sinistra. Sostenuto da quasi 350 tifosi, il Bologna cerca subito la profondità per rifornire il tandem Mancosu-Sansone; e nella propria metà campo, tenendo bloccati Mbaye e Masina, non va in affanno e argina le iniziative avversarie sulle corsie esterne. I rossoblù sono spietati nello sfruttare l’unico tiro nello specchio della porta nel primo tempo. Al 24’ su un tardivo rinvio di Frattali, pressato da Mancosu, Matuzalem intercetta, poi Laribi imbecca Sansone (con mezza gamba in fuorigioco, ma visibile appena solo al replay in tv) che di sinistro firma il vantaggio. Gli irpini reagiscono, senza produrre azioni pericolose, a parte una conclusione di Almici deviata da Masina sul fondo.