STAMPA- Pulvirenti s’arrabbia: “Inutile farci venire fin qui..”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, la rabbia di Pulvirenti «Perché farci venire fin qui?» Marcolin alla fine si allena… (La Gazzetta dello Sport)

“«Come si fa a giocare su questo campo? Non si può rinviare la partita come è stato fatto a Parma?». Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, queste domande se l’è poste intorno alle 13.30 di ieri, cercando di restare in equilibrio per non affondare nella palude del Braglia. I quaranta centimetri di neve caduti nella notte tra giovedì e venerdì erano stati ammassati ai bordi del campo, ma per farlo i trattori hanno devastato il terreno. L’arbitro Daniele Chiffi ci ha messo altre due ore per arrivare alla stessa conclusione di Pulvirenti. «Non si poteva decidere prima di farci venire fin qui? È evidente che non si può giocare», si è lasciato sfuggire Rosina quando è sbucato dagli spogliatoi con i compagni, mentre con trattorini e pale i giardinieri cercavano di rendere il campo un po’ più praticabile.

RINVIO A MODENA (La Gazzetta dello Sport)

“Problemi anche a Modena, dove si è deciso dopo un lungo sopralluogo di non giocare la sfida fra i padroni di casa e il Catania, col il campo che in molte zone più che a un manto erboso assomigliava a una grande pozza di fango. Non l’hanno presa bene i tifosi giunti al Braglia, soprattutto viste le tempistiche della decisione proprio a ridosso del fischio d’inizio, decisione che stando anche ai presidenti delle due società si sarebbe potuta prendere con più largo anticipo. Il presidente gialloblù Caliendo aveva dichiarato: “Per me si va a casa”. Il numero uno dei siciliani, Pulvirenti, aveva aggiunto: “Come si fa a giocare, non si può rinviare come a Parma?”. E infatti, seppur tardivamente, il rinvio è arrivato.