STAMPA- Rivoluzione italiana, adesso conferme!

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, la rivoluzione (italiana) per inseguire il sogno promozione (Mai Dire Calcio)

“Una vera e propria rivoluzione. Il nuovo corso del Catania parla sempre più italiano e meno argentino, per quella che fino a poche settimane era una sorta di succursale “albiceleste” alle pendici dell’Etna. C’era una volta infatti, il Catania tutto argentino che il presidente Pulvirenti e l’ad Pietro Lo Monaco, avevano allestito negli anni: Andujar, Silvestre, “el Papu” Gomez, Bergessio, l’ex capitanoIzco, solo per citarne alcuni. Storici gli incroci in campionato con l’altra grande rappresentante della folta colonia argentina, l’Inter, in cui sembrava quasi di assistere ad un match del campionato Clausura. La retrocessione dello scorso anno però, ha pian piano cambiato il volto del Catania che, nonostante l’avvento nel frattempo di un amministratore delegato plenipotenziario come Pablo Cosentino(argentino anche lui, ovviamente), oggi ha decisamente cambiato volto o[…]Terraciano, Belmonte, Schiavi, Ceccarelli, Mazzotta, Sciaudone, Rinaudo, Coppola, Rosina,Calaiò, Maniero. Ecco l’undici iniziale con cui il Catania ha schiantato la Pro Vercelli nell’ultima sfida di campionato:ventitrè giornate, per una rivoluzione (italiana) alla quale è sopravvissuto il solo Rinaudo. I tifosi adesso ci credono, ma per il miracolo bisognerà armarsi di pazienza. Nella prima gara del 2015, a Lanciano, non c’era stata partita: per inseguire ancora la promozione, Marcolin e i suoi, dovranno scendere dalle montagne russe.

Il Catania italiano? Tutta un’altra cosa Ma ora ci vuole il bis (La Gazzetta dello Sport)

“Dal 3-0 subìto a Lanciano al 4-0 alla Pro Vercelli La rivoluzione paga, assalto al Perugia e al Modena

“T utto e subito. Dagli eccessi in negativo alle giornate trionfali. Il Catania non conosce mezze misure. A Lanciano aveva perso 3¬0 e, al di là del punteggio, aveva combinato un disastro in tutti i sensi: tattico, tecnico, di gestione della partita. Con qualche nuovo innesto (Maniero, Coppola e Belmonte) e con il nuovo allentore Dario Marcolin che guardava attonito la scena del match. Il venerdì successivo ecco il 4¬0 alla Pro Vercelli. Con gli stessi interpreti, ma anche con molti altri: da Mazzotta a Ceccarelli, da Schiavi a Sciaudone. CONTINUITÀ Il Catania italiano funziona e, così, contro il Perugia Marcolin presenterà gli undici protagonisti dell’altro giorno per dare a questa squadra quella continuità che soltanto la gestione Sannino aveva provato a imprimere, riuscendo con mille difficoltà e altrettanti infortuni, a collezionare vittorie interne. Il clima è cambiato e non solo perché è stata sparpagliata per il mondo la colonia argentina (Spolli alla Samp, Peruzzi e Monzon al Boca, Leto al Lanus, Almiron fuori lista, Castro in partenza) ma perché alla base sono rimasti italiani o calciatori di altre nazionalità che conoscono bene il ritmo di un campionato come la Serie B e tutte le insidie del caso. SENZA LIMITI Una città di eccessi, Catania. A parte i risvolti sociali che riguardano l’occupazione giovanile, la vita nei quartieri… Sul calcio si vive di emozioni forti, in positivo e in negativo. Perché i tifosi hanno dato vita a una delle proteste più composte e singolari della storia: hanno lasciato vuoto lo stadio per protesta contro la gestione dell’amministratore delegato Cosentino e per il metodo di lavoro del preparatore Ventrone. Dopo un paio di partite, contro la Pro Vercelli, rieccoli allo stadio e il Catania torna a vincere, per di più con i nuovi acquisti. Coincidenza o un ritrovarsi al momento giusto? I tifosi sostengono la maglia, non più il metodo della società rossazzurra ed ecco perché continuano a chiedere la testa dell’a.d. e del professore ex Juve.