STAMPA – Roma e Genoa parlano ancora del CT

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

IL FIGLIOL PRODIGO SENZA FESTA (Il Secolo XIX)

“Nella parabola molto popolare del figliol prodigo, quando finalmente il primogenito che aveva abbandonato la casa paterna torna, l’avvenimento viene celebrato: si uccide il vitello grasso e si festeggia alla grande. Se il finale di questa parabola avesse trovato una giusta ambientazione nella partita di domenica seraaCatania, il risultato sarebbe stato diverso: vittoria del Genoa, o almeno pareggio, con rete del figliol prodigo alias Marco Borriello, il numero 22, tornato a casa Preziosi dopo quattro anni. Purtroppo non è andata così: il figliol prodigo è a casa, sembra non avere smarrito le doti che lo avevano fatto amare dal padre e dalla sua famiglia, ma domenica sera, in quello stadio marcio di pioggiaemaledetto per i rossoblù, non abbiamo potuto ammazzare il vitello grasso. Festa rimandata? Con l’urlo liberatorio del pareggio mancato negli ultimi secondi rimasto in gola, i genoani sanno aspettare e si godono comunque il ritorno del numero 22, che è la notizia più importante dell’ultima settimana e fa digerire l’amaro di una sconfitta un po’ beffarda.

CALCI SPIAZZATI (Il Secolo XIX)

“Bergessio lasciato libero in area: vecchio difetto. Pruzzo e Nela:«Non si marca più come un tempo”

“«Io, con il calcio di oggi e le marcature di oggi, avrei fatto 10 gol in più a campionato. Diciamo 25», diceORey di Crocefieschi. Sì, a meno che a marcarlo non ci fosse Hulk, altrimenti detto Picchia Sebino: «Ai miei tempi, giocando contro ilMilandi Sacchi,venivanoasaltare Gullit, Van Basten, Maldini, Costacurta, Rijkaard». Roberto Pruzzo se la sarebbe godutaavestireipanni di Bergessio, così libero a centro area, manon per far male al suo Genoa.E Sebastiano Nela, fosse stato lì controilCatania, conl’argentinoavrebbe usato «sana cattiveria, un po’ di spalla, perché in area la marcatura dev’essere a uomo, sveglia e anche aggressiva». Altrimenti segna Bergessio che del colpo di testa non è specialista,figurarsichipiùs’avvicinaaOReyoaGullit. «Ruud andava suinparadiso.Sel’hofermato?Sì,in un modoonell’altro…», sorride Nela. Ecco,quell’inunmodoonell’altro, nelpalloneodierno,èmenoconsentito. «Vero, per gli attaccanti ci sono più vantaggi», continua Pruzzo. «Mapiùcheilcambiodelleregole,fa la scarsa abitudine alla buona marcatura a uomo, non solo sulle palle inattive». E Nela concorda: «Bisognasentirel’uomo, lavorarecontutto il corpo, avere concentrazione e attenzione per non farsi imbottigliare e fermare dai blocchi». La sconfitta di Catania l’ha confermato: in questo,primadi tutto, ilnuovo Grifone ha tanto da migliorare.

Il ritorno di Zemanlandia «Scudetto?Ci proviamo» (Il Giornale di Vicenza)

“L’eco del netto successo colto dalla Roma a San Siro contro l’Inter è arrivato sino a Boston. Il neopresidente James Pallotta si è gustatodavanti alla tv le gesta di Totti e compagni, artefici diunaprestazione che ha fatto brillare gli occhi del businessman statunitense, pronto a sbarcare nella Capitale a ottobre per poter partecipare dal vivo alle emozioni chetrasmetteillunapark«Zemanlandia ». La mano di Zdenek Zeman, d’altronde, già si nota. Spettacolo e gol hanno contraddistinto la sfida del Meazza, rilanciando le quotazioni giallorosse dopo il mezzo passo falso al debutto in campionato col Catania. «Lo scetticismo dopo il pari all’esordio? È normale che all’inizio nessuna squadra è al massimo», è stata la replica del tecnico boemo prima di ricevere ieri un premio in Campidoglio.

DIFESA DA RIVEDERE (Tuttosport)

“I rossoblù, se vorranno davvero crescere, dovranno però fare tesoro degli errori commessi a Catania. La sconfitta del Massimino?? ha avuto davvero il sapore della beffa, per una squadra a tratti anche brillante ma troppo distratta in fase difensiva. Gigi De Canio ha rimarcato la necessità di migliorare (e parecchio…) nelle marcature, nellattenzione e anche sulle palle inattive (clamoroso il 2-1 concesso a Bergessio su angolo, con una retroguardia statica e un Frey che non è uscito nellarea piccola). Il tecnico però ha voluto promuovere latteggiamento della squadra che – pur in un campo ostico – ha sempre cercato di fare la partita, provando a vincerla e meritando quantomeno un pari. Basti pensare alla clamorosa traversa di Sampirisi nel finale. Questo Genoa ha ancora grossi margini di miglioramento e deve concedere molto meno agli avversari.

SINGOLO (Il Corriere dello Sport)

“Base zemaniana, come detto, ma non necessariamente inserita in uno spartito così tipico di Zeman. Perché la Roma vista a Milano è sembrata essere una squadra del tutto nuova rispetto a quelle sorte in passato sul 4-3-3 del boemo. Cn il Catania invece, alla prima uscita ufficiale della nuova stagione, tutto era girato storto. Tanto che i gol erano arrivati grazie alle due perle di due singoli. Raccontato quello di Osvaldo, basta chiudere gli occhi e pensare al 2-2 finale messo a segno dal diciottenne uruguaiano Nico Lopez. Emozionato allesordio in A? Per niente: ha addomesticato il passaggio di Bradley, alzato il pallone scavalcando Alvarez con il sombrero e chiuso in rete di collo pieno, forte sul primo palo. Un altro gol bello, come gli altri quattro segnati finora dalla nuova Roma.

CERTEZZE BOEME (Il Corriere dello Sport)

“Brillano gli occhi dellallenatore: non è solo la luce dei flash che lo assalgono, ma ancora quella del Meazza, il risultato del primo segno lasciato sul campionato, dopo il mezzo passo falso con il Catania. «Si dice che abbiamo sbagliato la prima ma per me non abbiamo fatto nemmeno tanto male» , la rivendicazione di Zeman, che non lesina complimenti ai suoi: «La squadra ha vinto con merito. E un peccato che la sosta capiti proprio ora» . Sciorina certezze, mister Sdengo??: Totti si sposa con largomento, perché «sono quindici anni che lo considero un fuoriclasse, sono felice che stia bene e i risultati si vedono» . Incompiuta Genoa, ora c’è anche Melazzi (Repubblica – GE)

“L’uruguayano alternativa a Jorquera, deludente domenica sera a Catania

“COME volevasi dimostrare. Quel che Gigi De Canio aveva detto alla vigilia della sfida con il Catania, al Massimino si è visto tutto. Da una parte, una squadra identica alla bella creatura affidata la stagione scorsa a Vincenzo Montella. Dall’altra, un Genoa marziano rispetto al moribondo Grifone di qualche mese fa, ma ancora in costruzione. Così ha vinto chi aveva più esperienza (oltre a qualità, sia ben chiaro) e ha perso chi ancora deve trovare un’identità. Pesa pure la sfortuna, con la traversa di Sampirisi al 93esimo. Oltre al mero punto in più in classifica, il 3-3 finale sotto l’Etna avrebbe avuto un altro sapore. Insomma, come ha spiegato il mister rossoblu a fine gara, «il pareggio sarebbe stato il risultato forse più giusto. Avessimo vinto noi non ci sarebbe stato nulla dire. Ma ha vinto il Catania, non c’è nulla da dire».


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