STAMPA – Rosina e Calaiò, perché no?

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Rosina allo Spezia, non è un sogno d’inizio estate (Citta della Spezia)

“Così dopo il sondaggio dagli Emirati Arabi che non ha convinto Rosina, non certo così vecchio da dover andare a svernare là (ha compito 30 anni il 31 gennaio scorso), si è fatto anche il nome del Catania, neoretrocesso in serie B. Oggi il valore virtuale del giocatore si aggira intorno ai due milioni di euro ma il Siena non può pensare, in quella situazione, di ricevere cifre simili. E siccome Rosina deve incassare un po’ di arretrati chiaro che la posizione del club si indebolisce ulteriormente. Da qui la strada spianata verso il Golfo, con tutte le variabili del caso comunque da mettere in conto.

Perché Calaiò? Tutti i numeri dell’attaccante (La Sicilia 13 Giugno 2014)

“Una garanzia. Sinonimo di affidabilità in un campionato difficile e lungo come la Serie B. Il Catania cerca i gol di Emanuele Calaiò per rilanciarsi e ritornare, al primo assalto, in alto? Sembrerebbe proprio di sì. Le voci ormai si rincorrono da settimane. La conferma anche su twitter sul profilo ufficiale una decina di giorni fa con l’attaccante palermitano che considerava «Catania una destinazione gradita». Mancherebbero solo i dettagli operativi. Le chiavi dell’attacco rossazzurro gli potrebbero quindi essere affidate nei prossimi giorni al bomber palermitano. Tutto per dare una scossa importante e partire l’operazione rilancio. Con un Antenucci, che non vestirà la maglia del Catania (quanti gol decisivi nella Serie Cadetta in questi anni) e con un Bergessio che dovrebbe partire, la società sceglierebbe quindi un giocatore di grande spessore che ha sposato in questi anni le cause di Pescara, Napoli e Siena a suon di gol. I numeri e la sua storia sportiva giocano a suo favore. Le qualità tecniche di sicuro valore ma, soprattutto, i successi maturati in campo a Pescara, Napoli e Siena ne completano l’identikit. LA FAVOLA. Calaiò debutta in Serie A il 6 gennaio 2000 subentrando nella ripresa a Fabio Pecchia. Dopo appena otto minuti, quel giovane attaccante siciliano, con la maglia numero 33, scovato dal Torino nel settore giovanile della Panormus, segna la prima rete in Serie A. Un bel regalo per i 18 anni che festeggerà due giorni dopo. LA PRIMA IN B. L’anno dopo in B, sempre in maglia granata, Calaiò debutta il 4 marzo contro il Monza 2-1, entrando al posto di Pinga. È il Torino di Maspero, Artistico, Tonino Asta e Bucci. Nelle ultime settimane di campionato, trova lo spazio giusto e le prime reti. Il 14 aprile, al debutto da titolare, stende il Crotone. Due settimane dopo realizzerà la seconda rete dela stagione al Ravenna (vittoria per 2-1 di quel Toro, allenato nella seconda parte della stagione da Camolese). Arriva la prima gioia dalla B alla A. L’ESPLOSIONE. Ternana e Messina, in Serie B, rappresentano due parentesi importanti per la crescita di Calaiò (4 reti). Nel gennaio del 2003 il passaggio al Pescara in C. La formazione abruzzese approda nella Serie Cadetta. Calaiò segnerà alla corte di Jaconi 21 reti in 43 partite nella sua prima stagione (sei reti nella successiva).


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