STAMPA – Se Calaiò e Rosina si stufano..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Attenti, se quei due se ne vanno… (La Sicilia 20 Ottobre 2014)

Calaiò e Rosina sono i punti di riferimento: giocano, lottano, segnano. Una verve che durerà in eterno?

Rientri in gruppo. Il recupero di Rinaudo e forse quello di Capuano potrebbero servire

” Che cosa si sono detti, che cosa si diranno in queste ore Alessandro Rosina ed Emanuele Calaiò? La foto accanto – di Filippo Galtieri – si riferisce al match dell’altro giorno e calza a pennello ma si presta a più interpretazioni. La peggiore, che circola in queste ore, ma è una considerazione più estrema del fantacalcio, è la seguente: i due sono talmente stanchi, avviliti, delusi da pensare di andare via a gennaio. Sapete perché, a definirla con termini non censurabili, si tratta di una bufala? Perché abbiamo di fronte non due mercenari, ma due professionisti che ogni giorno si spendono per una maglia che hanno appena indossato. Nelle occasioni in cui ci sono stati messi a disposizione, i due hanno parlato di città storica, di squadra che ha un blasone, di occasione anche per le loro carriere. Hanno guadagnato abbastanza, i due, hanno vinto più campionati. Perché spendersi ancora? Motivazioni, passione, la capacità di fare la differenza. Non invecchiano, quei due. Ma speriamo che nel Catania di oggi non passi la voglia a nessuno delle punte che parlano l’italiano. Alex ed Ema legati da un filo che sottile non è e che non si deve spezzare. Devono provare loro a fare qualcosa per tirare il gruppo. E gli altri? Aspettiamo che rientrino Spolli e Capuano, iscritti nel registro… rossazzurro con la qualifica di bandiere. Già si tratta di quattro elementi che nello spogliatoio possono e devono incidere. Perché Martinho, se non si dà una mossa, non farà più parte di questa cordata di uomini valorosi e integerrimi. Li definiamo così perché diano l’esempio così come hanno fatto sul campo fino a oggi. Perché Spolli ha cominciato che zoppicava e senza preparazione e proprio per eccessiva generosità si è fatto di nuovo male. Perché Capuano sembrava un soprammobile da tenere lì, vicino al lettone, per le necessità e invece si è trasformato in un elemento indispensabile. Invece, il buon Ciro, è diventato custode della difesa, terzino, centrale della retroguardia. Dipendeva dalle esigenze e dai «buchi» che si creavano anche all’ultimo istante.

NÉ I SOSTITUTI NÉ I… SOSTITUITI SONO GIOCATORI DI PRIMA FASCIA (La Sicilia 20 Ottobre 2014)

“Alzi la mano chi avrebbe scommesso un centesimo su questo iniziale exploit della matricola Frosinone, inaspettatamente ma meritatamente in testa alla classifica. I ciociari non solo capitalizzano al massimo il fattore campo, facendo del Matusa un fortino inespugnabile, ma affrontano senza timori reverenziali qualunque avversario anche in trasferta. Dopo un ritardo iniziale, Bologna e Livorno stanno imponendo prepotentemente la loro candidatura per un immediato ritorno in A. Per entrambi si vede la mano di tecnici moderni e di grande futuro come Lopez e Gautieri; la forza dei felsinei sta in una difesa compatta, in un centrocampo di qualità con giocatori ben miscelati per caratteristiche tecniche come Matuzalem, Zuculini e Buchel e in un tandem d’attacco, Cacia e Acquafresca, che ben conosce le insidie della B e vede la porta. Anche per i toscani c’è il vantaggio che il presidente Spinelli si è affidato a giocatori di categoria come Cutolo e Vantaggiato, sfruttando la loro voglia di rivalsa. Continua, invece, la inesorabile discesa verso gli inferi del Catania, innanzitutto vittima di se stesso e di molte scelte discutibili ma anche di circostanze negative quali l’ incredibile serie di infortuni e la lentezza nel recupero degli atleti indisponibili. L’incolpevole Sannino ancora una volta è stato obbligato a dar fondo alla sua sapienza tattica per mettere in campo una formazione il più possibile equilibrata; per fare ciò, il tecnico campano ha operato una vera rivoluzione rispetto alla settimana scorsa, con solo quattro giocatori a ricoprire la stessa posizione del match contro il Bari.


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