STAMPA – Se ne parla ancora..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Abate di braccio, rigore ok Garcia graziato: era da rosso! (Il Corriere dello Sport)

“Rizzoli salvaBraschi, la designazione era inopportuna (come era inopportuna quella di mandarlo a Catania a fare larbitro darea alla Juve). Cè però un errore grave: il mancato secondo giallo a Garcia.

Quanto pesa il caso Catania nella campagna elettorale (Il Corriere dello Sport)

“Marcello Nicchi è in piena campagna elettorale e le sue dichiarazioni sul caso-Catania vanno lette anche in questa chiave. Lex arbitro aretino dovrebbe essere trionfalmente confermato, il prossimo, dieci novembre, alla presidenza dellAia, lassociazione che controlla quasi militarmente. Ha provato a infastidirlo Robert Anthony Boggi ma, nonostante lappoggio di dirigenti autorevoli come Gussoni e Pezzela, il salernitano riuscirà a coagulare intorno a sé solo un consenso minoritario. Il prossimo 10 novembre, in un albergo di Fiumicino trecentoquaranta delegati eleggeranno il nuovo capo dellorganizzazione. Ed è inevitabile che su queste scelte incidano, in maniera indiretta, anche le polemiche di questi giorni. Le prese di posizione di Nicchi gasano lambiente; sentendosi assediati, gli arbitri vedono in lui una sorta di argine. Con la conseguenza che anche gli incerti (e sono pochi) alla fine si sposteranno dalla sua parte

Antipatici perché vincenti, sostiene il mondo bianconero. Ma pesano anche certe aspre battaglie politiche. Come quella per la terza stella… (Il Corriere dello Sport)

“Il post Catania è un simbolo: il presidente Andrea Agnelli rimarca come lerrore sia stato rinconosciuto e denuncia il clima di tensione attorno alla squadra, gli altri contestano le proteste decisive (in cui leggono sfrontatezza) e lanalisi che sorvola lepisodio e lascia balenare lidea di una vittoria che sarebbe arrivata comunque. Verità, dicono gli juventini che riepilogano palle-gol e contrasti dubbi in area siciliana; mistificazione, replicano gli altri: potevano fermarsi ad ammettere lo sbaglio.

Petrucci: «Non esiste la moviola in campo» (La Gazzetta dello Sport)

“Il presidente Coni: «I club non alzino la voce sul tema. Idem sulla giustizia». Braschi: «Sul fuorigioco tecnologia inadatta»

“La moviola nel calcio può attendere. E forse, come Godot, non arriverà mai a dirimere questioni e polemiche. L’apertura dell’International Board alla tecnologia sul gol-non gol sembra al momento l’eccezione che conferma la regola. E la regola da anni è una: il fattore umano (gli arbitri per intenderci) fa parte del gioco, sbagli compresi. L’opinione pubblica, invece, vorrebbe nel Terzo millennio una apertura alla moviola in campo. La Gazzetta ha ipotizzato di utilizzarla in tre situazioni: gol fantasma (esordio in Giappone nel Mondiale per club e poi altro test in Brasile con la Confederations Cup, ci sarà anche l’Italia), condotta violenta (tipo Zidane-Materazzi) e il fuorigioco per evitare altri casi Bergessio. Nel primo caso c’è già l’okay, nel secondo non è da escludere che se ne parli in futuro, sul terzo lo sbarramento è totale: da Braschi a Petrucci, passando per Abete.

Moviola? No grazie siamo in Italia conosco i miei polli (La Gazzetta dello Sport)

“Molti la promuovono, io sono contro la tecnologia. Tranne che per i gol fantasma

“Sono contro la tecnologia, eccezion fatta per i gol fantasma. In questo caso, alla frenata di Michel Platini (evviva l’occhio umano) preferisco l’accelerata di Joseph Blatter (evviva l’occhio di falco). Solo per i gol fantasma. Punto. Siamo in Italia, mai dimenticarlo: chi riprende chi? e il regista di che partito è? e la parallasse? e i filmatini del giorno dopo che ogni società porterebbe a carico o discarico? Conosco i miei polli. Certo, resta singolare la riunione di condominio che gli sceriffi di Catania hanno tenuto dopo la rete di Bergessio. Quarantaquattro secondi. Più o meno il tempo che fu necessario ai quarti e quinti uomini della finale mondiale tra Italia e Francia per riesumare da un televisore clandestino la testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi e comunicarla al direttore di gara, Horacio Elizondo

«La Juve aiutata? Non si può dire Vincere perché sia scontro diretto» (La Gazzetta dello Sport)

“«A Catania errori in buona fede. Penso alla Samp, perché se andiamo a Torino a -7… Col Bologna, prova di maturità»


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