STAMPA – Stadi, chi vuol farli e chi lasciarli

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il Cagliari ha scelto: gioca a Rieti (La Nuova Sardegna)

Oggi la decisione per la gara del 14 aprile contro l’Inter. Pronta la perizia su Is Arenas chiesta dalpm

“Il Cagliari ha fatto la sua scelta: giocherà a Rieti. E oggi parteciperà con un suo rappresentante alla riunione convocata dal prefetto della città del Lazio, a cui sono stati invitati il questore, il sindaco e l’assessore comunale allo Sport. La società rossoblù, invece, non sarà presente all’incontro che il prefetto di Cagliari ha indetto con Achille Serra, delegato della Lega Calcio sugli impianti, per trovare una soluzione alla vicenda Is Arenas. E’ il segnale che comunque vada, la società rossoblù difficilmente tornerà indietro. Anche se si dovesse dare il via libera per l’accesso agli abbonati. A proposito di Is Arenas, oggi o domani, l’architetto Sandro Roggio, depositerà la perizia sullo stadio. Da indiscrezioni si sa che l’impianto è definito quasi totalmente abusivo perchè costruito in zona di servizi, senza piano attuativo e senza la valutazione di impattoambientale. Il Cagliari ha già inviato la richiesta di giocare al “Manlio Scopigno” la gara con l’Inter e oggi dovrebbe ricevere l’ok. E’ stata scartata la possibilità di tornare a Trieste perchè il manto erboso dello stadio “Nereo Rocco” è stato danneggiato dalle abbondanti piogge ed è al limite dell’agibilità. Rimborsi. Intanto il Cagliari ha comunicato attraverso il suo sito internet, che dai primi di maggio comincerà a rimborsare gli abbonati. Sarà risarcita la quota-partita delle gare giocate a porte chiuse per mancanza delle autorizzazioni. Scusandosi con i tifosi, la società ha comunicato che fino a quando il club non avrà una «casa» definitiva e accogliente, non aprirà più una campagna abbonamenti.

Legge per gli stadi, Regione in campo (La Sicilia.it)

“Il ddl presentato all’Ars prevede per Comuni e società una serie di accelerazioni e semplificazioni delle procedure amministrative connesse alla costruzione degli impianti di Catania e Palermo

“Ma perché serve questa legge? Per lo stesso motivo per cui servirebbe una legislazione nazionale che elimini dubbi, rischi, incompatibilità, difficoltà procedurali. Elimini nel rispetto delle leggi vigenti. “La legge – aggiunge ancora Lino Leanza – ha lo scopo di favorire la semplificazione e l’accelerazione delle procedure amministrative connesse alla costruzione degli impianti nelle città di Catania e Palermo e la realizzazione dei progetti complessivi delle infrastrutture e delle aree funzionali connesse. E la localizzazione delle aree nelle quali realizzare il nuovo complesso sportivo multifunzionale può avvenire o su iniziativa del soggetto proponente o su iniziativa del Comune, tenuto conto del suo interesse alla realizzazione di un impianto sportivo o di un complesso sportivo multifunzionale nell’ambito di un progetto di riqualificazione del proprio territorio, mediante la stipula di apposito accordo con il soggetto proponente”. Altro principio fondante della legge è quello della perequazione che è spiegato tecnicamente così nel Ddl: “Al fine di favorire concretamente un’adeguata, efficace e trasparente attività di realizzazione di nuovi impianti sportivi o complessi sportivi multifunzionali in modo perequato, i Comuni, previo inserimento nel proprio patrimonio disponibile ed effettuate le relative valutazioni previste dalla normativa vigente, possono cedere i diritti reali di proprietà o di superficie relativi agli impianti medesimi alle società sportive professionistiche che ne abbiano, a qualsiasi titolo legittimo, l’uso prevalente”. Ma che cosa deve prevedere un progetto per realizzare il nuovo stadio a Catania o a Palermo? Spiega Leanza: “Deve garantire l’equilibrio economico e finanziario della gestione dell’impianto; garantire le migliori condizioni di visibilità per gli spettatori anche in relazione alla distanza tra le tribune e il campo di gioco; garantire l’accessibilità tramite trasporto pubblico, ed in particolare trasporto pubblico collettivo in sede propria (metropolitana, tram, tpl), in modo da consentire il deflusso dell’utenza da grandi eventi; prevedere locali da adibire a palestra, servizi commerciali, spazi destinati ad attività sociali ad uso della cittadinanza, anche mediante convenzioni con istituti scolastici, associazioni sportive dilettantistiche, federazioni sportive nazionali ed enti di promozione sportiva, nonché servizi terziari (uffici ed alberghi) e aree e strutture funzionali e pertinenziali all’impianto, quali parcheggi, aree di rispetto, costruzioni adibite a biglietteria, a pronto soccorso o ad accoglienza, eventualmente costituite da fabbricati strutturalmente autonomi; garantire, mediante apposita convenzione, l’uso degli impianti per lo svolgimento di attività sportive, ricreative e di spettacolo, nonché per le funzioni sociali e pubbliche cui gli impianti sono destinati; prevedere un sistema di telecamere a circuito chiuso e una centrale operativa da cui siano visibili tutte le telecamere, situata in un locale all’interno dell’impianto sportivo; prevedere la realizzazione di impianti destinati ad essere utilizzati durante l’intero anno per eventi anche sociali e culturali, che abbiano capacità di generare processi di riqualificazione urbana e ambientale, che creino nuova occupazione nel territorio e che prevedano l’uso di tecniche innovative di costruzione, l’utilizzo di materiali eco-compatibili e di energie alternative provenienti da fonti rinnovabili (realizzazione di strutture sportive con copertura fotovoltaica) ed il ricorso ai fondamentali principi della bio-edilizia”


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