STAMPA – Straordinaria follia, basta errori!

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania: la cura De Canio non funziona (Gol Sicilia)

“Passiamo all’attacco. Che fine ha fatto il Maxi Lopez ficcante e propositivo visto a Napoli e nell’ultima gara casalinga? L’argentino non è stato ben coadiuvato, ma non è mai riuscito ad entrare in partita. Chiudiamo con De Canio. Il tecnico di Matera ha sconfessato le proprie scelte dopo soli trentacinque minuti, effettuando un doppio cambio: fuori Guarente e Castro, dentro Barrientos e Leto. L’ex ala del Racing Avellaneda non è mai entrata in partita e il cambio con Leto, in ballottaggio con lui nel pre-partita, ci può stare. Tuttavia, reputiamo che la sostituzione di Guarente non abbia fatto altro che indebolire il centrocampo rossazzurro: il mediano scuola Atalanta ha messo, suo malgrado, lo zampino sul raddoppio granata, ma fino a quel momento non aveva demeritato. Infatti, nella ripresa, la squadra, votata all’attacco con Barrientos, Keko, Leto e Lopez, ha prodotto un gol, ma ne ha subiti altri due. È passato più di un mese dall’arrivo di De Canio, ma non sono arrivati molti segnali confortanti. La società, così, ha deciso che da martedì i giocatori andranno in ritiro a Torre del Grifo per preparare al meglio la sfida di domenica contro il Milan. Perché, da ora in poi, non si può più sbagliare.

Il Catania è ultimo De Canio, che fai? (Il Corriere dello Sport)

Incredibili errori della difesa, serve una svolta

“Toro scatenato, Catania sempre più inguaiato. Raggiunto dal Chievo con il quale condivide l’ultimo posto in classifica e abbandonato dalla Sampdoria che è avanti di un punto, De Canio ha incassato il terzo kappaò in 5 partite, dove ha vinto solo in casa contro l’Udinese (gol di Maxi Lopez). Domenica prossima al «Massimino» (ore 12,30) il pranzo consumato di prima mattina potrebbe andare di traverso a lui o ad Allegri, sempre che il tecnico milanista riesca a mantenere salda la sua panchina non perdendo domani a Glasgow in Champions League. Non possono bastare, però, le numerose assenze (Almiron, Bellusci, Bergessio, Calbaceta e Izco) per giustificare una situazione generale che sta degenerando, si spera non in maniera irreversibile […] Cosa sarà, quindi, di questo Catania? De Canio, per il momento, non è a rischio ma deve lavorare ancora molto e, soprattutto, molto bene per evitare il dramma della retrocessione. Ieri Maxi Lopez si è visto a sprazzi, ma spesso si è isolato, quasi mai nel vivo delle poche manovre della sua squadra. Sicuramente il lavoro di De Canio sarà avvantaggiato dal recupero degli infortunati. Contro il Milan la posta in palio sarà enorme anche se, classifica alla mano, la sfida del «Massimino» avrà il sapore dello scontro-salvezza. Un’ipotesi che, all’inizio di questo campionato, sarebbe stato difficile se non impossibile prevedere per entrambe le squadre. PROBLEMI – Quello che ha sorpreso del Catania visto ieri qui all’Olimpico è stata l’alta percentuale di errori singoli, commessi da elementi di sicuro affidamento come Legrottaglie e Guarente. Due svarioni che hanno innescato il 2-0, trascinando la squadra etnea all’ultimo posto già prima della fine dei 45′ iniziali. De Canio avrebbe potuto fare meglio e di più contro un avversario che, classifica alla mano, non sembrava così irresistibile. Preoccupa, in realtà, la scarsa impermeabilità difensiva catanese (con i 4 di ieri i gol subiti sono diventati 23 in 13 partite) e, come detto, impressionano le modalità con le quali gli avversari del Catania riescano a ottenere il massimo risultato con uno sforzo relativo.

Torino-Catania 4-1: una domenica di ordinaria follia (Blog Sicilia)

“E’ facile raccontare la cronaca di un disastro, si fa presto e poca fatica. Difficile, invece, è comprenderne le ragioni. Torino segna la tappa più bassa della stagione, un crollo impensabile alla vigilia. Era una partita che doveva consegnarci un altro risultato ma, soprattutto, un’altra prestazione. Che fosse ricca di cuore, grinta, qualità. Per acquisire piccole dosi di fiducia e riconquistare punti e morale. Succede, invece, quello che non ti aspetti. Assisti a una logorante deriva, scivolando sulle amnesie di Legrottaglie e l’imbambolamento collettivo. Difesa, centrocampo, attacco. E’ forse il caso di lanciare un sondaggio per individuare quale dei tre reparti è recuperabile. Il Catania vive oggi sull’orlo di una crisi di nervi. E’ una squadra dall’indecifrabile lettura, persino per il suo allenatore. Chissà cosa mastica il fegato di Pulvirenti in questo momento […] Dal disastro odierno va comunque preso anche qualcosa di buono. Giusto per confortarci in un momento buio. Il recupero di alcuni leader, a cominciare da Barrientos, inducono ad alimentare la speranza di ritrovare, pian piano, gioco e risultati. Scoraggiarsi non serve a niente, smoccolare è terapeutico ma non risolve niente. Questa squadra deve mettersi in testa che è destinata a lottare per la salvezza. Deve, allora, sprigionare passione. Il tempo dei tocchetti e degli appoggi raffinati è finito. Oggi è così.


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