STAMPA – Sull’orlo del baratro, ma non rassegnati

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Basta Tevez (La Gazzetta dello Sport)

L’Apache torna al gol e punisce il Catania La Juve mantiene il +14

Gara nervosa: i bianconeri passano nella ripresa. Ristabilito il distacco sulla Roma. Conte e e Maran espulsi insieme

“Sull’esito di questo testacoda, nel quale il Catania manovriero e tenace del primo tempo stava meritando il punticino della speranza, grava come un macigno il comportamento del centravanti Bergessio. Che per uno stupido colpo proibito rifilato a Chiellini si è fatto cacciare pochi minuti dopo lo 01: la partita degli etnei si è chiusa lì. Il motivo di questo comportamento va ricercato probabilmente nel match di andata, quando Chiellini ruppe la gamba a Bergessio. Fin dal fischio di avvio il difensore bianconero è stato oggetto di molte attenzioni da parte di più di un avversario e quando ha commesso un fallo da giallo su Barrientos ecco che Bergessio è andato a fare il giustiziere. Risultato? Un giallo anche per lui. Due fesserie, insomma, che negli spogliatoi rossoazzurri potrebbero avere il loro peso: i compagni non devono essere stati molto contenti di aver visto i loro sforzi vanificati da un regolamento di conti privato. Lo sviluppo Con gli uomini contati, Conte ha dato spazio a Padoin (per Pogba) e a Osvaldo (per Llorente, poi subentrato) con Isla a sinistra in luogo di Asamoah e Caceres confermato nel ruolo di vice Barzagli. Una Juve dalle poche alternative e tutte in attacco è comunque stata sufficiente per imporsi alla buona volontà di un Catania determinato e grintoso ma assai poco lucido in fase di rifinitura causa la serataccia di Lodi, uno che di solito dà idee. E siccome dall’altra parte pure Vidal, assaltatore di classe, si è concesso una serata di relax, ecco che la contesa è rimasta su livelli mediocri. Mentre ha appassionato il pubblico la voglia del Catania di non arrendersi a un destino che pare sempre più segnato

Sull’orlo della B (La Gazzetta dello Sport)

“Il solito film già visto, la solita amnesia pagata con la sconfitta. Eppure, se nel primo tempo qualcuno fosse atterrato al Cibali senza sapere nulla del campionato di serie A né conoscere la classifica, mai avrebbe potuto immaginare che di fronte stavano la prima e l’ultima della classe. Nulla lasciava immaginare un testacoda di tale fatta. Cinquantacinque punti di differenza a vantaggio dei bianconeri che proprio non si vedevano. Anche le occasioni da gol sono state equamente suddivise nei primi 45 minuti: il tacco di Osvaldo da una parte, il colpo di testa di Rolin dall’altra. Pari in tutto, anche nel conto delle espulsioni: Conte di là, Maran di qua, che hanno lasciato il rettangolo di gioco in simultanea e con cavalleresca stretta di mano. Il Catania insomma, non ha sfigurato di fronte ad un avversario che nei suoi confronti, sembrava di un altro pianeta. Poi la solita dormita nella ripresa, il solito erroraccio di Andujar, che non trattiene una conclusione di Tevez tutt’altro che irresistibile e la Juve segna al primo tiro in porta della partita. Il classico patatrac già troppe volte visto in questa stagione.


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